IO SPERO SOLO CHE SABATO FACCIANO LO SCHERZETTO A RENZI...
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IO SPERO SOLO CHE SABATO FACCIANO LO SCHERZETTO A RENZI...
vale il discorso inverso
io mi aspetto quindi di vedere sabato imposimato votato da tutto il movimento compatto,visto anche la sua storia chiara e trasparente,e un mattarella votato dai marci ladri ecc ecc ecc ecc ecc
tu vai di la
Punti di vista, alla fine meno male che la sfera magica l'hai solo tu :wink_:
Meno male che c'e' la Stampa ad essere obiettiva .... Quando fa comodo.
Brutta la verita' , vero? Non e' colpa mia se il Mattarello nazionale si e' intascato un po' di soldini.... Non e' stato prescritto dal medico, ne' e' scritto da nessuna parte che le mazzette siano consentite dalla legge.
Ma se a voi va bene cosi', io mi tengo Imposimato.
mattarella...son incappato in questo blog,sinceramente non mi ricordavo più che avesse avuto a che fare con tutto ciò...
Credo che una lettura,anche critica vada fatta:
di Lorenzo Sani
Indiscreto | 29 gennaio 2015
"Ho avuto occasione di incontrare il candidato di Renzi al Quirinale, Sergio Mattarella, quando questi era ministro della Difesa del governo Amato. Chiedo scusa per la lunghezza del post, ma lo devo a tanti ragazzi che non potranno mai leggerlo. Lavoravo da qualche mese sulla vicenda dell’uranio impoverito e sull’impressionante numero di leucemie linfoblastiche acute e linfomi tra i nostri militari che erano o erano stati in missione nei Balcani, soprattutto in Bosnia, ma non solo. Sergio Mattarella negò a più riprese il possibile nesso tra l’insorgere delle patologie e il servizio. Negò che la Nato avesse mai utilizzato proiettili all’uranio impoverito (DU, Depleted Uranium), tantomeno che questo fosse contenuto nei Tomahawk (missili) sparati in zona di guerra dalle navi Usa in Adriatico. Insomma, Mattarella, candidato di Renzi al Quirinale e forse prossimo presidente della Repubblica, negò su tutta la linea. Negò pure ciò che era possibile reperire nei primi giorni di internet sugli stessi siti della Difesa Usa, che magnificava l’efficacia degli armamenti al DU e dettava, contestualmente, le precauzioni sanitarie da adottare in caso di bonifica: protocolli di sicurezza molto rigidi, che prevedevano l’utilizzo di tute, guanti e maschere protettive, per svolgere il lavoro che invece a mani nude e senza protezioni facevano i nostri soldati. I quali, nel frattempo, continuavano ad ammalarsi e morire.
Ero a Nuxis, in Sardegna, al funerale di caporal maggiore della Brigata Sassari Salvatore Vacca, riconosciuto poi come il primo morto di uranio impoverito, che aveva prestato servizio alla caserma Tito Barak di Sarajevo. Ero il solo giornalista presente, il 9 settembre 1999. Tutta questa triste storia incominciò da quel funerale. Pensai che l’argomento DU dovesse interessare a un ministro della Difesa, dal momento che quei ragazzi in divisa oltre che “nostri” erano soprattutto suoi, ma evidentemente ero troppo ingenuo. Per i principali quotidiani e le televisioni il problema dell’uranio impoverito non esisteva e non ne avevano ancora parlato. Alle mie ripetute richieste di intervista Mattarella ha sempre risposto negativamente. Ricevetti anche strane minacce mentre stavo indagando per conto del mio giornale in Sardegna. I militari italiani, nel frattempo, continuavano ad ammalarsi. Ricordo anche che il comando della Brigata Sassari, dopo la morte di Salvatore Vacca, convocò una conferenza stampa per smentire ciò che io non avevo ancora scritto: fu il cappellano della Brigata, al quale mi ero rivolto per sapere, in un incontro riservato, qualcosa di più su Salvatore e sul possibile nesso tra la malattia e la missione in Bosnia, che spiattellò tutto al comandante e cioè che un giornalista stava indagando sulla morte di un loro soldato, dovuta, forse, a quei proiettili. Smentita preventiva. Non mi è mai più capitato.
Iniziai così a scrivere. Dapprima da solo o quasi, poi qualcun altro incominciò a farlo, ricordo il Manifesto, Liberazione, la Nuova Sardegna, ma ancora poca roba. Per i big della stampa il problema non esisteva e lo scandalo DU non era ancora diventato un caso planetario. Il candidato di Renzi al Quirinale, Sergio Mattarella, nel nome della trasparenza e della libera informazione, continuava a respingenere le mie richieste di intervista. Provai anche con uno dei suoi sottosegretari, Gianni Rivera, il popolare ex Golden Boy, non ancora eroe di “Ballando con le stelle”, che raggiunsi telefonicamente mentre questi stava dispuntando una partita al circolo del tennis. Non malignate: l’orario di lavoro di un giornalista non sempre coincide con quello di una persona normale. Mettiamola così. Rivera non sapeva neppure cosa fosse l’uranio impoverito.
Si arriva così al 27 gennaio 2001, giorno in cui decido di tendere un’imboscata al ministro Mattarella, che si trova ad Ascoli col presidente della commissione Difesa della Camera Valdo Spini per il giuramento del primo contingente di donne militari di truppa dell’Esercito italiano, lo stesso in cui qualche anno dopo si sarebbe distinto l’istruttore Salvatore Parolisi (ma questa è un’altra storia). Avvicinai Mattarella nella ressa dei giornalisti e riuscii a porgli un paio di domande, alle quali, assai piccato, si rifiutò ancora una volta di rispondere. O meglio, anche in quell’occasione negò qualsiasi nesso tra DU e i linfomi o le leucemie. Fantasie della stampa. Provai a insistere, ma lui mi respinse con toni e modi definitivi: «Questa non è un’intervista» mi disse. «Io le interviste le concordo prima, poi voglio per iscritto le domande e infine leggere il testo del giornalista prima che questi lo dia alle stampe».
Tutte le volte che ho letto qualche sua intervista sui maggiori quotidiani, negli anni a venire, è ovvio che poi ho pensato male. Mattarella girò i tacchi se ne andò, così mi beccai anche il rimprovero dei colleghi perché avevo fatto scappare il ministro con domande “fuori tema”. Raccontai questa scena nel mio pezzo che conclusi lasciando al lettore ampia facolta di scelta sul caso dell’uranio impoverito, che non era diventato un “caso” solo perché Striscia la Notizia non se ne era ancora occupata (l’Italia è questa). Insomma, sul Resto del Carlino scrissi: ‘Come volete la verità: liscia, gassata o Mattarella?’. È una domanda che ora pongo anche a chi ha avuto la pazienza di leggere tutto il post, del quale mi scuso ancora una volta per la lunghezza. Come deve essere la verità in questo Paese allo sbando: liscia, gassata o Mattarella?
P.S. Secondo l’Osservatorio Militare sono 307 i militari italiani morti e oltre 3.700 i malati: è la macabra contabilità della cosiddetta “Sindrome dei Balcani”. Il contingente italiano era di stanza nell’area più inquinata dai colpi sparati in Bosnia e Kossovo: 50 siti, per un totale di 17.237 proiettili, secondo fonti ufficiali Nato/Kfor. Non solo: la missione Nato in cui si parlava di armamenti al DU e dei 13 Tomahawk con testata al DU sparati dall’Adriatico, è stata presentata dall’ammiraglio Leighton Smith alla Base di Ponticelli, Napoli. Solo Mattarella non sapeva o diceva di non sapere."
Se ti rileggi bene quell'articolo del Fatto, è in perfetto stile Feltri, Sallusti & C. Un ritratto di personaggio piuttosto ordinario e persino umanamente positivo in cui si infilano notizie che gli facciano fare bella figura. Non importa poi che sia stato scagionato, come pure il nipote, l'importante è che il suo nome venga associato a Mafia, Soldi, Mazzette, oltre che a DC e Craxi.
Il pecorone informato non distingue le sfumature, per lui le scie sono chimiche a prescindere.
Tra l'altro il Mattarella nemmeno mi sta simpatico, per quanto sia convinto che una volta eletto qualunque persona per bene diventa Il Presidente.
La differenza tra il "perfetto Feltri ecc " e' che questi ultimi sparavano a zero sui personaggi scomodi al potentino di turno SENZA prove di fondo ... ( e se non sbaglio hanno pure ricevuto delle ammende di un certo tipo, BOFFO l'hai scordato? Oppure i calzini blu di qualcun' altro ? ? ? ? ) .
Posso anche essere d'accordo con te, ma quando continui a leggere certe cose, un po' di puzza non viene? E' tutto oro colato il contrario?
Mattarella, quando la Margherita raccolse firme false per candidarlo a Bolzano - Il Fatto Quotidiano
Reato PRESCRITTO............................. Non archiviato o scagionato ... PRESCRITTO.
Di che parliamo dunque?
..Berlusconi fatto fregare? non direi proprio..
..l'ho sempre detto, lo ripeto.. non datelo mai per fregato o sconfitto.. è sempre stato (ed è tuttora) a dettar legge, nonostante gli impedimenti che avrebbe..
..l'esatto contrario.. non ha mai smesso di essere al Governo.. e per certi aspetti conta più lui che non Renzi.. per quanto sia possibile che tra due amiconi debba prevalerne uno..
..e per quanto riguarda "sinistra" o "destra", per quanto senso abbia, Renzi certo non è di sinistra.. e con lui il PD.. ma al Popolo tutto questo va bene..
..evidentemente Silvio ha seminato bene.. ora pure al PD (probabilmente per poteri d'osmosi dovuti al nuovo leader) hanno gli stessi concetti.. non v'è più distinzione..
ma se mattarella per i 5 stelle è improponibile perchè si preparano le consultazioni online?????
:risate2: :risate2: :risate2:
:risate2: ecco l'elettore tipo del PD :risate2:
..guarda che gli equilibri interni da non rovinare sono quelli di Renzi con Berlusconi :oook: so che brucia, ma la realtà è quella :smoke_:
..Salvini quando sarà il momento si aggiungerà al carretto.. e il quadro sarà completo..
..mai il luogo comune esterofilo dell'italiano mafioso ha trovato così tanto fondamento nella situazione politica italiana generata ed adorata dal Popolo..
Altro fulgido esempio di una campagna giornalistica basata sul (quasi) nulla.
Parliamo che non era indagato di nulla, sono stati prescritti i personaggi che raccolsero le firme.
Stessa cosa che sta succedendo adesso a Chiamparino, per il quale sono state raccolte firme nemmeno necessarie e qualcuno si è presa la briga di falsificarne un po'.
Come girano le balle a Chiamparino saranno girate anche a Mattarella.
Questa campagna contro un personaggio tutto sommato inoffensivo mi squalifica sempre più il quotidiano grillino e mi rende simpatico il grigio Mattarella.
Ma proprio nulla a carico di Imposimato che fece politica nientepopodimeno che nel PCI?
E Prodi, seconda linea 5stelle? Ci siamo dimenticati di Prodi?
Paper, parli di QUASI nulla: forse per te, ma per la Giustizia italiana non lo e' per niente... Cominciamo a mettere dubbi anche in questo caso? Sei forse un magistrato? :wink_:
Non e' una campagna denigratoria, sono solo FATTI, com'e' stato scritto da Travaglio qualche giorno fa su Amato, Bersani, Fassino ecc.
Per quanto mi riguarda, avrei votato Zagrebelsky, ma sarebbe stato un buco nell'acqua, non neghiamocelo: con un Governo di questa caratura, sarebbe stato mettere un diamante in una porcilaia.
Detto questo Prodi, tanto amato e odiato, era , a mio avviso, il cavallo di Troia per eccellenza.
Peccato.
ho letto che mattarella alle elementari rubò a merenda ad un compagno e che la maestra gli mise una nota ma lui se la fece firmare dal fratello per non essere punito
come non detto...
Per come la vedo io, e' un nuovo Napolitano, nulla di piu'...... Spero vivamente di sbagliarmi.
Felicitazioni.
ma che ti frega,tanto non conta un cazzo
chiedi sul blog come mai non sono voluti andare a parlare con renzi per avere un candidato comune o cmq accettabile o a proporne uno voi,secondo me prodi ve lo avrebbero accettato e per me non sarebbe stato male,io ancora adesso spero che quello di mattarella sia un bluff e che alla fine qualcuno faccia il nome di prodi e che passi,non inculato come la volta scorsa
No,da facebook.
Quel che si rileva però è un pochino più importante mi pare,si direbbe che la persona non sia interessata tanto alla verità,qualunque sia ma a far da muro,proteggere,insabbiare,usare il suo potere non per la comunità ma per un gioco politico di difesa ad oltranza.
E' un tipo di persona della quale possiamo farne serenamente a meno,a mio parere.
è un articolo del '95 mi pare riesumato da grillo e pubblicato sul blog.
Il primo morto per l'uranio impoverito riconosciuto è del 99/01
Ho visto adesso che hai ampliato.
Sono d'accordo con te,non ha gestito la questione uranio impoverito in maniera onesta??? o forse l'ha sottovalutata o non ne sapeva,non saprei,una macchia nel suo curriculum.
Ma cosa ne possiamo veramente sapere noi di cosa uno a quei livelli può fare o non può fare???
non lo voglio giustificare assolutamente,dico solo che cosi in alto FORSE ci sono logiche differenti,dopo purtroppo la vicenda dell'uranio impoverito si è verificata reale e lo stato non si è tirato indietro.
A me non dice nulla ad essere sincero,mi piacerebbe qualcuno con la faccia da cazzo,ripeto il mio preferito era prodi o la bonino se al femminile
Si,certamente la notizia è decrepita,ma l'atteggiamento del mattarella è censurabile assai. Preferisco Bersani onestamente,forse l'unico che ha fatto qualcosa per i cittadini al tempo delle sue "lenzuolate". Tra l'altro i gli effetti dei suoi atti si vedono ancor oggi nel mondo assicurativo.
Magari fosse un nuovo Napolitano.
Prove di autodistruzione
La Stampa - M5S, così il nome Bersani è servito da anti-Prodi
MAGARI?
:risate2:
Il mio preferito è Rodotà, ma dovendo scegliere un uomo di compromesso sceglierei Casini.
A cosa servono le troie?
Ma che domande fai
ormai che Imposimato è bruciato possono tirar fuori gli scheletri dall'armadio
chissa se grillo o chi l'ha proposto sapesse queste cose
Grazie ai “magistrati e inquirenti coraggiosi” che hanno scoperchiato Mafia capitale, e lotta dura alla “corruzione, una tassa occulta e immorale di 70 miliardi di euro”. Così Ferdinando Imposimato guadagnava ovazioni dal palco della Notte dell’onestà del Movimento 5 Stelle, pochi giorni prima di vincere le Quirinarie online e diventare il candidato unico grillino al Colle. Ma c’è stato un tempo in cui l’ex magistrato raccoglieva ovazioni di stampo esattamente opposto. Specie nei passaggi in cui inquadrava nel mirino i magistrati milanesi che avevano dato il via all’inchiesta Mani pulite. O meglio “alcuni investigatori al servizio di ex eroi e implacabili giustizieri che prendevano prestiti senza interessi dagli indagati”. Riferimento diretto ad Antonio Di Pietro, a cui si doveva sbarrare la strada perché era “un nemico dei partiti“.
LE OVAZIONI AL CONGRESSO DEI POST (MA NON TROPPO) CRAXIANI. Era il 9 maggio 1998, Imposimato interveniva a Fiuggi al congresso fondativo dello Sdi, i Socialisti democratici italiani. Alla fine della lunga traversata nel deserto seguita al crollo del Psi di Bettino Craxi, all’epoca latitante ad Hammamet, le microsigle del socialismo italiano puntavano al rilancio con la nuova formazione di Enrico Boselli. L’attacco più violento fu riservato ad Antonio Di Pietro, l’ex pm simbolo del pool di Milano diventato ministro per qualche mese nel governo di Romano Prodi, e che poi era confluito nei Democratici prodiani. Così, parlando dei rapporti del nascente Sdi con il centrosinistra di governo, Imposimato lanciava la sua filippica contro “la scelta di inserire nel governo un personaggio politicamente squalificato. Chi si proclama nemico dei partiti”, si infervorava il futuro candidato presidente del Movimento 5 Stelle, “chi amministra la giustizia in modo parziale e settario al servizio proprio e di amici politici, chi ha violato le regole del giusto processo, chi è stato l’aguzzino dei socialisti non può essere accettato come alleato politico di coloro che hanno pagato un prezzo altissimo poiché questo equivarrebbe a legittimarne le malefatte e gli abusi” (qui sotto l’audio dell’intervento). La platea socialista si scaldò così tanto che il moderatore fu costretto a placarla perché si era già “in ritardo con l’ordine dei lavori”.
Video di Gianfo Franchi
MANI PULITE? “VIOLATO IL GIUSTO PROCESSO”. Nell’intervento, Imposimanto ammetteva l’esistenza di un vasto sistema corruzione, tanto che esortava la nascente formazione a tenere lontani affaristi e delinquenti”, ma faceva proprie tutte le tesi preferite dai nemici giurati del pool di Milano. Tutte le forze politiche erano coinvolte nelle tangenti, affermava, ma alcune “sono state ingiustamente salvate da un ex pm in cambio di favori politici e giudiziari”. I magistrati, poi, avevano “violato i principi del giusto processo”. Il Partito socialista di Craxi era stato “criminalizzato”, e continuava a esserlo. I socialisti erano diventati “capri espiatori perché vulnerabili”. Argomentazioni oggetto di un eterno dibattito, oggi non ancora spento, in parte confutate fatti alla mano dai protagonisti di uella stagione, ma che appaiono comunque poco in sintonia con gli umori del Movimento che ha portato a Imposimato 126 voti al terzo scrutinio per la scelta del successore di Napolitano. Per esempio si ricorda l’inziativa dei grillini in Commissione cultura della Camera nel novembre 2013: chiesero addirittura di cancellare il termine “socialista” dalla legge che proponeva di istituire un premio in memoria di Giacomo Matteotti. E certamente Beppe Grillo è il titolare di battute tra le più feroci sul Psi craxiano (“Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?”, anno 1986 ed espulsione immediata dagli schermi Rai).
Contraddizioni in seno al popolo (della Rete), avrebbe detto Mao. In quegli anni Imposimato fu protagonista di una feroce campagna contro il pool Mani pulite, come ha ricordato Marco Travaglio nei giorni scorsi su Il Fatto Quotidiano. Attaccava il procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli e si schierava a favore di Renato Squillante, capo dei gip di Roma arrestato nell’inchiesta Imi-Sir cche vedeva protagonista Cesare Previti, condannato in primo e secondo grado, alla fine e assolto in Cassazione, ma con motivazioni che rilevavano il suo comportamento “non in linea con i doveri deontologici”.
IN TV PER “GRAZIARE” IL BOSS DELLA ‘NDRANGHETA. C’è però un’altra ombra nella biografia dell’ex magistrato, ben più spessa delle opinioni sull’inchiesta che ha scoperchiato Tangentopoli. Nel 1992 Ferdinando Imposimato, diventato nel frattempo senatore del Pds, si presentò sul palco del Maurizio Costanzo Show per perorare l’innocenza di Domenico Papalia, il capo dei capi della ‘ndrangheta trapiantata in Lombardia. Papalia era stato condannato definitivamente all’ergastolo per l’omicidio del boss Antonio D’Agostino, avvenuto nel 1977, ed era stato lo stesso giudice istruttore Imposimato a incriminarlo e a firmare l’ordine di arresto. Ora ne chiedeva la liberazione. “C’erano sufficienti indizi per rinviarlo a giudizio, ma non per la condanna”, tornò a dire pochi giorni dopo al Corriere della Sera. A restare allibiti furono questa volta altri magistrati milanesi, come ricostruiscono Gianni Barbacetto e Davide Milosa in “Le mani sulla città” (Chiarelettere). A cominciare da Alberto Nobili, che dalla neonata Direzione distrettuale antimafia stava chiudendo l’inchiesta Nord-Sud che avrebbe smantellato il clan di Papalia, basato a Buccinasco, le cui seconde generazioni sono coinvolte oggi in nuovi processi per mafia. Da magistrato, Imposimato aveva seguito importanti inchieste su terrorismo e mafia, e aveva sofferto sulla propria pelle la violenza mafiosa quando, nel 1983, la camorra aveva assassinato suo fratello Franco. La campagna a favore del boss toccherà il culmine con un’apparizione su Raidue con una figlia di Papalia e Antonio Delfino, fratello giornalista del generale dei carabinieri Francesco. I Delfino sono originari di Platì, il paese aspromontano da cui provengono anche i Papalia, clan di grande spessore e accreditato di contatti ad alto livello anche nei servizi segreti. Scriverà in proposito il giudice Guido Piffer negli atti dell’inchiesta Nord-Sud: “Il senatore Imposimato è stato utilizzato, è il caso di dirlo, da scaltri manovratori, senza contare il suo preoccupante, se vera l’ipotesi, non potersi tirare indietro da pressioni o minacce provenienti da ambienti non certo di frati trappisti”. Imposimato respingerà con sdegno l’ipotesi di essere stato manovrato.
L’aspirante al Colle non disdegna le battaglie controverse. Uno dei suoi libri, “I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia. Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera”, sosteneva il ruolo dei servizi segreti di mezzo mondo, dalla Cia al Mossad passando per la Stasi, nel sequestro e nell’assasinio del presidente della Dc a opera della Brigate rosse, con pesanti responsabilità di Cossiga e Andreotti. Tesi per la verità tornate in auge negli ultimi mesi con l’autorevole timbro del pg di Roma Luigi Ciampoli. Ma la fonte principale della controinchiesta di Imposimato, l’ex brigadiere della Guardia di Finanza Giovanni Ladu, che si era presentato come un ex appartenente alla rete Gladio, è attualmente è indagato per calunnia a Roma.
esistono i grilli femmina:laugh2:
Io parlo di un uomo che possa essere gradito anche all'elettorato più moderato.
Ha avuto il coraggio di rompere con Berlusconi, ha rischiato e ha perso, secondo me ha il senso delle istituzioni...
Non lo trovo così scandaloso....sempre meglio di Mattarella che mi pare un pesce lesso.
Insomma domani lo fanno?
E a chi fanno?
Che sennò non posso prendere sonno.