siae: una storia italiana

La storia
Veleni, dossier e denunce incrociate
Il pasticciaccio nel carrozzone Siae
Palazzi svenduti e permessi falsi. Il caso limite dei coniugi sempre assenti «Fanno attività pubblica ma a casa loro»

Denunce, contro-denunce, avvocati, veleni, dossier... Alla Siae, da mesi, è in corso una guerra termonucleare. Di qua i nuovi vertici «mandati a mettere ordine» appoggiati da un pezzo del mondo politico. Di là i sindacati interni e un altro pezzo della politica. In palio, una società ridotta a un carrozzone sgangherato e traballante sotto i debiti.

In quali condizioni la Società italiana autori editori sia entrata nel terzo millennio lo dice l'Istituto Bruno Leoni: «Il monopolio legale risulta anacronistico, oltre che lesivo della concorrenza». «La conservazione del regime di esclusiva impedisce la creazione di soluzioni più efficienti di tutela e gestione dei diritti d'autore». Le omologhe società inglesi pur chiedendo percentuali minori, «riescono a distribuire agli iscritti una quota più elevata». Insomma, la Siae è una macchina che per anni ha alimentato soprattutto se stessa.

Per colpa di chi? Della società, denunciano i sindacati citando gestioni scellerate, stipendi da favola, piccoli e grandi lussi auto-concessi dai vertici. Della società e dei suoi vecchi vertici senz'altro, concorda la nuova dirigenza commissariale, ma anche dei sindacati che avrebbero profittato per spartirsi la torta.
Ed ecco che di qua l'anziano commissario Gian Luigi Rondi, i suoi vice Domenico Luca Scordino e Mario Stella Richter e il direttore generale Gaetano Blandini (bollati come «le badanti del novantunenne, mai visto») sono accusati di avere «svenduto» il 28 dicembre scorso una serie di immobili di Siae e del Fondo Pensioni per un prezzo nettamente inferiore alla valutazione (260 milioni invece di 463 milioni) a due società, la Aida e la Norma. Di là quelli che rispondono di avere fatto «confluire gli immobili nei due fondi» proprio per «custodire il patrimonio» e sottrarlo agli abusi del passato dato che «Aida e Norma sono al 100% del Fondo Pensioni e di Siae». Quindi resta tutto in casa.
Di qua la direzione viene denunciata da Cgil e Cisl, le quali chiedono ai giudici la revoca «della disdetta indiscriminata di tutti gli accordi sindacali» e la condanna «ad astenersi dall'attuare controlli e/o ingerenze sull'utilizzo dei permessi sindacali». Di là i vertici sventolano il verdetto che dà ragione alla società sancendo «l'infondatezza della doglianza in esame» e condannando Cgil e Cisl a pagare le spese processuali. E accusano a loro volta i sindacati di voler difendere un sistema indifendibile. Dove i dipendenti costano mediamente 64.200 euro (no, dice la controparte negando tutto: 41.700) cioè il doppio rispetto a quello (36.425) della pubblica amministrazione. Costo che contando anche la paga media dei dirigenti (157.700) schizzerebbe addirittura a 69.200. Per salire nel 2014, coi contratti vigenti, a 82.300. Troppi, accusa Blandini, che si è tagliato lo stipendio di 130 mila euro, per un'azienda in agonia che nel 2010 ha speso 127 euro ogni 100 incassati e quest'anno prevede comunque di andare sotto del 16%. Ma Fabio Scurpa, Cgil, contesta anche questo: «A parte il fatto che i soldi per i dirigenti li hanno trovati, la Siae è sana: dicono che è in rosso per massacrare chi ci lavora».

Non basta. Mentre i sindacati dicono di non fidarsi «di un amico della Cricca», dato che l'allora direttore ai Beni culturali del settore «Cinema» finanziò in quella veste un film con Lorenzo Balducci, (intercettazione imbarazzante: «Senti oggi abbiamo approvato... Sono stati bravi, si sono spicciati...»), escono tabelline fitte di nomi di dipendenti con accanto il marchietto: «figlia di», «nipote di», «fratello di», «cognata di», «genero di»... Assunti («Scurpa compreso») per chiamata diretta. Magari con la benedizione del babbo o della mamma sindacalista.
Per non dire del patrimonio immobiliare affittato a canoni assai convenienti a volte neppure pagati per mesi. Al punto che la Siae, nella denuncia penale contro l'ex direttore del Fondo Pensioni, Eugenio Truffa Giachet e altri 12 dirigenti, scrive che il ricco portafoglio di immobili (il quale violando il tetto del 20% fissato per legge costituiva il 98% del «tesoro») non solo non rendeva, ma danneggiava le casse: 2.368.768 di affitti incassati, 3.325.175 di manutenzione. Tesi respinta ancora dalla Cgil: «Vanno presi i bilanci pluriennali e lì i conti sono diversi. Giocano sui numeri per comportarsi come Torquemada».
La stessa svendita di case offerte ai dipendenti (tra i primi proprio il direttore Truffa Giachet e sua figlia) in cambio di un anticipo talora di 500 euro e rate modeste da pagarsi in 40 comodi anni al 2% d'interessi era secondo Fabio Scurpa una buona idea: «Non è che i tassi, in quel momento, fossero molto più alti». Dunque sbaglia la Siae a contestare tutto? «Non è vero che non aveva garanzie d'essere pagata per 40 anni da un ottantenne: c'era l'ipoteca, se nessuno avesse poi pagato, tornava in possesso dell'immobile».

Non mancano nello scontro frontale alcuni episodi, diciamo così, curiosi. Come la denuncia di due sindacalisti, marito e moglie, che stando a una lettera del direttore generale da molti anni risultavano «sistematicamente in permesso dalle ore 7.45 alle ore 10.00 /10.30». Sveglia mattutina: riunione sindacale. Caffè: riunione sindacale. Cornetto: riunione sindacale. Mai che Angelo D. e sua moglie Anna Rita avessero un solo giorno di normalità casalinga per lavarsi i denti, farsi una doccia, preparare un cappuccino alla figlia... Subito riunioni su riunioni. Tutti i giorni. Dalle sette e mezzo di mattina. O almeno così risultava in ufficio, dove si affacciavano a metà mattinata: «Scusate, eravamo in riunione».

Agli atti, ovviamente contestati, c'è la lettera della UilPa, che commissaria il sindacato interno contestando ai due «di avere danneggiato il prestigio dell'organizzazione attraverso l'utilizzo dei permessi sindacali in contrasto con gli indirizzi stabiliti...» A quel punto ecco le provvidenziali testimonianze di alcuni colleghi: quei permessi usati poco dopo l'alba «venivano notoriamente fruiti dagli stessi per lo svolgimento del mandato sindacale presso la propria privata abitazione». Nuova richiesta di chiarimenti e nuova risposta UilPa: «Non è nostro uso autorizzare la fruizione di permessi sindacali presso abitazioni private». E via così...

Il destino personale dei coniugi, ovvio, non ci interessa. I giudici diranno chi ha ragione. La storia, però, la dice lunga sui rapporti a lungo dominanti nell'ente. Dove si sono via via sedimentati dettagli contrattuali a volte «eccentrici». Tipo la cosiddetta «indennità di penna», concessa a quanti, deposti penna d'oca, calamaio e tampone assorbente, accettarono d'entrare nel XX secolo usando il computer. Per non dire del contributo di solidarietà nato per soccorrere artisti in difficoltà ma diventato, al di là della legge, una specie di pensioncina distribuita a pioggia. Perfino a chi incassa ogni anno diritti d'autore milionari e su questi paga peraltro una quota astronomica rispetto alla «pensioncina» che riceveva.

Nelle audizioni e nella relazione al Parlamento c'è di tutto. La facoltà di mettersi in malattia senza certificato medico fino al terzo giorno («Che c'entra? Siamo disponibilissimi a cambiarlo, ma senza criteri punitivi», dice la Cgil) col risultato che qualcuno, come abbiamo raccontato, è arrivato a marcare visita «in franchigia» 87 giorni in un anno. Le trasferte degli «accertatori musicali» che se sforano la mezzanotte sono formalmente contate su due giorni... Il turno «serale» che comincia alle 13.45...

Insomma, un pasticciaccio. Sul quale è bene che, al di là delle ragioni e dei torti che animano il micidiale scontro attuale, venga fatta in fretta chiarezza. E pulizia. Un paese poeti, santi, navigatori e artisti merita qualcosa di meglio.
Gian Antonio Stella

trovo che in questa storia ci siano molti spunti di riflessione e di discussione sullo stato della pubblica amministrazione italiana e su alcuni riflessi condizionati dei sindacati.

quello che resta è il tassare continuamente in modo "anacronistico" gli artisti che sono il 90% del totale ossia coloro che non ne fanno un lavoro....

tassare con borderaux inutili i locali, affossando così tra un mare di spese quello che c'è di buono.

le tasse delle tasse, per far guadagnare i soliti noti e mantenere i privilegi di pochi.....

Citazione:

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Originariamente Scritto da D74

quello che resta è il tassare continuamente in modo "anacronistico" gli artisti che sono il 90% del totale ossia coloro che non ne fanno un lavoro....

tassare con borderaux inutili i locali, affossando così tra un mare di spese quello che c'è di buono.

le tasse delle tasse, per far guadagnare i soliti noti e mantenere i privilegi di pochi.....

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vero, ma tu stai entrando nel merito "tecnico".

quello che mi sembrava interessante era l'incrocio di diverse vicende tipicamente italiane:
qualcosa non va-ci si mette un commissario, gradito al potere, rincoglionito e nella impossibilita' tecnica di controllare-i controllati continuano quindi a fare i caxxi loro-i dipendenti dei controllati dirigenti , siccome il pesce puzza dalla testa, si sentono legittimati a non fare un caxxo e a chiedere prifvilegi, anche perche' sono stati probabilmente assunti a fronte di qualche "buona parola" politica-i sindacati fanno il loro mestiere(:dry:) e quindi chiedono sempre di piu' e tirano la corda finche' si puo' e difendono l'indifendibile, e quando non possono, si arrendono aggiungendo la postilla che, si, c'e' qualcosa da sistemare, ma senza atteggiamenti vessatori-intanto i numeri dei costi di struttura sono evidentemente spropositati, a fronte di una perdita di esercizio, ma i numeri vengono contestati..........e via cosi'

Si scrive SIAE, si legge MERDA
Ho detto.
:incaz:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Chinaski

Si scrive SIAE, si legge MERDA
Ho detto.
:incaz:

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amen

Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

vero, ma tu stai entrando nel merito "tecnico".

quello che mi sembrava interessante era l'incrocio di diverse vicende tipicamente italiane:
qualcosa non va-ci si mette un commissario, gradito al potere, rincoglionito e nella impossibilita' tecnica di controllare-i controllati continuano quindi a fare i caxxi loro-i dipendenti dei controllati dirigenti , siccome il pesce puzza dalla testa, si sentono legittimati a non fare un caxxo e a chiedere prifvilegi, anche perche' sono stati probabilmente assunti a fronte di qualche "buona parola" politica-i sindacati fanno il loro mestiere(:dry:) e quindi chiedono sempre di piu' e tirano la corda finche' si puo' e difendono l'indifendibile, e quando non possono, si arrendono aggiungendo la postilla che, si, c'e' qualcosa da sistemare, ma senza atteggiamenti vessatori-intanto i numeri dei costi di struttura sono evidentemente spropositati, a fronte di una perdita di esercizio, ma i numeri vengono contestati..........e via cosi'

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aggiungi un immancabile intreccio con la politica:

Sul decreto Bondi e la tassa SIAE | Daniele Campogiani


e il gioco è fatto :sick:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Stinit

aggiungi un immancabile intreccio con la politica:

Sul decreto Bondi e la tassa SIAE | Daniele Campogiani


è il gioco è fatto :sick:

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bah, adesso.........................gli intrecci con la politica ci sono, ma vederceli qui...............qualsiasi dispositivo di legge si intreccia con la politica.

e' un sistemino per far entrare, questo si, un cavallo di troia che oggi vale pochissimo, e che si basa sempre sul solito assunto: tanto tu scarichi gratis e truffaldinamente, come evadi il fisco, pimpi la moto, ecc. ecc.

certo, negare che ci sia un sacco di gente che scarica senza pagare i diritti d'autore, mi sembra arduo, e qualche difesa va trovata..............a meno che non si torni a volerla gratis, come dirritto......................roba gia' vista negli anni 70 (parcolambro e dintorni, quando gente come de gregori e venditti veniva contestata e ne venivano impediti i concerti, perche' si facevano pagare :wacko:

Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

bah, adesso.........................gli intrecci con la politica ci sono, ma vederceli qui...............qualsiasi dispositivo di legge si intreccia con la politica.

e' un sistemino per far entrare, questo si, un cavallo di troia che oggi vale pochissimo, e che si basa sempre sul solito assunto: tanto tu scarichi gratis e truffaldinamente, come evadi il fisco, pimpi la moto, ecc. ecc.

certo, negare che ci sia un sacco di gente che scarica senza pagare i diritti d'autore, mi sembra arduo, e qualche difesa va trovata..............a meno che non si torni a volerla gratis, come dirritto......................roba gia' vista negli anni 70 (parcolambro e dintorni, quando gente come de gregori e venditti veniva contestata e ne venivano impediti i concerti, perche' si facevano pagare :wacko:

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dici?...a parte l'evidente regalo fatto alla siae ricordo che questa tassa si estende a TUTTE le memorie che si vendono sul mercato...e poi bondi era quello che si è sempre voluto distinguere per essere un "garantista"...

Si@e= associazione a delinquere

e dove sta la novità,per dire?

A volte la SIAE funziona, non siate pessimisti...

Blitz della Siae alla festa multati i bimbi di Cernobyl - l’Espresso

... scherzi a parte... altro carrozzone pubblico privo di senso.

Vendere l'inutile, privatizzare il servizio e via.
Altrimenti non se ne esce - come, del resto, per la RAI...

:dry:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Notturno

A volte la SIAE funziona, non siate pessimisti...

Blitz della Siae alla festa multati i bimbi di Cernobyl - l’Espresso

... scherzi a parte... altro carrozzone pubblico privo di senso.

Vendere l'inutile, privatizzare il servizio e via.
Altrimenti non se ne esce - come, del resto, per la RAI...

:dry:

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questo e' vero, ma la cosa interessante , secondo me, e' che nell'articolo c'erano alcuni spunti di riflessione sul perche' un carrozzone pubblico non funziona (e non puo' funzionare) in questo paese.

Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

questo e' vero, ma la cosa interessante , secondo me, e' che nell'articolo c'erano alcuni spunti di riflessione sul perche' un carrozzone pubblico non funziona (e non puo' funzionare) in questo paese.

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xkè?

Citazione:

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Originariamente Scritto da Stinit

xkè?

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Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

vero, ma tu stai entrando nel merito "tecnico".

quello che mi sembrava interessante era l'incrocio di diverse vicende tipicamente italiane:
qualcosa non va-ci si mette un commissario, gradito al potere, rincoglionito e nella impossibilita' tecnica di controllare-i controllati continuano quindi a fare i caxxi loro-i dipendenti dei controllati dirigenti , siccome il pesce puzza dalla testa, si sentono legittimati a non fare un caxxo e a chiedere prifvilegi, anche perche' sono stati probabilmente assunti a fronte di qualche "buona parola" politica-i sindacati fanno il loro mestiere(:dry:) e quindi chiedono sempre di piu' e tirano la corda finche' si puo' e difendono l'indifendibile, e quando non possono, si arrendono aggiungendo la postilla che, si, c'e' qualcosa da sistemare, ma senza atteggiamenti vessatori-intanto i numeri dei costi di struttura sono evidentemente spropositati, a fronte di una perdita di esercizio, ma i numeri vengono contestati..........e via cosi'

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:secchione::

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

Guarda che non si contestavano gli artisti, a quei tempi, bensì il mantenimento e il rafforzamento nel tenere fuori dai ceti bassi la possibilità di accedervi, alla cultura. Si chiedeva che le tasse dei cittadini potessero essere spesi non solo per arricchire politici e imprenditori, ma bensì anche per dei servizi e tra questi quelli legati alla cultura. A pensare che un artista dovesse lavorare gratis, perché la passione pagata é degradata, erano le fasce borghesi, più che altro, a meno che l'artista non fosse riconosciuto ad alti livelli, e allora non bastavano i milioni e milioni di lire, ma questo non in nome della cultura ma in nome di un apparire colti e sensibili, anche se spesso non ci capivano una cippa. Le contestazioni in piazza, o davanti all'entrata di un luogo di cultura, non erano direttamente legati all'evento ma bensì ad una politica della cultura che ancora oggi é al quanto degradante, tant'è che chi si arricchisce ancora oggi non é chi produce arte ma più che altro chi la commercia (tolti i capaci e i fortunati, e sono pochi, che hanno saputo e potuto sfondare in questa vita). Perciò il problema non era visto sul fatto che gli artisti si facessero pagare, stronzata da dire megagalattica, ma bensì su tutto quello che portava a dei costi d'entrata proibitivi. Ancora oggi per andare ad un concerto spesso non bastano 80-100€ d'entrata, a meno che non si tratti di gente poco conosciuta, anche se non di minore valore artistico. Si può essere contrari a questo pensiero, ci mancherebbe, ma non vendiamo pan per focaccia, per favore.

Per il resto quoto il pensiero che nel mondo le caste si possano creare anche sulle cose giuste, e che questi parassiti debbano essere smantellati e allontanati ... e che di moralisti ne é pieno il mondo, e per moralisti intendo coloro che pretendono dagli altri il razzolar bene mentre loro razzolano come meglio credono, scaricando a destra e manca, film, musica, evidenziando così il vero rispetto che hanno per chi lavora nel campo ... un rispetto pari a "zero" (sempre che non ci sia una manifesta intenzione e presa di posizione in merito).

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Articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 3 Aprile 1976

MILANO-Una serie di gravi episodi di violenza e intimidazione sono avvenuti ieri sera al Palalido, allo spettacolo serale del cantautore Francesco De Gregori, che dopo essere stato più volte interrotto,e dopo che un gruppo di giovani aveva invaso il palco, è stato costretto ad uscire dal camerino dove si era ritirato alla fine del concerto, e a salire sul palco. Subito è stato sottoposto a un vero e proprio processo politico perchè accusato di percepire cachets troppo alti e di non destinarli alle lotte dei lavoratori. Un gruppo di giovani, alcuni dei quali hanno dichiarato di appartenere al sedicente movimento di "autonomia operaia", lo ha sottoposto a una serie di pesanti accuse e ingiurie, invitandolo tra l'altro a "suicidarsi subito, seguendo l'esempio di Majakovski", De Gregori è infine riuscito a raggiungere il camerino. "Forse non canterò mai più" ha dichiarato. Gli organizzatori da parte loro hanno comunicato che la lunga tournée del cantautore, iniziata l'altra sera a Pavia, è stata annullata. De Gregori si era esibito una prima volta nel pomeriggio davanti al "suo" pubblico (età media 16 anni) che non era mancato all'appuntamento con il mostro sacro della nuova canzone italiana, ma non aveva manifestato eccessivo entusiasmo per la più recente produzione del cantautore (Bufalo Bill, Disastro aereo sul Canale di Sicilia ecc.). Per la serata il Palalido era esaurito. Alle 21 gli organizzatori aprivano i cancelli e decidevano di far entrare gratis coloro che erano rimasti fuori (oltre un migliaio di giovani), proprio nel momento stesso in cui costoro si apprestavano a sfondare. Con la stessa tecnica con la quale circa due anni fa era stato interrotto il concerto dell'astro del rock decadente Lou Reed, un gruppo di giovani in formazione ha preso posizione dietro il palco, gratificando De Gregori con ingiurie e accusandolo di speculare con le canzoni politiche. Poco più tardi alcuni elementi, staccatisi dalla formazione principale, prendevano possesso del palco e, impadronitisi del microfono, leggevano, fra la confusione generale, un comunicato contro l'arresto, avvenuto a Padova, di un militante della sinistra extraparlamentare. Il concerto riprendeva in un clima di tensione, mentre fra il pubblico alcuni provocatori, gridando che "in sala ci sono più fascisti che compagni", scatenava la caccia al fascista che per fortuna si concludeva con qualche scazzottatura e senza gravi conseguenze. Venti minuti di interruzione e l'esibizione riprendeva. Verso le 22.30 circa, Francesco De Gregori concludeva fortunosamente il concerto e si ritirava. Un gruppo di facinorosi prende a questo punto d'assedio il camerino, "Esci - gli gridano - torna sul palco a parlare con noi o sfasciamo tutto", Le maschere e il servizio d'ordine cercano di arginare l'assalto, ma inutilmente. Dopo qualche minuto De Gregori esce. Al microfono si alternano volti lombrosiani e giovani che sembrano colti da raptus isterico. "Suona per i lavoratori, non ti mettere in tasca i soldi". "Quanto hai preso stasera?" urla un giovane. "Credo un milione e due... - sussurra con un filo di voce De Gregori -, ma poi c'è la SIAE...". "Se sei un compagno, non a parole ma a fatti, lascia qui l'incasso", ribattono. Prende la parola un uomo con la barba bianca, d'età indefinibile: "La rivoluzione non si fa con la musica. Prima si fa la rivoluzione, poi si potrà pensare alle arti o alla musica. Lo diceva anche Majakovski che era un vero rivoluzionario e si è suicidato. Suicidati anche tu!". De Gregori ascolta pallido e silenzioso. Con scarsa convinzione mormora al microfono: "Forse sono una vittima dell'industria...". La delirante farsa del "processo" continua: "Va a fare l'operaio e suona la sera a casa tua". Alcune ragazze piangono, altri oratori continuano sullo stile dei precedenti accusando tutti i presenti che han pagato l'ingresso di essere "una massa di c...". De Gregori riesce a raggiungere il camerino. Appare distrutto e conclude: "Non canterò mai più in pubblico. Stasera mancava solo l'olio di ricino, poi la scena sarebbe stata completa".
Mario Luzzatto Fegiz

un altro carrozzone inutile, ma che non viene mai ridimensionato... ANZI ...

Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

:secchione::

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...non avevo visto... :lingua:

Non amo intervenire sui temi che conosco poco o a malapena, non critico chi lo faccia ma personalmente agisco così.
Corroboro la ricostruzione dell'articolo del corriere e nient'altro, per sentito dire da persona in contatto stretto con il cantante.
(per essere precisi, con i due figli del cantante.)

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

:laugh2: il corriere della sera, soprattutto in quegli anni, era sicuramente la voce e la visibilità delle rivendicazioni giovanili .... hahahhahahahahaha!!!!!!!!

provaci ancora ... magari con l'Unità o con altri prodotti "giornalistici" che pur di screditare le politiche extraparlamentari avrebbero venduto il cemento tentando di farlo passare per farina ... :w00t::laugh2::cry:

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guarda, facciamo cosi': ti do ragione , da qui all'eternita'

ma risparmiami, per cortesia , risatine o crasse risate e non far passare la tua lettura storica come verita' assoluta: si da il caso che anche io sia vecchietto, natan, e certe cose le ho vissute direttamente.

Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

guarda, facciamo cosi': ti do ragione , da qui all'eternita'

ma risparmiami, per cortesia , risatine o crasse risate e non far passare la tua lettura storica come verita' assoluta: si da il caso che anche io sia vecchietto, natan, e certe cose le ho vissute direttamente.

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ti quoto sulle risatine ... in effetti sono antipatiche e non rendono giustizia ad un dialogo schietto e sincero .... per questo me ne dispiaccio e me ne scuso.

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

Non si mette in dubbio l'avvenimento, bensì la lettura storico politica dell'avvenimento,...................

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Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

.......................roba gia' vista negli anni 70 (parcolambro e dintorni, quando gente come de gregori e venditti veniva contestata e ne venivano impediti i concerti, perche' si facevano pagare :wacko:

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Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

Guarda che non si contestavano gli artisti, a quei tempi, bensì il mantenimento e il rafforzamento nel tenere fuori dai ceti bassi la possibilità di accedervi, alla cultura. Si chiedeva che le tasse dei cittadini potessero essere spesi non solo per arricchire politici e imprenditori, ma bensì anche per dei servizi e tra questi quelli legati alla cultura. ................ Le contestazioni in piazza, o davanti all'entrata di un luogo di cultura, non erano direttamente legati all'evento ma bensì ad una politica della cultura che ancora oggi é al quanto degradante, tant'è che chi si arricchisce ancora oggi non é chi produce arte ma più che altro chi la commercia (tolti i capaci e i fortunati, e sono pochi, che hanno saputo e potuto sfondare in questa vita). Perciò il problema non era visto sul fatto che gli artisti si facessero pagare, stronzata da dire megagalattica, ma bensì su tutto quello che portava a dei costi d'entrata proibitivi. Ancora oggi per andare ad un concerto spesso non bastano 80-100€ d'entrata, a meno che non si tratti di gente poco conosciuta, anche se non di minore valore artistico. Si può essere contrari a questo pensiero, ci mancherebbe, ma non vendiamo pan per focaccia, per favore.

............................. ... e che di moralisti ne é pieno il mondo, e per moralisti intendo coloro che pretendono dagli altri il razzolar bene mentre loro razzolano come meglio credono, scaricando a destra e manca, film, musica, evidenziando così il vero rispetto che hanno per chi lavora nel campo ... un rispetto pari a "zero" (sempre che non ci sia una manifesta intenzione e presa di posizione in merito).

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ora, l'articolo riportava questi virgolettati:

"Suona per i lavoratori, non ti mettere in tasca i soldi". "Quanto hai preso stasera?" urla un giovane. "Credo un milione e due... - sussurra con un filo di voce De Gregori -, ma poi c'è la SIAE...". "Se sei un compagno, non a parole ma a fatti, lascia qui l'incasso", ribattono. Prende la parola un uomo con la barba bianca, d'età indefinibile: "La rivoluzione non si fa con la musica. Prima si fa la rivoluzione, poi si potrà pensare alle arti o alla musica. Lo diceva anche Majakovski che era un vero rivoluzionario e si è suicidato. Suicidati anche tu!". "Va a fare l'operaio e suona la sera a casa tua" altri oratori continuano sullo stile dei precedenti accusando tutti i presenti che han pagato l'ingresso di essere "una massa di c..."

se poi, secondo te, il sostenere:

"Guarda che non si contestavano gli artisti, a quei tempi, e contestazioni in piazza, o davanti all'entrata di un luogo di cultura, non erano direttamente legati all'evento ma bensì ad una politica della cultura. Perciò il problema non era visto sul fatto che gli artisti si facessero pagare, stronzata da dire megagalattica.........ma non vendiamo pan per focaccia, per favore"

significa non mettere in dubbio l'avvenimento , io vado immediatamente a sciacquare i miei panni in arno, che ne sento il bisogno.

la tua ultima frase che ho evidenziato:"(sempre che non ci sia una manifesta intenzione e presa di posizione in merito)", se ho ben capito, differenzia il furto perpetrato da un delinquente senza scrupoli e/o rispetto per l'opera di intelletto altrui, dall'azione rivoluzionaria portata avanti da chi facesse la stessa cosa, a fronte di un disegno e con delle motivazioni per qualcuno (da stabilire per chi) condivisibili.

il concetto, ancorche non nuovo, e' curioso, e degno, secondo me, di un 3d a parte.

anticipo qui che sono ferocemente contrario. un ladro e' un ladro, anche se chiacchiera di esproprio proletario.

ma magari ho capito male......

schiettamente e sinceramente

filippo

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

sarò più chiaro e speriamo che chichessia ce la mandi buona.

non sto contestando il fatto che quel giovane, o che quei giovani a cui hanno dato visibilità, o che se la sono presa, non abbiano detto o fatto quel che é riportato ... contesto il fatto che siano totalmente rappresentativi di un movimento di protesta che a quei tempi voleva la cultura per tutti e non la rivoluzione contrapposta alla cultura.
ora, é come prendere ad esempio fatti realmente accaduti di frange violente all'interno di certe manifestazioni come rappresentative di un intero movimento.
non amo le percentuali perché affossano, generalizzando, delle minoranze che spesso hanno il loro perché nell'esistere e nel voler dire la propria, ma sinceramente frange di personaggi che avessero come obiettivo: "La rivoluzione non si fa con la musica. Prima si fa la rivoluzione, poi si potrà pensare alle arti o alla musica" ... non ne ho viste molte nella mia giovane e attiva vita politica. Tutt'altro. Si cercava di fare in modo che la cultura, l'arte, la musica diventasse la rivoluzione, diventasse accessibile a tutti e che non venisse relegata in piccoli angoli accessibile solo ai ceti benestanti.
Non so se posso essere più chiaro di così ed in questo trovo che non sia corretto pensare, come hai detto tu, che a quei tempi si contestavano gli artisti per quello che esprimevano. A quei tempi la più parte della contestazione andava contro il sistema che voleva solo fare dell'arte un prodotto volto solo al business.

ps: penso che un giornale, o un giornalista, in mezzo ad una realtà con molteplici sfaccettature, possa prendere anche la meno preponderante e dandogli maggiore visibilità farla diventare quella maggiormente preponderante, ed é quello, che a parer mio, fa di quel fatto una realtà di cronaca ma non politica.

Ho conosciuto parecchie realtà a quei tempi, ma tolti i trozkisti o gruppetti di comunisti esaltati, la più parte delle realtà conosciute sostenevano le arti e soprattutto la musica come valore rivoluzionario.

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guarda natan, non so quanti anni abbia tu..............io ne ho 52

tu ti riferisci a un movimento , che pure e' esistito, che poi e' degenerato.................dal 68 al 78 non sono passati 10 anni, ma 10 secoli

quelle che 10 secoli prima erano minoranze, 10 secoli dopo non erano poi cosi' minoritarie.

qualsiasi discorso, estremizzato, e' insostenibile, quindi non diro', e non ho mai voluto dire, che tutti la pensavano ed agivano in un certo modo.

cio' che dico, ripeto, avendone anch'io, come te, avuto qualche esperienza personale, e potendomi vantare di essermi preso una sassata a un concerto ( cariche e feriti) dei jetro tull in quel di vicenza 1973, e' che c'erano posizioni come quelle da me e da fegiz descritte, che non erano poi cosi' minoritarie e che comunque la loro visibilita' non avevano certo bisogno di vedersela enfatizzata da chicchessia.

ricordo anche chi se la prendeva con i "borghesi" che avevano comprato il biglietto, rei di :
1-avere i soldi per farlo (poco importa se guadagnati e sudati)
2-alimentare il mercato e quindi fare il gioco dei padroni

ricordo anche che quei tempi erano cosi' libertari e "open minded" e anticonformisti, che si rischiava di essere menati per un capo d'abbigliamento

ma forse ricordo male io

e comunque, lo riconosco, il mio ricordo non e' statisticamente significativo, tanto quanto quello di fegiz, e il tuo

piu' probabilmente ognuno di noi si focalizza maggiormente su un aspetto, piuttosto che su un altro: quello che ritiene, soggettivamente, il piu' interessante e/o qualificante

p.s.1le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni.
p.s.2 se quel fatto del gatto che cade dalla finestra in un altro e piu' esclusivo 3d, succede a vicenza, magari e' perche' sta scappando dalla pentola:senzaundente:

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

Ti quoto in toto ... ma ammetti, io ho risposto ad una tua estremizzazione di quegli anni, raramente parto di mio in questo genere di discussione. Reattivo, probabilmente anche un po' estremo nell'esserlo, colgo con piacere che riconosci in quelle contestazioni svariati aspetti e atteggiamenti. Ho bazzicato parecchio tra gli anarchici, ma a dire che gli anarchici erano ... farei un torto a buona parte di loro. A Firenze, durante un convegno in cui ho partecipato, c'erano posizioni differenziate, da quelle più violente a quelle più pacifiche. Ho sempre creduto, già da quei tempi, e ho pochi anni più di te, che la cultura al piacere, al bello era la giusta strada rivoluzionaria, perché rivoluzionava un modello di vita cristiana, basata sui sensi di colpa, sulla sofferenza. Sono stato buttato fuori da parecchie realtà in cui vigeva la religione comunista. Coloro che si rifacevano alla 4a internazionale, degli invasati che non aspettavano altro che da qualche parte si creasse un po' di attrazione per arrivare loro e politicizzare pure le mutande che indossavi. Ripeto: non é vero che a quei tempi la gente che contestava i concerti lo facevano contro gli artisti. È vero che c'era chi lo faceva. È anche vero che la maggioranza delle persone che si conoscono solitamente fanno parte di un ambiente che ti piace e perciò simili a te. Questo fa credere a qualcuno che durante il 68 erano tutti così o casà, a seconda delle scelte fatte, delle offese subite, ecc. ecc. Li ricordo comunque come anni di grande creatività e voglia di fare, anche se alla tv non esaltavano poeti e scrittori, se non quelli allineati, ma bensì molotov e P38.

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beh, natan.........oltre alla tv, c'erano le scuole, le strade, le universita'

ho ricordo di anni violenti , probabilmente perche' vedevo le cose in modo diverso: io ho provato anche a prendere la parola in un'assemblea del movimento studentesco e ad argomentare, di fronte ai democratici, e dopo che era stato chiesto se nessuno voleva intervenire...................vuoi che ti racconti com'e' finita?

ti risultano ste cose, o dove stavi tu si parlava di arte e filosofia e la violenza era bandita?

ora, riconoscerai anche che di violenti (se godono della "comprensione", anche se non dell'appoggio diretto, di un movimento) ne bastan pochi, per fare parecchio danno, quindi non dico che eran TUTTI cosi', ma dico che i danni ci son stati

percio' non ho nessuna nostalgia di quei tempi

non condivido ma capisco la nostalgia altrui

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

Ti quoto in toto ... ma ammetti, io ho risposto ad una tua estremizzazione di quegli anni, raramente parto di mio in questo genere di discussione. Reattivo, probabilmente anche un po' estremo nell'esserlo, colgo con piacere che riconosci in quelle contestazioni svariati aspetti e atteggiamenti..

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credo di aver toccato un punto sensibile: la mia non voleva essere una estremizzazione, ma il racconto di un dato di fatto, e ritengo la reazione esagerata , ma, ora che ci siam chiariti, ancorche' non accordati, tutto ok

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

diciamo che ho riconosciuto quella parte di cui parli tu ma non sento da parte tua la voglia di riconoscere questo mio riconoscimento.
quei tempi ci hanno lasciato un infinità di musica, di letteratura, di poesia e di arte ... non sarà che é stata costruita in laboratorio ultimamente.
se abbiamo tutto quel ben di dio a portata di mano, oggi, ci sarà pure una ragione, ci saranno pure state persone che acquistavano i loro prodotti per fare in modo che potessero sopravvivere, se non addirittura arricchirsi. questi saranno stati tutti quelli che in piazza non ci andavano?
personalmente la realtà di cui tu parli non mi attirava più di tanto e forse, pur riconoscendola, non mi ha toccato più di tanto. ecco!

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amo le espressioni artistiche, specie musicali, di quell'epoca.

suonavo io stesso, e dopo quegli anni, poco di nuovo e' stato fatto e comunque nulla di paragonabile.

ovvio che la maggioranza comprava

ovvio che la maggioranza non andava in piazza...........non ci va mai

in piazza c'e' sempre una minoranza, che non rappresenta nessuno.

hai ragione natan:oook:

ecco di cosa son nostalgico di quei tempi: della musica senz'altro:oook:



ciao natan

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

non sono d'accordo sul fatto che la piazza non sia rappresentativa, anche se é vero che la maggioranza non ci va.
le minoranze spesso sono l'espressione anche di una maggioranza, e comunque é la parte sensibile del paese, la parte attiva, la parte che si fa sentire.

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la mia era una provocazione...................quindi quelli che andavano a far ste piazzate avevano un consenso dietro o no?

ma non intendo ricominciare la discussione, dato che le posizioni son chiare: per te no, per me si :senzaundente: e non e' detto che uno dei due abbia torto, magari son solo punti di vista differenti :oook: (ed esperienze altrettanto differenti)

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

per il resto come non quotarti. sono stati anni che ingiustamente vengono ricordati quasi unicamente per le violenze di piazza e per quelle di organizzazioni scellerate come le BR, al contrario sono stati anni di grande fervore, di sogni espressi e realizzati, anche se non duraturi ... sono stati momenti ricchi.

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ma allora la piazza rappresenta o no ?


scherzooooooooooo, lasciamo perdereeeeeeeeeeeeee

ripeto ci siamo chiariti

mettiamola cosi': son stati momenti

Allegato 61162http://magi-rus.ru/wp-content/upload...i_e_poveri.jpg

e non si fa torto a nessuno

Citazione:

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Originariamente Scritto da natan

È ovvio che dietro ad un idea c'é sempre del consenso se questa idea riesce a raggiungere la ribalta ... ma non é perché questa idea viene valorizzata più di altre che diventa obbligatoriamente predominante .... la piazza é rappresentativa, ma non di tutti ... tanté che tu medesimo non ti senti rappresentato da chiunque esprima una propria idea in piazza, anche se questo ha un suo seguito, un consenso. Imparerò l'arabo e mi metterò a discutere di politica. :D

sono anche stati dei momenti, mettiamola così, momenti che hanno dato un carattere a degli anni, ma non l'unico carattere che vi si può trovare .... Fernanda Pivano ... Lindsay Kemp .... il Living Theatre con il grande Julian Beck .... e gruppi musicali a non finire ... e Santarcangelo di Romagna con il suo festival di teatro di piazza ... e molte altre realtà di piazza e non .... altrettanto significative, con un loro consenso ... una loro rappresentatività ... ne più ne meno di molte altre ...

come vedi mi hai provocato e io mi sono lasciato provocare ... :D

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basta , hai vinto tu:

pivano , kemp, back contro de gregori e venditti

e che partita e' ?

Il congiuntivo non lo paga più nessuno, ah il copyleft sulla sintassi ha fatto solo danni :cry:, che sia chiaro si parli per ipotesi!
La siae lo tuteli C R I B B I O o finirà in un caveau e bisognerà scudarlo.

Citazione:

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Originariamente Scritto da kitesvara74

Il congiuntivo non lo paga più nessuno, ah il copyleft sulla sintassi ha fatto solo danni :cry:, che sia chiaro si parli per ipotesi!
La siae lo tuteli C R I B B I O o finirà in un caveau e bisognerà scudarlo.

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de 'sti tempi se sparambia su tutto

Che espressione hai usato in un'altra discussione, vecchio musicante ? Stancacervelli ... :laugh2:? Ma sarà un solo anno di differenza tra noi che ti ha coinvolto in tanta violenza ? Scherzo, io non andavo ai concerti perchè non mi appassionavano questi riti sociali da consumare in mezzo a folle esagitate e quindi niente sassate, andavo a squola in periferia e quindi niente scontri dx-sx (al massimo, hanno fatto pipì nella birra di un attivista di CL, lui l'ha bevuta dicendo ai colpevoli che mettere il sale nella birra è uno scherzo stupido ... :ph34r:), facevamo solamente scioperi surreali per saltare l'interrogazione o giocare a biliardo. Eravamo piccoli "italiani" in erba. Ma in quegli stessi anni le BR a Genova sparavano e talvolta, uccidevano.
Ma, dal mio punto di vista tranquillo e/o privilegiato, quegli anni li ricordo con senile nostalgia e personale apprezzamento. Fine OT.

Citazione:

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Originariamente Scritto da HornetS2000

Che espressione hai usato in un'altra discussione, vecchio musicante ? Stancacervelli ... :laugh2:? Ma sarà un solo anno di differenza tra noi che ti ha coinvolto in tanta violenza ? Scherzo, io non andavo ai concerti perchè non mi appassionavano questi riti sociali da consumare in mezzo a folle esagitate e quindi niente sassate, andavo a squola in periferia e quindi niente scontri dx-sx (al massimo, hanno fatto pipì nella birra di un attivista di CL, lui l'ha bevuta dicendo ai colpevoli che mettere il sale nella birra è uno scherzo stupido ... :ph34r:), facevamo solamente scioperi surreali per saltare l'interrogazione o giocare a biliardo. Eravamo piccoli "italiani" in erba. Ma in quegli stessi anni le BR a Genova sparavano e talvolta, uccidevano.
Ma, dal mio punto di vista tranquillo e/o privilegiato, quegli anni li ricordo con senile nostalgia e personale apprezzamento. Fine OT.

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:nonono:

Citazione:

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Originariamente Scritto da armageddon

:nonono:

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Ovvio, lo scrivo così perchè andavo a "squola" in periferia ... :risate2:
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa ....

Citazione:

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Originariamente Scritto da HornetS2000

Ovvio, lo scrivo così perchè andavo a "squola" in periferia ... :risate2:
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa ....

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mezz'ora in ginocchio sui ceci

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Originariamente Scritto da HornetS2000

Ovvio, lo scrivo così perchè andavo a "squola" in periferia ... :risate2:
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa ....

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vecchio buliccioooooooooooooooooo

come stai?

mi vieni a trovare a pasCua ? dovrei essere a sestri

Citazione:

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Originariamente Scritto da armageddon

mezz'ora in ginocchio sui ceci

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ci penso io, sia all'inginocchiatoio che a tenere il tempo :oook:

Mica dovresti dirlo a tutti, se poi dico che vengo a Sestri a trovarti si capisce che c'è del tenero fra noi ... :biggrin3:
Ho avuto alcune risposte per lavori fuori da "Zena", mi sa che dovrò migrare alla mia tenera età, ma il momento è quello che è. Ti so dire per il ponte pasKuale ... se è bel tempo motoretta.
Ma alla tua età riesci a tenere il conto per la mezz'ora sui ceci ... ? :lingua:

Una storia che non conoscvo. Ma non mi stupisce il atto che un Ente pubblico economico venga considerato il pozzo per interessi più o meno privati. Però ha ragione flag: ci sono spunti di riflessione interessanti, per esempio (cosa che mi capita sempre più spesso di osservare) il ruolo del sindacato che a volte travalica la propria "mission" e si fà portatore di interessi poco legittimi, particolari (che non significa come giustamente dovrebbe essere di Categoria), contro l'interesse comune e il barba a principi di correttezza, equità, onestà e giustizia.

Mi costa dirlo, ma la senzazione è questa

p.s. Per fortuna, a mio parere, non è sempre così.

Citazione:

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Originariamente Scritto da tbb800

Una storia che non conoscvo. Ma non mi stupisce il atto che un Ente pubblico economico venga considerato il pozzo per interessi più o meno privati. Però ha ragione flag: ci sono spunti di riflessione interessanti, per esempio (cosa che mi capita sempre più spesso di osservare) il ruolo del sindacato che a volte travalica la propria "mission" e si fà portatore di interessi poco legittimi, particolari (che non significa come giustamente dovrebbe essere di Categoria), contro l'interesse comune e il barba a principi di correttezza, equità, onestà e giustizia.

Mi costa dirlo, ma la senzazione è questa

p.s. Per fortuna, a mio parere, non è sempre così.

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ci ho provato, ad aprire un dibattito un po' piu' "largo", ma ho fallito

grazie comunque per la comprensione ;)

Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

ci ho provato, ad aprire un dibattito un po' piu' "largo", ma ho fallito

grazie comunque per la comprensione ;)

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questa è settimana di quaresima. credo che digerito l'uovo di pasqua il dibattito decollerà ( :sick: )

Anch'io al momento ho "rimosso" la mia valutazione su certo sindacalismo. Ma, forse non proprio per fare decollare il dibattito, qualche insulto garbato lo vorrei proprio lanciare.

p.s. preferisco avere davantia agli occhi i sindacalisti di strada e di cancelli che, con la barba incolta da notti di trattative, sputano sangue davanti alle fabbriche di Termini Imerese.

Citazione:

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Originariamente Scritto da tbb800

questa è settimana di quaresima. credo che digerito l'uovo di pasqua il dibattito decollerà ( :sick: )

Anch'io al momento ho "rimosso" la mia valutazione su certo sindacalismo. Ma, forse non proprio per fare decollare il dibattito, qualche insulto garbato lo vorrei proprio lanciare.

p.s. preferisco avere davantia agli occhi i sindacalisti di strada e di cancelli che, con la barba incolta da notti di trattative, sputano sangue davanti alle fabbriche di Termini Imerese.

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preferisco avere davanti agli occhi i sindacalisti tedeschi, che senza pre-concetti si siedono al tavolo del consiglio di amministrazione a discutere "alla pari" e a "investire" sull'azienda

a concedere oggi per avere domani

ad esercitare il loro ruolo di salvaguardia dei lavoratori con intelligenza e lungimiranza

ma sono dei poveri sfigati: pensa che accettano il fatto che per legge dello stato, per dichiarare uno sciopero generale bisogna indire un referendum fra i lavoratori e ottenere i 2/3 dei consensi

hanno senz'altro bisogno di un intervento salvifico di camusso/bonanni/angeletti

Citazione:

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Originariamente Scritto da flag

preferisco avere davanti agli occhi i sindacalisti tedeschi, che senza pre-concetti si siedono al tavolo del consiglio di amministrazione a discutere "alla pari" e a "investire" sull'azienda
a concedere oggi per avere domani

ad esercitare il loro ruolo di salvaguardia dei lavoratori con intelligenza e lungimiranzama sono dei poveri sfigati: pensa che accettano il fatto che per legge dello stato, per dichiarare uno sciopero generale bisogna indire un referendum fra i lavoratori e ottenere i 2/3 dei consensi

hanno senz'altro bisogno di un intervento salvifico di camusso/bonanni/angeletti

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non posso che essere d'accordo

La prima volta che ho letto della partecipazione nei CdA dei Sindacati mi sono detto che avevo capito male. Invece è così. Altre storie.