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Originariamente Scritto da
Luigi
infatti hai ragione, anch'io penso che tu abbia formulato la risposta in modo affrettato , almeno nella forma, ma non è un problema :wink_: l'importante è discuterne. Senza rancore :wink_:
è vero Ettore, quasi sempre viaggiamo su binari paralleli ma ammetto pubblicamente che al'inizio mi sono sbagliato sul tuo conto. Sei una persona dalle idee distanti anni luce dalle mie, ma con la quale si puo' dialogare molto serenamente. Grazie per le tue parole.
Continuiamo a non capirci. Nessuno vuole sminuire il loro sacrificio casomai il contrario. Spogliare il loro gesto degli orpelli di una pericolosissima retorica significa esaltarli ancor di piu'.
La "Patria" per la quale combattevano.....ma la Patria di chi ? Stavano combatendo per difendere le loro case e i loro cari dall'invasore forse ? Quella per la quale combattevano era la patria di Mussolini, non l'Italia
ONORE ,GLORIA , PATRIA ....quanti orrori in loro nome. Chiedetevi del perchè e per colpa di chi questi termini hanno assunto un significato cosi' sinistro e non c'entra niente la crisi degli ideali...anzi...forse...finalmente grazie a Dio o chi per lui gli IDEALI stanno camabiando e vanno strenuamente difesi da chi vorrebbe riportarli a valori distrorti
casomai noMcDonald ti sei confuso
guarda che le etichette servono solo a generalizzare e a dare modo a chi non ha voglia e tempo di discutere dire cominque qualcosa...qualunque cosa
giusta definizione , per me eroe è chi sacrifica la propria vita per SALVARE un'altra vita. Nell'ammazzare un uomo per non essere ammazzato, io personalmente, non ci vedo niente di eroico
e quale sarebbe questa storia vera e obbiettiva, quela che nega che sia esistita una resistenza che ci ha regalato la libertà della quale godiamo oggi e grazie alla quale tu puoi scrivere pubblicamente su questo forum tutto quello che pensi ?
Vedi caro Luigi
dalle risposte che dai percepisco che tu, come è normale che sia, guardi la cosa in maniera politicizzata, come del resto ripeto accade da sempre.
Io invece la vedo sutto un profilo strettamente storico senza guardare i vari ideali dei vari soggetti.
il fatto è che da 65 anni si esaltano le "imprese" dei partigiani e si è posto completamente nell'oblio il sacrificio di decine di migliai di giovani soldati che loro malgrado si sono trovati in teatro di guerra ed hanno sacrificato la loro vita per l'ideale del dovere e per il senso della patria... e guarda che ti sbagli se dici che questi si sono immolati per gli ideali di Mussolini.
bisogna distinguere, come sarebbe giusto, i volontari fascisti,e le camice nere, dai militari che erano ragazzi che come noi hanno ricevuto la cartolina e visto i tempi sono dovuti partire per la guerra una guerra che probabilmente nella maggioranza dei casi non desideravano nemmeno.
Ma loro per senso del dovere ed amore per la patria (che all'epoca esisteva ancora) hanno dato la vita e ripeto per l'ennesima volta sono stati traditi daglil stessi governanti ( vedi Corfù e Cefalonia e tante situazioni simili).
Poi per quanto riguarda la resistenza se vuoi apriamo un'altra discussione perchè se ne dovrebbe parlare troppo a lungo uscendo dall'oggeto della presente discussione...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Puig
Vedi caro Luigi
dalle risposte che dai percepisco che tu, come è normale che sia, guardi la cosa in maniera politicizzata, come del resto ripeto accade da sempre.
Io invece la vedo sutto un profilo strettamente storico senza guardare i vari ideali dei vari soggetti.
il fatto è che da 65 anni si esaltano le "imprese" dei partigiani e si è posto completamente nell'oblio il sacrificio di decine di migliai di giovani soldati che loro malgrado si sono trovati in teatro di guerra ed hanno sacrificato la loro vita per l'ideale del dovere e per il senso della patria... e guarda che ti sbagli se dici che questi si sono immolati per gli ideali di Mussolini.
bisogna distinguere, come sarebbe giusto, i volontari fascisti,e le camice nere, dai militari che erano ragazzi che come noi hanno ricevuto la cartolina e visto i tempi sono dovuti partire per la guerra una guerra che probabilmente nella maggioranza dei casi non desideravano nemmeno.
Ma loro per senso del dovere ed amore per la patria (che all'epoca esisteva ancora) hanno dato la vita e ripeto per l'ennesima volta sono stati traditi daglil stessi governanti ( vedi Corfù e Cefalonia e tante situazioni simili).
Poi per quanto riguarda la resistenza se vuoi apriamo un'altra discussione perchè se ne dovrebbe parlare troppo a lungo uscendo dall'oggeto della presente discussione...
non sono d'accordo sul fatto che i miei argomenti (almeno in questo topic) siano politicizzati, mai come in questo caso. Certe posizioni sono politicizzate solo perchè strumentalizzate , da una parte e dallaltra, ma dovrebbero essere considerate assolutamente AL DI SOPRA della politica.
Circa il discorso sulla resistenza sono assolutamete d'accordo , rischiamo di aprire un filone infinito che esula dal topic
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non si può continuare a dire che i nostri militari caduti erano poveri disgraziati mandati a morire e che cercavano solo di salvare la pelle. Come non si può continuare a sottintendere che è un coglione chi oggi sacrifica la vita per il proprio paese. Tra quei nostri militari c'erano tantissimi volontari che coraggiosamente si sono immolati per la Patria nella profonda convinzione di fare qualcosa di giusto (dobbiamo tener presente il contesto sociale politico e ideologico di quegli anni, non possiamo ragionare con i parametri che abbiamo ora). Quei ragazzi di allora, come anche coloro che al giorno d'oggi rischiano consapevolmente ed in prima persona per il bene del proprio Paese (come ad esempio chi lotta contro la mafia), non possono non essere considerati eroi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
luciano_d_a
non si può continuare a dire che i nostri militari caduti erano poveri disgraziati mandati a morire e che cercavano solo di salvare la pelle. Come non si può continuare a sottintendere che è un coglione chi oggi sacrifica la vita per il proprio paese. Tra quei nostri militari c'erano tantissimi volontari che coraggiosamente si sono immolati per la Patria nella profonda convinzione di fare qualcosa di giusto (dobbiamo tener presente il contesto sociale politico e ideologico di quegli anni, non possiamo ragionare con i parametri che abbiamo ora). Quei ragazzi di allora, come anche coloro che al giorno d'oggi rischiano consapevolmente ed in prima persona per il bene del proprio Paese (come ad esempio chi lotta contro la mafia), non possono non essere considerati eroi.
Ti quoto eccome, ma tutta questa discussione é come sempre inutile..
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ma che senso ha parlare di patria? cosa significa essere o sentirsi "italiani", soprattutto ora che grazie alla dilagante immigrazione le nostre città sono sempre più cosmopolite? nella mia ormai il 30% della popolazione residente è straniera... tra qualche decennio ci sarà una popolazione COMPLETAMENTE MULTIETNICA, con cittadinanza ITALIANA ma portatrice di cultura assoltamente aliena all'ITALIANITA'...
Basta riflettere su questo e pensare che nei secoli (a partire dalla Roma Imperiale attraverso le discese dei "barbari" fino al medioevo, al rinascimento per arrivare ai giorni nostri) ci sono stati tanti di quei rimescolamenti genetici da poter dire che la GENS ITALICA NON ESISTA, se non nella LINGUA PARLATA....
Quindi per favore, non parliamo di PATRIA, perchè è un concetto assolutamente CONVENZIONALE che non ha nessun addentellato STORICO/CULTURALE.
Non parliamo di ONORE, perché se per difendere un confine convenzionalmente stabilito devo uccidere qualcuno, ciò è DISONORE, non vi trovo nulla di glorioso....
Facciamoci tutti un esame del sangue e scopriremmo che abbiamo un DNA che include TUTTE LE RAZZE DEL PIANETA..... cosa vogliamo difendere?
Forse la proprietà privata, ma allora il discorso deve passare ovviamente su di un altro piano....
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Gli ultimi a cedere ad El Alamein furono i paracadutisti della "Folgore, abbarbicati al terreno a sud, ai margini della depressione di El Qattara. Avevano di fronte quel 13mo Corpo d'armata che, secondo la versione inglese, doveva impegnarsi soltanto per dar vita a un falso scopo, mentre in realtà dovette combattere una delle più dure e logoranti battaglie locali di sfondamento dell'intero fronte. Quelli della Folgore resistettero per tredici giorni senza cedere un metro.
Erano partiti dall'Italia in cinquemila, erano rimasti, tra ufficiali e truppa, in trecentoquattro. Alla resa, ebbero l'onore delle armi e il nome della loro divisione restò da allora leggendario.
La BBC inglese a battaglia conclusa, l'11 novembre così commentò: " I "resti della divisione Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane".
Così si concluse la battaglia di El Alamein, che provocò la morte di tredicimilacinquecento inglesi, di diciassettemila italiani e di novemila tedeschi. Fu una delle battaglie più decisive della seconda guerra mondiale, perché mise fine alla minaccia italo-tedesca sul Canale di Suez, consentì il dominio assoluto del Mediterraneo agli inglesi, cancellò dallo scacchiere un intero fronte e, in prospettiva, aprì la strada al secondo fronte, ossia allo sbarco in Sicilia destinato a riportare gli alleati in Europa.
Il commento su scritto e' tratto da un testo.
EROI E BASTA
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Originariamente Scritto da
giorgiorox
ma che senso ha parlare di patria? cosa significa essere o sentirsi "italiani", soprattutto ora che grazie alla dilagante immigrazione le nostre città sono sempre più cosmopolite? nella mia ormai il 30% della popolazione residente è straniera... tra qualche decennio ci sarà una popolazione COMPLETAMENTE MULTIETNICA, con cittadinanza ITALIANA ma portatrice di cultura assoltamente aliena all'ITALIANITA'...
Basta riflettere su questo e pensare che nei secoli (a partire dalla Roma Imperiale attraverso le discese dei "barbari" fino al medioevo, al rinascimento per arrivare ai giorni nostri) ci sono stati tanti di quei rimescolamenti genetici da poter dire che la GENS ITALICA NON ESISTA, se non nella LINGUA PARLATA....
Quindi per favore, non parliamo di PATRIA, perchè è un concetto assolutamente CONVENZIONALE che non ha nessun addentellato STORICO/CULTURALE.
Non parliamo di ONORE, perché se per difendere un confine convenzionalmente stabilito devo uccidere qualcuno, ciò è DISONORE, non vi trovo nulla di glorioso....
Facciamoci tutti un esame del sangue e scopriremmo che abbiamo un DNA che include TUTTE LE RAZZE DEL PIANETA..... cosa vogliamo difendere?
Forse la proprietà privata, ma allora il discorso deve passare ovviamente su di un altro piano....
non so se ti stessi riferendo a quello che ho detto io, ma in questo caso ti faccio notare che non a caso ho parlato di Patria (1940) e Paese (oggi) , proprio perché, credo ne converrai con me, i concetti di Patria o Onore (che adesso possono anche far sorridere) erano sentiti in maniera differente 70 anni fa
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Citazione:
Originariamente Scritto da
giorgiorox
ma che senso ha parlare di patria? cosa significa essere o sentirsi "italiani", soprattutto ora che grazie alla dilagante immigrazione le nostre città sono sempre più cosmopolite? nella mia ormai il 30% della popolazione residente è straniera... tra qualche decennio ci sarà una popolazione COMPLETAMENTE MULTIETNICA, con cittadinanza ITALIANA ma portatrice di cultura assoltamente aliena all'ITALIANITA'...
Basta riflettere su questo e pensare che nei secoli (a partire dalla Roma Imperiale attraverso le discese dei "barbari" fino al medioevo, al rinascimento per arrivare ai giorni nostri) ci sono stati tanti di quei rimescolamenti genetici da poter dire che la GENS ITALICA NON ESISTA, se non nella LINGUA PARLATA....
Quindi per favore, non parliamo di PATRIA, perchè è un concetto assolutamente CONVENZIONALE che non ha nessun addentellato STORICO/CULTURALE.
Non parliamo di ONORE, perché se per difendere un confine convenzionalmente stabilito devo uccidere qualcuno, ciò è DISONORE, non vi trovo nulla di glorioso....
Facciamoci tutti un esame del sangue e scopriremmo che abbiamo un DNA che include TUTTE LE RAZZE DEL PIANETA..... cosa vogliamo difendere?
Forse la proprietà privata, ma allora il discorso deve passare ovviamente su di un altro piano....
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Originariamente Scritto da
giorgiorox
Puig..... forse non hai capito nulla di ciò che sosteniamo....
poi come ti permetti di insinuare che altri non conoscano la storia???????
meno latino e più neuroni... te lo dico in italiano
mi dispiace darti nuovamente contro ma quello che non ha capito sei tu..
non poi giudicare i fatti e le scelte di allora con la mentalità di oggi.
Non riuscirai mai a capire niente di ciò che è accaduto in passato in questa maniera. Mi preme sottolienare che non si può giudicare cose accadute in un periodo così culturalmente lontano dal nostro senza calarsi in quell'epoca storica. In quegli anni non vi era stata ancora quella rivoluzione culturale di cui noi siamo i figli anche perché non era ancora stata fatta l'esperienza più tragica che ha portato a ciò ossia la Seconda Guerra Mondiale. Non vi era quella mentalità pacifista che oggi nei paesi occidentali più evoluti ( solo in quelli) è giustamente diffusa.
La guerra non era vista poi così male e la gente credeva in valori che agli occhi di oggi sembrano ridicoli anche il senso dello stato visto anche il ventennio era molto sentito...
dobbiamo spogliarci della nostra mentalità ed indossare gli abiti di chi viveva quei momenti per capirci qualcosa....le cose che dici riguardo alla odierna situazione sono vere ma non hanno a che fare con la realtà di allora. Non centrano niente con questa discussione sei fuori tema...
Citazione:
Originariamente Scritto da
luciano_d_a
non so se ti stessi riferendo a quello che ho detto io, ma in questo caso ti faccio notare che non a caso ho parlato di Patria (1940) e Paese (oggi) , proprio perché, credo ne converrai con me, i concetti di Patria o Onore (che adesso possono anche far sorridere) erano sentiti in maniera differente 70 anni fa
è giusto Giorgiorox non ha capito la discussione e parla di oggi....ma che centra?????
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Originariamente Scritto da
Puig
mi dispiace darti nuovamente contro ma quello che non ha capito sei tu..
non poi giudicare i fatti e le scelte di allora con la mentalità di oggi.
Non riuscirai mai a capire niente di ciò che è accaduto in passato in questa maniera. Mi preme sottolienare che non si può giudicare cose accadute in un periodo così culturalmente lontano dal nostro senza calarsi in quell'epoca storica. In quegli anni non vi era stata ancora quella rivoluzione culturale di cui noi siamo i figli anche perché non era ancora stata fatta l'esperienza più tragica che ha portato a ciò ossia la Seconda Guerra Mondiale. Non vi era quella mentalità pacifista che oggi nei paesi occidentali più evoluti ( solo in quelli) è giustamente diffusa.
La guerra non era vista poi così male e la gente credeva in valori che agli occhi di oggi sembrano ridicoli anche il senso dello stato visto anche il ventennio era molto sentito...
dobbiamo spogliarci della nostra mentalità ed indossare gli abiti di chi viveva quei momenti per capirci qualcosa....le cose che dici riguardo alla odierna situazione sono vere ma non hanno a che fare con la realtà di allora. Non centrano niente con questa discussione sei fuori tema...
è giusto Giorgiorox non ha capito la discussione e parla di oggi....ma che centra?????
INFATTI..... il termine di eroi glielo stiamo dando NOI PROPRIO ORA
mi può anche star bene che glielo abbiano dato 70 anni fa, ora no
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Originariamente Scritto da
giorgiorox
INFATTI..... il termine di eroi glielo stiamo dando NOI PROPRIO ORA
mi può anche star bene che glielo abbiano dato 70 anni fa, ora no
insisti a dire delle cavolate.....
anche gli inglesi subito dopo la battaglia hanno riconosciuto l'eroismo dei nostri soldati...i quali hanno ricevuto l'onore delle armi... è un dato di fatto....