Ieri bella giornata di sole a Malta, al mare con la famigliola ma con l'orecchio al cellulare, dato che ero di allarme SAR.
Verso le 19 si rientra tutti a casa, il mio voyager pieno di bambini ed amici e mentre si decideva in quale ristorante terminare la bella giornata ecco il fatidico squillo... l'RCC (rescue coordination center) di Malta ci allertava per una missione di soccorso...
Solita MEDEVAC (medical evacuation) da una nave diretta a Malta che si trovava a 75 NM di distanza.
Penso: " ma possibile che su ste' cazzo di navi si fanno sempre male di notte??).."
Ci troviamo tutti insieme all' ingresso dell' aeroporto, briefing della missione, rifornimento all' elicottero calibrato per lo scopo e raccolta dei dati conosciuti e si decolla alle 20.05, prua est in mezzo ad una notte nera e minacciosa, mare forza 3 e vento da est.... Capo equipaggio Italiano (io), secondo pilota e due aerosoccorritori maltesi, specialista verricellista italiano
Arriviamo sulla nave e dopo una ricognizione ci segnalano di effettuare il verricello sulla prua, dove molte navi hanno un area dedicata a questo..
Ovviamente la nave, che aveva una prua di 270 gradi e navigava a 14 nodi non poteva manovrare (un tanker pieno di 190 metri), costringendomi ad effettuare il recupero col vento in coda, condizione precaria per un elicottero, soprattutto se si opera su una nave col mare mosso...
Mandiamo giu' il primo rescuer, poi il secondo e successivamente la barella....
Per andare a prendere il paziente, imbragarlo e riportarlo alla piazzola passano 25 minuti, durante i quali orbitiamo sulla nave.
Successivamente recuperiamo in sequenza il primo rescuer e poi il secondo con la barella, portando poi il paziente all' ospedale mater Dei di malta.
Totale due ore di volo notturno, ma che bello che e' sto' lavoro....

timesofmalta.com - Armed Forces airlift crewman from oil tanker to Mater Dei Hospital