Pd, i Giovani Turchi tentano il blitz e Renzi dà l'ok per palazzo Chigi - Repubblica.it
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Quirinale 2013: Napolitano e gli applausi dei parlamentari finti masochisti
di Peter Gomez | 23 aprile 2013
Commenti (139)
La reprimenda ai partiti c’è stata ed è apparsa a tratti durissima. Talmente dura che, di fronte ai continui applausi scroscianti, un osservatore distratto avrebbe potuto persino chiedersi se il discorso dell’incoronazione di Giorgio Napolitano non si tenesse davanti a una platea di ferventi seguaci di Leopold Von Sacher Masoc.
È stato infatti quasi uno spettacolo hard, o comunque da stomaci forti, vedere più di 800 grandi elettori che sprezzanti del ridicolo si spellano le mani di fronte a un presidente di 88 anni mentre rinfaccia alle “forze politiche” (cioè a loro) le “omissioni”, i “guasti”, “l’irresponsabilità”, “i calcoli di convenienza”, le “esitazioni” , “i tatticismi” e “la sordità” degli ultimi vent’anni.
Per la delusione degli amanti del genere, però, la scena non aveva nulla a che fare con il masochismo. Al netto delle emozioni (per il pubblico inesperto) e delle commozioni (sincere) dell’Eterno Presidente, il dato politico dell’incoronazione è piuttosto semplice.
Le Camere dopo lunedì 22 aprile hanno di fronte a loro la prospettiva di durare anni. L’obbiettivo dichiarato dell’incombente governo presidenziale non è più approvare una legge elettorale e 3 o 4 provvedimenti urgenti per l’economia, per poi tornare alle urne. Il programma del nuovo esecutivo è invece molto più lungo ed è già stato con preveggenza redatto a metà aprile dai 10 supposti saggi quirinalizi. Centotrenta pagine da discutere e votare con tutta calma, anche perché in molti casi riguardano provvedimenti di natura costituzionale che diventano legge solo dopo tre passaggi parlamentari.
Di qui il sospiro di sollievo (e gli applausi) di molti dei presenti. Nel centrosinistra, perché elezioni a breve significavano sconfitta certa. Nel centrodestra, perché il nuovo esecutivo vuol dire tornare al potere coltivando la concreta speranza di una soluzione (politica o para-giudiziaria) ai processi di Silvio Berlusconi. Un evento su cui nemmeno il pidiellino più fervente, fino a pochi giorni prima, avrebbe scommesso un centesimo.
Ma non basta. Viva è anche la soddisfazione del partito trasversale – minoritario ma tradizionalmente fortissimo – dei ladri. Non perché Napolitano lo sponsorizzi. Ma perché solo su una parte del loro programma i saggi hanno saputo esprimere concordi parole definitive: la mancata abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e la giustizia.
I dieci autorevoli rappresentanti del ceto burocratico e politico del secondo paese più corrotto d’Europa, sono stati infatti chiari. Hanno elencato con dovizia di particolari i provvedimenti con cui depotenziare le intercettazioni telefoniche, abbreviare i tempi d’indagine, mettere una mordacchia alla stampa, intimorire i magistrati (la creazione di una sorta di Csm di secondo grado i cui membri sono nominati un terzo dal parlamento e un terzo dall’Eterno Capo dello Stato), controllare in maniera più stringente i provvedimenti cautelari e i rapporti tra magistratura e mass media.
Forse proprio per questo Napolitano ci ha tenuto ricordare, tra gli applausi, che la loro agenda di governo è composta da due documenti (uno sulle riforme e uno sull’economia) di cui, secondo Napolitano, “non si può negare – se non per gusto di polemica intellettuale – la serietà e la concretezza”.
Certo, sulla legge elettorale, lo ammette pure il Presidente, non è stata spesa nessuna parola definitiva. Ma il Parlamento avrà tutto il tempo per discutere. Mentre nel novero delle “polemiche intellettuali” vanno evidentemente incasellate le parole di economisti schierati su posizioni diverse secondo cui il documento “non fissa le priorità delle cose da fare” (Tito Boeri) o addirittura è caratterizzato da “proposte che sono troppe e vaghe” (Alberto Alesina e Francesco Giavazzi).
A risolvere tutto,intanto, ci penseranno i nuovi ministri. Dopo la ramanzina presidenziale il futuro che attende il Paese è radioso. Quasi quanto il passato che ci siamo lasciati alle spalle. Tutti lo hanno capito. Lo dimostrano le facce (le solite), le parole e, sopratutto, gli applausi.
Renzi e' piu' furbo e inetto di Bersani... I "sinistrofili" sono in buone mani.
Soprattutto sentite le ultime dichiarazioni sull'obbligatorieta' di un inciucio con il nano... Ha gia' le idee chiare.
Quello che sto dicendo da qualche mese: probabilmente qualcosa a quest'ora forse sarebbe gia' stato fatto.
Invece siamo senza un Governo, senza un Presidente della repubblica ( perche' per me Napolitano non lo e', e' solo frutto di un aborto democratico ) e senza un'idea di come far ripartire il Paese, in quanto mancano i 2 presupposti appena indicati.
Roberto, ma leggi quello che scrivo, o no? L'ho scritto anche ieri...
ma con quella faccia da mona dove vuole andare?
ah sì scusate... mi dimentico sempre che siamo in italia... quindi giustamente si candida a fare il primo cittadino
A me vanno bene tutti tanto è come la "passatella" (per chi è romano lo sa)!
mamma li turchi!!!!
mai più azzeccata di ora l'esclamazione
orfini mi inquieta comunque......
chiunque verrà dovrà fare i conti con le guerre interne. non sarà facile ammansire le periferie. ma quì in sicilia il PD ha ben collaudato il sistema dei commissariamenti e delle epurazioni. il dissenso dalla politica dei pochi viene annientato sistematicamente.
Contrordine dai giovani del Pd. Sede occupata a oltranza
Il segretario provinciale dei Giovani democratici, Marco Guerriero: "Noi da qui non ci muoviamo”.
Contrordine dai giovani del Pd Sede occupata a oltranza - Live Sicilia
Finalmente una faccia nuova.....:oook:
http://tuttoilfangominutoperminuto.f...pg?w=350&h=466
vedere un esponente del PD (Renzi) invocato da tutto il centro destra ci fa capire come è messo il PD.....
Bersani ha mollato...
Bersani: «Confermo dimissioni da segretario» - Corriere.it
Ora tocca a Renzi?...ma un congresso no?,mi par strano.
adesso si
i “pensieri di Matteo Renzi”.
Un memorandum di esternazioni del sindaco di Firenze, che vanno da “sto con Marchionne senza se e senza ma. (12 gennaio 2011)”, a ”la privatizzazione dell’acqua è necessaria agli investimenti. (4 giugno 2011)”, fino a un “sarò sbrigativo: a me dell‘articolo 18, usando un tecnicismo giuridico, non me ne po’ frega de’ meno. (27 marzo 2012)”. A conclusione un intervento sull’ambiente. “Sono favorevole ai termovalorizzatori, ci sono in tutta Europa e non fanno venire il cancro. (21 aprile 2012) “. Il tutto a firma “Matteo Renzi“.
:oook:
E' un personaggio ambiguo. Mi assomiglia un pò Casini. Ovviamente alla lontanissima. Un pò a destra e un pò a sinistra. Prima si fà avanti e poi si tira indietro.Penso lo faccia per apparire. Gli piace farsi compiacere. E' uno che piace far parlare di sè. Un ragazzetto da teleschermo. E' sveglio quanto basta per mettertela in quel posto appena gli giri le spalle. Per me è un falsone anche se mi piace il suo carisma.
E' un pò come quei secchioni tutti precisini del kaiser che sono diligenti studiano e stanno attenti davanti alla maestra e poi in realtà fanno mooolto peggio dei "ragazzacci"quando questa non c'è. E' uno da prendere a pizzoni e insegnargli la lealtà :ph34r:
Ora che non serve a nulla, puo' rientrare nella sua bella Firenze e rimanerci. A VITA.
....e che si fottesse. Anche se presto con le prox elezioni lo chiameranno in causa a mò di ancora di salvataggio per quel pseudo partito politico del pd.
Comunque, vorrei far notare a Renzi che, oltre ad averlo fottuto alle primarie, Bersani gli ha fottuto pure il ruolo..
Rottamatore di che? Ci ha già pensato Pierluigi a rottamare il partito..