Giappone: sei giorni dopo la scossa già ricostruita un'autostrada
Giappone: sei giorni dopo la scossa già ricostruita un'autostrada - Corriere della Sera
eh beh......
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Giappone: sei giorni dopo la scossa già ricostruita un'autostrada
Giappone: sei giorni dopo la scossa già ricostruita un'autostrada - Corriere della Sera
eh beh......
se volgiono venire a finire la salerno reggio calabria sono i benvenuti...
ammazza i jappi però!!!
Ai giapponesi, popolo che stimo, di certo non manca l'orgoglio...
A volte pero' non e' un pregio.
si son creati tanti spazi vuoti in Giappone ..... niente e nessuno vieta l'immigrazione
dev'essermi sfuggito qualcosa pyt.... :blink:
niente e nessuno vieta neanche di provare ammirazione per loro e vergogna per l'italia
l'obbiettivita' non e' un parere
l'importante è iniziare la giornata con un sorriso... :D
6gg in Italia non son sufficienti manco a capire quanti tangenti si possono chiedere :w00t::w00t::w00t::w00t::w00t:
si parla del giappone non dell'italia
tempo fa guardai un 'servizio' di Gip su MTV... una cosa tendente al simpatico diciamo, ed era girato proprio in Giappone... tra le tante cose una mi è restata in mente... nella perfezione nipponica è uscita una critica del tipo: "il problema del giappone è l'eccessivo conformismo del suo popolo" in buona sostanza l'inquadramento della società, sin da piccoli, dai vestiti alla 'buona educazione', dal pensiero omogeneo arrivando fino all'abnegazione per i propri doveri, rendeva i giapponesi, agli occhi del turista, troppo conformi e troppo poco antagonisti, come se fossero alla radice impossibilitati alla critica e all'uscire fuori dalle righe.
Questa stessa critica in un momento disastroso come questo li ha resi ineguagliabili, e questa volta in senso positivo, agli occhi del mondo intero. Dignitosi, operativi, disponibili, e reattivi come pochi.
Gente che si piega ma non si spezza.
Infondo abbiamo tutti qualcosa da imparare.
Sono pratici quando serve, e non è poco. L'articolo scrive che hanno ripristinato 150 metri di carreggiate danneggiate, non è che hanno rifatto decine di chilometri. Sempre meglio che qui, dove starebbero ancora riflettendo sulla natura :ph34r: del materiale affiorato dagli smottamenti.
Grande popolo,bisogna solo prendere esempio!!
non prendere il raffronto come accanimento....
è solo un raffronto tra le situazioni che stanno fuori e l'andazzo italiano.... e il risultato è impietoso....
non si può solo dire è bello così.....e non cercare poi di migliorare..... perchè così com'è assieme a tanti lati positivi....ha una situazione che definire paradossale è poco...
ogni giorno ci sono notizie di sprechi di soldi per strutture o mai finite o mai usate.....
opere iniziate e mai terminate...... senza contare che in specifico la qualità delle strade italiane è pessima...tra buche e crateri sembra che ci sia stato il terremoto di recente.....
Perchè qui si lavora (oddio, si lavora...:rolleyes:) per arricchirsi più che per ottenere un risultato. E poi perchè il buonsenso è in fase di estinzione. E anche per l'insieme delle due cose... :ph34r::ph34r: ...che è peggiore della somma in sè.
Disastri per come li intendiamo adesso no, ma...
Caorso è un comune di circa 4600 abitanti, in provincia di Piacenza confinante con la Lombardia, precisamente con la provincia di Lodi. Ai partire dai primi mesi degli anni 70, sul territorio di Zerbio frazione di Caorso, iniziano la progettazione e la costruzione di una delle più grandi centrali nucleari italiane, completata nel 1978 e entrata in pieno regime di attività nel 1981. La realizzazione dell’impianto fu ad opera dell’Ansaldo Nucleare S.p.a. , appartenente dagli anni ’80 al gruppo Finmeccanica i cui maggiori azionisti sono il Ministero dell’Economia e delle Finanze – 32,45%, Tradewinds Global Investors LLC – 2,03%, BlackRock – 2,24%, e Libyan Investment Authority (Libia) – 2,01%. Il costo complessivo dell’opera fu di 300 miliardi di vecchie lire.
L´impianto, appartenente alle costruzioni nucleari di “seconda generazione” , possedeva un reattore ad acqua bollente di tipo BWR4. Tale reattore è così chiamato in base alla sua caratteristica principale, cioè quella di utilizzare acqua in ebollizione , in grado di generare vapore al suo interno, eliminando il bisogno di avere generatori di vapore.
I primi reattori di questo tipo furono attivi negli Stati Uniti durante gli anni ’60, e furono realizzati dalla General Electric, la stessa che realizzò 3 reattori dello stesso tipo per 3 centrali italiane, appunto quella di Caorso, quella di Garigliano e quella di Montalto . Attualmente la General Electric è una società multinazionale con sede legale nel Connecticut presente anche in Italia con vari servizi su tutto il territorio nazionale, e fino al 1993 era inoltre produttrice di armi nucleari. L’amministratore delegato di General Electric per l’Italia, Giuseppe Recchi , ha affermato che il reattore di Caorso potrebbe essere rimesso in funzione con importanti strumenti di ammodernamento già nel 2014. Con il termine ammodernamento, Recchi indica l’aumento di energia prodotta in termini di Kilowattora dal reattore in oggetto, che passerebbe dai circa 840 ottenuti negli anni 90, ai 900 attuali.
Il kilowattora indica l’energia fornita dalla potenza di un Kilowatt nel periodo temporale di un’ora.
Le affermazioni di Recchi non tengono minimamente conto del programma di smantellamento attualmente in atto sugli impianti di Caorso il cui termine fissato è il 2019.L’attività della Centrale nucleare di Caorso dura all’incirca 9 anni: il reattore fu definitivamente fermato nel luglio del 1990, ma la sua attività effettiva si concentra dal 1981 al 1986. La centrale si trova infatti in condizioni di arresto a freddo dal 25/10/1986, data in cui fu fermata per la quarta ricarica del combustibile e non fu più riavviata dopo la campagna di sensibilizzazione ambientale, con conseguente del referendum del 1987, promulgato in seguito al disastro nella Centrale Nucleare di Chernobyl, in Ucraina.
Dopo l’arresto l’impianto di Caorso è stato posto in stato di conservazione, ma con la delibera CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica ) del 1990, che ne disponeva la chiusura definitiva, sono stati mantenuti in esercizio solo i sistemi utili per le cosiddette attività di decommissioning, cioè quelle di declassamento,decontaminazione e conclusivo smantellamento dell’impianto.
Tali processi si ottengono in ogni centrale dismessa tramite svariati passaggi che coprono sia interventi di tipo tecnico che di tipo fattuale; il secondo aspetto è quello più importante e più delicato , perchè si occupa della sistemazione del combustibile nucleare esaurito, del deposito dei rifiuti radioattivi accumulati in fase di esercizio,e dello smantellamento delle apparecchiature e degli edifici della centrale.E’ bene ricordare che solo nel gennaio 2000 l’allora presidente dell’Enel, Chicco Testa, fece spegnere definitivamente il reattore.
Nel caso della Centrale di Caorso, il Ministero dell’ Industria del Commercio e dell’ Artigianato , emanò nel 2000 un Decreto Ministeriale tramite cui è stata operativamente adottata la strategia dello smantellamento accelerato dell´impianto di Caorso e al tempo stesso ha autorizzato alcune attività sulla centrale tra cui interventi alla turbina e al sistema off-gas e smantellamento dell’ edificio torri RHR (Residual Heat Removal System).
Nel 2001 in riferimento al D. M. sopra citato, la società torinese Sogin diventata proprietaria della centrale già nel 1999, attiva il piano di disattivazione globale dell’impianto che è terminato definitivamente il 20 giugno 2010 quando la centrale è stata vuotata dalle ultime barre di uranio usato ad alta radioattività , che dormivano dell’86 nelle piscine nucleari dentro alla centrale.
Con un accordo siglato nel 2007, la Sogin ha infatti firmato un contratto di oltre 250 milioni di euro con la CEO per il trattamento di 235 tonnellate di combustibile nucleare esaurito, che dalla centrale di Caorso è stato trasportato in Francia e precedentemente in Germania. Tale trasporto ha interessato anche le ex centrali di Trino e Garigliano ma le tonnellate di materiale radioattivo di queste ultime erano in quantità inferiore.
In Italia invece è rimasto il problema dei rifiuti cosiddetti a media e bassa radioattività: le scarpe, i guanti, le tute, i berretti tutti contaminati e le resine usate per depurare l’ acqua utilizzata per l’arresto e il raffreddamento del reattore. L’ insieme di questo materiale costituisce una quantità non indifferente di rifiuti che raggiungerebbero circa ventimila metri cubi di scorie a bassa e media radioattività (i calcoli sono eseguiti in base agli anni di attività della centrale).L’Enel, che ricordiamo fu la prima committente della centrale, invece, tende minimizzare il problema, affermando che tali rifiuti sono in quantità minima e si trovano in fusti sigillati; questo dato è smentito dal movimento antinucleare dell’Emilia Romagna che afferma che il materiale radioattivo è coperto solo da teli di plastica, ormai da anni.C’è da segnalare che nonostante ciò, tra i caorsani il collegamento tra la presenza di Arturo, come con cui veniva chiamato il reattore , e l’aumento delle malattie tumorali emerge spesso; questo collegamento è stato ipotizzato anche dall’Ordine dei Medici di Piacenza. Secondo i dati Ausl nel giro di 10 anni vi è stato un aumento di tumori rispetto alla media provinciale; Giuseppe Miserotti, presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza ,nonchè membro dell’Isde ha affermato di recente che le centrali producono trizio, iodio 131 e plutonio, sostanze che se inalate in una sola frazione di milligrammo, sono letali.Il trizio in particolare è molto pericoloso; può essere assorbito sia per ingestione, perché entra nella composizione degli alimenti, che per inalazione. Uno studio del governo tedesco ha dimostrato come vi siano aumenti d’incidenza di leucemie, in particolare nei bambini, e tumori vicino le sedici centrali nucleari del Paese, finanche a distanze di 20-30 chilometri da questi impianti. Le donne in gravidanza sono soggette all’assorbimento di radiazioni, in quanto le staminali del feto sono assai sensibili. ( fonte «Nucleare, più tumori e leucemie nei bambini» | Terra - Quotidiano di informazione pulita) . Purtroppo questi dati sono soltanto ipotesi, in quanto la provincia di Piacenza come molte altre province italiane, non stila il rapporto annuale delle patologie tumorali, obbligatorio per legge.
noi in italia facciamo schifo!!! Poche seghe mentali....
adesso x la cultura 1/2 cent in più alla benza!!
dai pyt.....siamo da vergogna...
solo spaghetti e mandolino e calcio!
Un momento!
E il fatto che abbiano rifiutato inizialmente gli aiuti proposti dal mondo intero per risolvere il problema della centrale?
E del fatto che abbiano messo a repentaglio migliaia di vite umane, ritardando di un giorno l' "innaffiatura" con l'acqua marina, per salvare l'impianto?
E le notizie tenute nascoste da politici e tecnici Tepco per non far trasparire le difficolta' e il pericolo in cui si trovano gli impianti?
Come dicevo... i giapponesi, popolo che stimo e adoro, sono molto orgogliosi.
Talvolta questo non e' un pregio, purtroppo.
A parer mio, 150 metri di autostrada ricostruita in 6 giorni, non cancellano tutto il trascorso di questa vicenda.
Noi non saremo capaci di rifare un'autostrada in 6 giorni.
Loro non ammetteranno mai di aver fatto una figura pessima o di aver fallito di fronte al mondo intero... e in questo caso... dovendo scegliere...
Quando lo Stato uccide...
si fà chiamare Patria...
:D
in Giappone Falcone e Borsellino non li lasciano crepare :cry:
DC
:laugh2: Eh... pero' dai... obiettivamente... qui si parla di 150 metri di autostrada... :laugh2: