mah
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ci sono concetti un po' assoluti per rispondere a qualcosa di altrettanto radicale.
L'esempio delle economie di scala, vale:1)a salti (fino ad un certo punto e' economico produrre di piu', ma se per farlo devo acquistare una macchina in piu', o fare un altro turno, bisogna ragionarci su ) 2)fino a certe dimensioni, oltre le quali la filiera si allunga talmente tanto , e la logistica diventa cosi' complessa da controllare centralmente, che puo' essere utile decentrare.
anche per queste cose, si va un po' a mode.............quello che c'e' da considerare, pero', ed e' quella a cui si riferiscono i "decentralizzatori" onesti (quelli disonesti vogliono solo decentrare il "grasso", e se non si toglie quello centrale, i grassi si sommano) , e' che una testa vicina al territorio, ne puo' essere controllata meglio
ma il problema e' sempre quello: le nostre catene di comando e controllo sono bizantine, sia che siano centrali, sia che siano periferiche, ed e' su queste che bisogna lavorare, sulla loro etica, su regole semplici, su partecipazioni della politica meno invasive......solo che questo dovrebbe deciderlo la politica stessa :cry:
mi inserisco nella discussione senza quotare qualcuno in particolare, anche perchè gli interventi sono tanti e tutti interessanti, e vorrei solo esprimere qualche concetto generale in ordine al rapporto nord sud e ad altri argomenti che sono emersi nel 3D ...davvero interessante!
E' evidente che qualcuno pensa che dividere nord e sud sarebbe un vantaggio per il nord, si pensa che una parte della ricchezza che il nord genera vada a impinguare lo stato sociale del sud e a mantenere una parte del paese meno produttiva dell'altra! Ci sta che qualcuno dica....beh ora noi ce ne andiamo fate da soli!
non entro nel merito del perchè e del percome ciò accade (il discorso sarebbe lungo e anche OT), è vero il sud è più povero, si produce meno, l'assistenzialismo è maggiore ecc..ecc!
Ma qualcuno mi spiega allora perchè l'Europa invece sta marciando lentamente verso una forma di Unione, che ora è solo monetaria ed in parte economica e domani (tra venti o trent'anni) magari sarà anche politica? oppure perchè la Germania dell'Ovest si è riunificata con quella dell'Est, ben sapendo che la seconda era molto più povera della prima e ci sarebbero stati da sostenere dei costi per unificare il Paese?
In questi due esempi rientrano due ordini di discorsi. Il primo di natura prettamente economica, si insomma siamo in un'epoca in cui unire le forze forse aiuta, soprattutto se hai da difenderti da una nazione che si chiama Cina che da sola fa il triplo degli abitanti dell'Europa occidentale!
Il secondo è un discorso di identità, la germania era un'unica nazione, una lingua....e han pensato che stare insieme era meglio che stare divisi!
Noi siamo una nazione, una lingua....ma stiamo iniziando a pensare che dividersi sia meglio! forse la differenza sta tutta nell'incapacità di affrontarli i problemi! In ultimo vorrei aggiungere che l'Unità di una Nazione non è solo un fatto da ragionieri che fan di conto....ma molto molto di più!
per quanto riguarda poi il libero mercato, evocato da qualcuno come panacea dei mali, mah.....io credo che tra un pò andremo esattamente nella direzione opposta! I governi han perso in realtà il controllo sull'economia, subiscono i colpi del mercato, sono ricattati dai mercati, arriverà un momento in cui questo braccio di ferro dovrà avere un vincitore! peraltro in tutte le economia in cui vige il libero mercato, USA in primis, questo poi non isdegna l'aiuto publbico quando le cose non vanno! tra l'altro la aprte del mondo in crisi è proprio quella aprte del mondo dove vige il libero mercato, seppure in varie forme! Ora non vuol dire che negli altri posti si stia meglio, (es in CIna dove non c'è) ma chee videntemente non basta da solo a risolvere tutti i problemi, anzi ora forse ne sta creando più di quanti non ne risolva! altrimenti non si spiega come mai gli USA siano in crisi! Quindi forse bisogna iniziare a pensare ad altro!
in ultimo lo stato sociale, oggi viene visto come un costo, certo che costa, certo che si deve razionalizzare, ma spero che nessuno di chi oggi lo denigra ne debba avere mai bisogno! Lo stato sociale è la conquista migliore della democrazia europea e in parte americana e occidentale in genere! Il giorno che verrà meno....vuol dire che siamo tornati indietro di 100 anni.....e non mi pare un bel guadagno! Iniziamo a pensare a come modificarlo e adattarlo alle nuove esigenze magari....
e per il diritto quindi le regole uguali per tutti, non è che nel liberalismo sfrenato come lo chiami tu non esisterebbero regole, In ogni cooperazione necessariamente ci sono REGOLE, ogni volta che interferisco nella vita di un altro, essendo i mezzi scarsi , ci sono interferenze tra le persone, è un dato di fatto, cosi come esistono delle regole. Sono i giudizi di valore i nostri convincimenti a creare diritto, il diritto è un istituzione che si evoluta nel tempo spontaneamente come il linguaggio , non esiste unanimità su come dovrebbe essere il diritto esistono critiche sia teoriche che pratiche.
Egregio, rientro nei limiti di età richiesti ma sono di cattivo umore in questi giorni ... e quindi potenzialmente cattivo :wink_:
Prima della rivoluzione industriale .... il discorso sarebbe ampio ma semplifichiamo: l'intero modello produttivo e sociale della nostra specie è errato, da quando ci siamo consegnati al modello produttivo agricolo intensivo (abbandonando quello dei cacciatori-raccoglitori) ci siamo già ritrovati nell'antichità e quindi molto prima dei nostri tristi giorni, catastrofi ecologiche prima locali e poi planetarie. La rivoluzione industriale ha solo accelerato le cose ed ha esteso la possibilità di soppraffazione dei prepotenti ...
non era quello che avrei inteso chiedere a un cinquantenne "di prima della rivoluzione industriale", che certo non girava con un tiger 800 :tongue:
ma e' un punto di vista interessante, condivisibile (anche se in ESTREMA analisi, ma parlando di MODELLI i ragionamenti all'estremo vanno fatti) , e che alla fine non va contro il mio ragionamento, ma ne e' complemento.
Dissento solo sull'autore delle teorie economiche le cui ricadute si sono viste nell'applicazione dei criminali cileni: Friedman, piuttosto che Keynes ... :wink_:
Mi associo per M4 e simili, ma preferisco katana e balestra, silenziose ma molto più crudamente e drammaticamente reali nell'esplicare l'effetto .... :demon:
Beh ... non si riesce mai a divergere con te ... :tongue:
E ti dirò, con la tigerina mi diverto, ma pesno mi sarei divertito anche senza, a caccia nelle foreste del mesolitico ... :biggrin3:
Bei concetti. Il problema è essenzialmente che rispetto ad altri noi non siamo un "Paese", e come dico sempre non lo siamo mai stati. A nessuno piace sentirlo, ma l'unificazione italiana è stata essenzialmente un'operazione "commerciale", ossia rapina non tanto di risorse quanto di ricchezza, un drenaggio di fondi a favore di un micro stato (il Regno di Sardegna) oberato dai debiti di guerra e pressochè privo di un tessuto produttivo industriale. Tutto qui il problema, siamo partiti male e migliorati poco o nulla. Poi ci si può chiedere perchè in 150 anni non siamo riusciti a mettere ordine in casa nostra, mentre i tedeschi in un tempo minore lo hanno fatto per ben 2 volte a casa loro (anzi, 3 se consideriamo l'ascesa del Terzo Reich, tralasciando al riguardo ogni giudizio) ... perchè loro si considerano un popolo, il "Volk" mentre noi invece no.
In quale nazione civile esce fuori e prospera un movimento politico che fa delle finalità eversive e secessioniste il proprio progetto ? Intendiamoci, movimenti come la Lega Nord fanno ridere con questi discorsi, ma si rifanno sempre all'ideologia tronfia e tracotante che ha portato a fenomeni come la Marcia su Roma e la successiva affermazione della dittatura.
E rimanendo all'argomento, il non pagare le tasse, il non volerle pagare, farne una "cultura", una politica, pretendere di trovare giustificazioni tecnico-economiche all'evasione ... è soltanto la solita piccineria italica, che esce fuori. La mancanza di un senso del paese come comunità, come stato, l'egoismo della pochezza. E poi andiamo ad elemosinare dai crucchi ...:sick:
Cazzo, sì.
Chiedo venia, trattasi di lapsus.
Insistito peraltro.
In effetti, Keynes era l'opposto...
Thanks.
Ed anche ad Alessandro2804, che aveva rimarcato l'errore prima di te, ma credendola opposizione "ideologica" non mi sono soffermato.
Vero, ma detto male.
Così sembra che i Savoia abbiano aggredito i Borboni per rapinarli, mentre la realtà storica è ben diversa.
I Savoia furono solo pedine di un gioco di alta politica internazionale; infatti l'impresa fu condotta da un "esterno" (Garibaldi), e fu portata a termine senza praticamente opposizione.
Guarda caso, al largo di Napoli c'erano le cannoniere inglesi.
Guarda caso, i principali attori del Risorgimento (tutti: da Garibaldi, a Mazzini, a Cavour) erano massoni.
Ciao.
Giusto, mi sono espresso in modo semplicistico. I ladri di casa Savoia e l'ineffabile Cavour, sono stati la "pinza" con cui Gran Bretagna (e forse pure la Francia) si sono liberati di un concorrente (Il Regno delle Due Sicilie) potenzialmente pericoloso nel sud dell'Europa. La Gran Bretagna ha poi appoggiato/tollerato molte italiche "avventure" negli anni successivi. Magari, si sono un pochino scocciati anche loro dopo la WWII, quando abbiamo cercato (e con successo, tutto sommato, almeno sino ad alcuni mesi fa ...) di zampettare nelle ceneri degli imperi coloniali altrui ... ma questa è un'altra e più recente storia, non ancora terminata.