Ausiliari e multe? No grazie. Parte da Firenze la rivoluzione, dalla città più tartassata dalle contravvenzioni, dove ogni auto si ritrova il foglietto sotto il tergicristallo almeno tre volte l'anno. Il sindaco Renzi ha infatti emesso un'ordinanza che toglie agli ausiliari la possibilità di fare multe per divieto di sosta, spetterà d'ora in poi solo ai vigili urbani. Perché, dice, "non accetto l'idea di fare il bilancio comunale con le multe, le contravvenzioni servono per sanzionare comportamenti scorretti non per riempire le casse".
Una notizia rumorosa nell'Italia dei divieti dove vengono elevate due multe al secondo, più di 12 milioni e mezzo l'anno. Numeri che fotografano e raccontano il tempestoso rapporto tra gli indisciplinati automobilisti e i vigili. Ma soprattutto con gli ausiliari del traffico impegnati, su ordine dei Comuni, a sanzionare soprattutto posteggi abusivi battendo palmo a palmo i quartieri per lasciar liberi i vigili, quasi sempre sotto organico, di occuparsi di tutto il resto. Ausiliari capaci di fare in 80 150 mila multe a Torino nei primi sei mesi del 2009 mentre i 300 romani ne hanno elevate 300 mila nel 2008, i milanesi 9000 a settimana e i 70 palermitani 60 mila l'anno scorso.

Dall'addio dell'Ici i verbali portano milioni di euro ai Comuni strozzati dal taglio dei trasferimenti statali. Dal 2000 ad oggi gli accertamenti sono triplicati passando da 750 milioni di euro a 2 miliardi l'anno grazie all'introduzione degli ausiliari della sosta, degli autovelox, le zone a traffico limitato e gli eco pass. Come a Milano, capitale morale delle multe, dove ormai si è superata la soglia dei tre milioni di verbali.
Ma la proposta toscana non piace. Da Roma a Milano, da Bologna a Genova da Palermo a Torino il fronte è comune: gli ausiliari servono e devono restare a fare contravvenzioni che però, insistono tutti, "non vengono usate per rimettere in sesto le finanze delle pubbliche amministrazioni".

"Mai fatto cassa con le multe", sbotta il vice sindaco di Milano Riccardo De Corato - anche perché il codice della strada prevede che ogni singolo euro ricevuto con le contravvenzioni deve essere speso per migliorare le strade, la viabilità, la mobilità cittadina. E così facciamo". A Milano come a Bari dove i soldi vengono utilizzati per parcheggi periferici, navette e bike sharing.

Anche da Torino arriva il niet dall'assessore comunale alla Polizia Municipale Domenico Mangone. "Gli ausiliari del traffico sono indispensabili per il controllo della viabilità in città. Se venissero aboliti, il loro lavoro ricadrebbe per forza sui vigili urbani già oberati". Anche perché sotto organico quasi ovunque. Come a Milano. Ce ne vorrebbero più di seimila, ma i ghisa sono circa 3000 e 300 gli ausiliari del traffico che da marzo, in base ad una sentenza della Cassazione, si occupano solo di sanzionare chi non rispetta le strisce blu dopo proteste e una pioggia di ricorsi.

Firenze, la svolta di Renzi "Troppe multe, stop agli ausiliari" - cronaca - Repubblica.it


Sinceramente non capisco cosa vogliano glialtri sindaci,uno non sarà libero di gestire la sua città come meglio crede