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Discussione: DOPING NELLO SPORT VOSTRE OPINIONI

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  1. #1
    Bannato L'avatar di Intrip
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    il mio sport E' il petting


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    io sono favorevole a qualsiasi tipo di droga!!!!
    sono azzi loro ....
    te quando inizi con quella bici nuova ?
    Ultima modifica di Intrip; 17/09/2009 alle 10:37 Motivo: UnionePost automatica

  2. #2
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    te quando inizi con quella bici nuova ?
    per ora ho solamente iniziato a drogarmi .... voglio prima di tutto essere pronto fisicamente ....

  3. #3
    Bannato L'avatar di Intrip
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    Citazione Originariamente Scritto da Python Visualizza Messaggio
    per ora ho solamente iniziato a drogarmi .... voglio prima di tutto essere pronto fisicamente ....

  4. #4
    TCP Rider L'avatar di Jando Goloso
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    si ma guardate gli effetti del doping a carriera finita.... verso i 40'anni... non si contano i morti di infarto perchè hanno il cuore e le arterie secche come quelle di 90'enni....
    per il loro bene io intensificherei i controlli....
    un esempio il nuoto... alle prossime gare olimpiadi/mondiali sarà vietato il costumone... vediamo quanti record polverizzano nuovamente... secondo me molti tempi non erano grazie al costumone ma alle bombe....

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  5. #5
    TCP Rider Senior L'avatar di Mr. Number
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    una moto? un' HYPERmoto...
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    Citazione Originariamente Scritto da Jando Goloso Visualizza Messaggio
    si ma guardate gli effetti del doping a carriera finita.... verso i 40'anni... non si contano i morti di infarto perchè hanno il cuore e le arterie secche come quelle di 90'enni....
    per il loro bene io intensificherei i controlli....
    un esempio il nuoto... alle prossime gare olimpiadi/mondiali sarà vietato il costumone... vediamo quanti record polverizzano nuovamente... secondo me molti tempi non erano grazie al costumone ma alle bombe....

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    a me sinceramente delle loro coronarie importa poco... vuoi drogarti? libero di farlo, ma se vieni beccato ad un controllo la tua carriera dovrà al massimo essere quella di pulire i cessi incrostati dei carceri o delle caserme, poi quando avrai bisogno di cure mediche vai dal privato a pagamento, perchè io non voglio pagare per i tuoi errori...
    Ultima modifica di Mr. Number; 17/09/2009 alle 10:23
    Il Paradiso è bello per il clima, l' Inferno per la compagnia
    Ogni volta che tocco una Triumph ricevo le stigmate...

    'Get' è l'equivalente di puffare per i puffi. Funziona sempre.

  6. #6
    TCP Rider Senior L'avatar di Medoro
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    non so negli altri sport,ma nel calcio fanno i controlli ogni partita a sorpresa,poi che tipo di controllo facciano non lo so
    credo che il ciclismo sia lo sport più "dopato" perchè è anche lo sport più faticoso,penso ad un giro d'italia dove x giorni e giorni e giorni di fila si sparano km e km,ok sono allenati,ma il corpo mica ce la fa a reggere certi ritmi e hai bisogno di un'aiuto
    il pallone ok magari giochi ogni 3 giorni,ma sono solo 90 min x chi li fa anche tutti e poi cmq ci sono sempre le riserve i cambi e se uno non ce la fa a recuperare sta in panca o a casa,nel ciclismo se non corri niente tempo e ciao competizione

  7. #7
    TCP Rider L'avatar di giuva
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    Citazione Originariamente Scritto da Medoro Visualizza Messaggio
    non so negli altri sport,ma nel calcio fanno i controlli ogni partita a sorpresa,poi che tipo di controllo facciano non lo so
    credo che il ciclismo sia lo sport più "dopato" perchè è anche lo sport più faticoso,penso ad un giro d'italia dove x giorni e giorni e giorni di fila si sparano km e km,ok sono allenati,ma il corpo mica ce la fa a reggere certi ritmi e hai bisogno di un'aiuto
    il pallone ok magari giochi ogni 3 giorni,ma sono solo 90 min x chi li fa anche tutti e poi cmq ci sono sempre le riserve i cambi e se uno non ce la fa a recuperare sta in panca o a casa,nel ciclismo se non corri niente tempo e ciao competizione
    leggi qua, sono tutti pieni come bombe, se fanno un controllo incrociato di un'agenzia non legata al mondo del calcio vedrei cosa esce
    leggi come il laboratorio antidoping era colluso col mondo, che ancor oggi fanno a sorteggio sui 22 che hanno giocato e prelevano solo le urine

    Il doping nel calcio
    di Eugenio Capodacqua


    C’è un momento preciso in cui il problema doping nel mondo del calcio sale prepotentemente alla ribalta. E’ il luglio del 1998, nel ciclismo al Tour de France è appena scoppiato il “caso Festina”; l’arresto del massaggiatore Willy Voet, con l’ammiraglia carica di prodotti dopanti destinati ai corridori, oggetto di una “terapia” continua e organizzata per amministrare sostanze dannose e pericolose con l’unico obbiettivo della prestazione migliore.
    Zdebek Zeman, allenatore della Roma, in ritiro a Predazzo parla in una storica intervista all’Espresso di un calcio “che deve uscire dalle farmacie”. Indignazione, scandalo, grande bailamme sui “media”, intervento della Procura antidoping del Coni, allora diretta dall’avvocato Ugo Longo (oggi presidente della Lazio) e poi la conclusione; il doping nel calcio non esiste.


    ORIGINI E invece il doping nel calcio esisteva e come. Si incaricarono, qualche tempo dopo, i tanti, improvvisi casi “nandrolone” (12 nomi “pesanti” ed importanti finiti nella rete dei controlli e oltre una quarantina di casi “border line”, vicini al limite massimo di tolleranza). Se non era mai emerso era anche perché c’erano tante, troppe complicità; prima fra tutte quella del vecchio laboratorio antidoping romano dell’Acquacetosa, l’unico autorizzato in Italia ai controlli, che non rispettava le regole imposte dal Cio (la ricerca sugli anabolizzanti, le sostanze che più incidono sulla prestazione sportiva, veniva fatta violando la normativa, in pratica veniva elusa in buona parte). Laboratorio chiuso, ristrutturato, rinnovato dalle radici, ma problema-doping nel calcio sempre sul tappeto. Un problema che probabilmente nasce dal ricorso drammaticamente intenso ed eccessivo ai farmaci, come prova, ad esempio, il processo alla Juventus ancora in corso, nel quale un farmacista fornitore della squadra bianconera ha già patteggiato la pena, riconoscendo così la propria colpevolezza nel fornire prodotti alla squadra torinese.

    MERITI E COLPE DELLE TV Il calcio, come tanti altri sport, si è evoluto ed ingigantito con l’avvento delle tv. Sono cresciuti gli appuntamenti, gli impegni, le partite. Nella quantità e soprattutto nella qualità. Forza, velocità, resistenza, potenza hanno preso il sopravvento su tecnica, tattica e strategia. In questo quadro, la figura del giocatore “fornitore” di prestazione diventa centrale. Deve giocare sempre e ad alto livello, deve recuperare prima, deve rimettersi prestissimo dagli acciacchi di gioco. In tutto questo la farmacia ha un ruolo importantissimo. E, dalla farmacia (lecita) abusata, al doping (illecito) il passo è quasi consequenziale, vista la debolezza del controlli, ancora oggi assolutamente spiazzati e incapaci di individuare decine e decine di sostanze. L’esempio più recente con il Thg, un anabolizzante che sfuggiva fino a pochissimo tempo fa ai controlli che sta creando un grossissimo scandalo negli Usa (usato, pare, da numerosi atleti di baseball, football, atletica, tennis, ecc.), è emblematico. Eppure il problema non è tecnico (nell’era dei computer sofisticatissimi e della clonazione umana può sfuggire una semplice molecola?), ma di volontà chiara. Lo sport (il calcio, quindi) con le esigenze dello spettacolo odierne non può controllare se stesso. Ma è esattamente quello che avviene ancora, nonostante il ripetersi degli scandali.


    GLI ULTIMI CASI Fra i più recenti, prima di Blasi e Kallon, i sorteggi pilotati emersi dal caso Empoli. Non il medioevo, solo l’altro ieri. Un caso, la cui esplosione improvvisa ha bloccato un’ operazione delle forze dell’ordine su vasta scala che avrebbe potuto mettere a nudo una realtà probabilmente diffusissima e clamorosa.
    Ora anche la Figc, la federazione italiana, ha deciso di mettere mano al problema. Presto dovrebbero partire i famosi controlli “incrociati” sangue e urina. Ma, a parte il fatto che sono rivolti solo su una sostanza, l’epo, l’ormone che stimola la produzione di globuli rossi favorendo le prestazioni e accelerando il recupero, molto di penderà dalle modalità con cui verranno realizzati. Basta poco per rendere il tutto inefficiente e tornare a situazioni già viste, come 10 anni fa quando a fronte di migliaia di test le positività erano bassissime, al di sotto dell’1%. E i controlli ancora una volta sono fatti da strutture calcistiche, cioè interne del mondo dello sport. Insomma l’identità fra controllato e controllore non è la miglior partenza per ricostruire credibilità e allontanare i sospetti.


    IL PRELIEVO Il prelievo dell'urina avviene negli spogliatoi a fine partita tra i giocatori sorteggiati. La prima analisi può determinare la "non negatività" che viene comunicata alla società e al calciatore interessato. In attesa delle controanalisi (in genere effettuate dopo 10-15 giorni).

  8. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di Medoro
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    leggi qua, sono tutti pieni come bombe, se fanno un controllo incrociato di un'agenzia non legata al mondo del calcio vedrei cosa esce
    leggi come il laboratorio antidoping era colluso col mondo, che ancor oggi fanno a sorteggio sui 22 che hanno giocato e prelevano solo le urine

    Il doping nel calcio
    di Eugenio Capodacqua


    C’è un momento preciso in cui il problema doping nel mondo del calcio sale prepotentemente alla ribalta. E’ il luglio del 1998, nel ciclismo al Tour de France è appena scoppiato il “caso Festina”; l’arresto del massaggiatore Willy Voet, con l’ammiraglia carica di prodotti dopanti destinati ai corridori, oggetto di una “terapia” continua e organizzata per amministrare sostanze dannose e pericolose con l’unico obbiettivo della prestazione migliore.
    Zdebek Zeman, allenatore della Roma, in ritiro a Predazzo parla in una storica intervista all’Espresso di un calcio “che deve uscire dalle farmacie”. Indignazione, scandalo, grande bailamme sui “media”, intervento della Procura antidoping del Coni, allora diretta dall’avvocato Ugo Longo (oggi presidente della Lazio) e poi la conclusione; il doping nel calcio non esiste.


    ORIGINI E invece il doping nel calcio esisteva e come. Si incaricarono, qualche tempo dopo, i tanti, improvvisi casi “nandrolone” (12 nomi “pesanti” ed importanti finiti nella rete dei controlli e oltre una quarantina di casi “border line”, vicini al limite massimo di tolleranza). Se non era mai emerso era anche perché c’erano tante, troppe complicità; prima fra tutte quella del vecchio laboratorio antidoping romano dell’Acquacetosa, l’unico autorizzato in Italia ai controlli, che non rispettava le regole imposte dal Cio (la ricerca sugli anabolizzanti, le sostanze che più incidono sulla prestazione sportiva, veniva fatta violando la normativa, in pratica veniva elusa in buona parte). Laboratorio chiuso, ristrutturato, rinnovato dalle radici, ma problema-doping nel calcio sempre sul tappeto. Un problema che probabilmente nasce dal ricorso drammaticamente intenso ed eccessivo ai farmaci, come prova, ad esempio, il processo alla Juventus ancora in corso, nel quale un farmacista fornitore della squadra bianconera ha già patteggiato la pena, riconoscendo così la propria colpevolezza nel fornire prodotti alla squadra torinese.

    MERITI E COLPE DELLE TV Il calcio, come tanti altri sport, si è evoluto ed ingigantito con l’avvento delle tv. Sono cresciuti gli appuntamenti, gli impegni, le partite. Nella quantità e soprattutto nella qualità. Forza, velocità, resistenza, potenza hanno preso il sopravvento su tecnica, tattica e strategia. In questo quadro, la figura del giocatore “fornitore” di prestazione diventa centrale. Deve giocare sempre e ad alto livello, deve recuperare prima, deve rimettersi prestissimo dagli acciacchi di gioco. In tutto questo la farmacia ha un ruolo importantissimo. E, dalla farmacia (lecita) abusata, al doping (illecito) il passo è quasi consequenziale, vista la debolezza del controlli, ancora oggi assolutamente spiazzati e incapaci di individuare decine e decine di sostanze. L’esempio più recente con il Thg, un anabolizzante che sfuggiva fino a pochissimo tempo fa ai controlli che sta creando un grossissimo scandalo negli Usa (usato, pare, da numerosi atleti di baseball, football, atletica, tennis, ecc.), è emblematico. Eppure il problema non è tecnico (nell’era dei computer sofisticatissimi e della clonazione umana può sfuggire una semplice molecola?), ma di volontà chiara. Lo sport (il calcio, quindi) con le esigenze dello spettacolo odierne non può controllare se stesso. Ma è esattamente quello che avviene ancora, nonostante il ripetersi degli scandali.


    GLI ULTIMI CASI Fra i più recenti, prima di Blasi e Kallon, i sorteggi pilotati emersi dal caso Empoli. Non il medioevo, solo l’altro ieri. Un caso, la cui esplosione improvvisa ha bloccato un’ operazione delle forze dell’ordine su vasta scala che avrebbe potuto mettere a nudo una realtà probabilmente diffusissima e clamorosa.
    Ora anche la Figc, la federazione italiana, ha deciso di mettere mano al problema. Presto dovrebbero partire i famosi controlli “incrociati” sangue e urina. Ma, a parte il fatto che sono rivolti solo su una sostanza, l’epo, l’ormone che stimola la produzione di globuli rossi favorendo le prestazioni e accelerando il recupero, molto di penderà dalle modalità con cui verranno realizzati. Basta poco per rendere il tutto inefficiente e tornare a situazioni già viste, come 10 anni fa quando a fronte di migliaia di test le positività erano bassissime, al di sotto dell’1%. E i controlli ancora una volta sono fatti da strutture calcistiche, cioè interne del mondo dello sport. Insomma l’identità fra controllato e controllore non è la miglior partenza per ricostruire credibilità e allontanare i sospetti.


    IL PRELIEVO Il prelievo dell'urina avviene negli spogliatoi a fine partita tra i giocatori sorteggiati. La prima analisi può determinare la "non negatività" che viene comunicata alla società e al calciatore interessato. In attesa delle controanalisi (in genere effettuate dopo 10-15 giorni).
    secondo me questo lascia un po il tempo che trova,cioè sono cose risapute,ma qui più che di doping si parla di medicinali,allora bisogna fare le giuste distinzioni,anche la pompetta x gli asmatici se non dichiarata è denunciabile come doping,serve x aprire i polmoni e quindi ne aumenta la capacità,e di conseguenza ad uno sano facilità la ventilazione.Bisogna vedere che tipo di medicinali e x cosa sono stati presi,io non citrovo nulla di male nel prendere un medicinale che mi fa guarire prima rispetto ad un'altro,poi assumere farmaci x migliorare le capacità fisiche è diverso,ma come si trovano questi farmaci,ogni giorno ne esce uno nuovo è impossibile stabilire quali sono,al max puoi bandire le sostanze che li compongono,ma ce ne saranno altre e sarà sempre cosi,non si sfugge,l'unico metodo sarebbe la costituzione di una farmacia dello sport,cioè tutti gli atleti si curano con la stessa medicina che deve essere data direttamente da un'ente di controllo(salvo i casi di allergie o intolleranze ovvio) cosi le sostanze sono sempre quelle lasciano le stesse tracce ed è più facile travare sostanze diverse

  9. #9
    TCP Rider Senior L'avatar di ett69
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    ciao

    partiamo col dire che lo sport professionistico moderno richiede che l'altleta segua tutta una serie di procedure; si va dalla parte psicologica, passando alla parte fisica (allenamenti, alimentazione ecc.), fino alla parte che riguarda la medicina sportiva legata alla ricerca della miglior prestazione possibile; ovviamente alla base di tutto c'è il talento naturale

    a mio avviso il confine tra sostanze dopanti e non dopanti è ben lontano dall'essere chiaro prima di tutto agli stessi addetti ai lavori; alla fine si è scelto di fare delle categorie discriminando le varie sostanze ma ciò che un tempo era lecito poi dopo si è ritenuto dopante, magari ciò che adesso è lecito tra 20 anni non lo sarà + (o viceversa) e via dicendo

    forse una demarcazione possibile e chiara potrebbe essere il capire ciò che somministrato agli atleti arreca danno (anche se ne aumenta la prestazione) e viceversa ciò che anche aumentando la prestazione non arreca danno

    ettore
    Noi Tireremo Diritto - 4° Reggimento Alpini Paracadutisti "Monte Cervino"
    ▓▓▓▓▓░░░░░▓▓▓▓▓

  10. #10
    TCP Rider L'avatar di giuva
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    Citazione Originariamente Scritto da Medoro Visualizza Messaggio
    secondo me questo lascia un po il tempo che trova,cioè sono cose risapute,ma qui più che di doping si parla di medicinali,allora bisogna fare le giuste distinzioni,anche la pompetta x gli asmatici se non dichiarata è denunciabile come doping,serve x aprire i polmoni e quindi ne aumenta la capacità,e di conseguenza ad uno sano facilità la ventilazione.Bisogna vedere che tipo di medicinali e x cosa sono stati presi,io non citrovo nulla di male nel prendere un medicinale che mi fa guarire prima rispetto ad un'altro,poi assumere farmaci x migliorare le capacità fisiche è diverso,ma come si trovano questi farmaci,ogni giorno ne esce uno nuovo è impossibile stabilire quali sono,al max puoi bandire le sostanze che li compongono,ma ce ne saranno altre e sarà sempre cosi,non si sfugge,l'unico metodo sarebbe la costituzione di una farmacia dello sport,cioè tutti gli atleti si curano con la stessa medicina che deve essere data direttamente da un'ente di controllo(salvo i casi di allergie o intolleranze ovvio) cosi le sostanze sono sempre quelle lasciano le stesse tracce ed è più facile travare sostanze diverse

    sai che il maggior numero di asmatici tra gli sportivi professionistici è nel ciclismo? proprio strano a dirsi per prendere un pò di quella roba "legalmente"
    per ilcalcio on so cosa prendono, so che io starei attento anche a tutti gli anestetici per farli giocare anche se hanno sette fratture in corpo, un pò come i motociclisti nei gp, alla fine è doping pure quello, ma non si limitano a solo quello, non ti preoccupare, ti ripeto, se fanno dei controlli incrociati sangue urine vedrai, altro che cocaina

    per quanto riguarda la tua proposta quest'anno il giro d'italia dilettanti è stato fatto in modo particolare, nel senso che tutti i corrdidori dormivano in camerate tutti assieme, la sera non potevano incontrarsi con ds e tecnici , erano seguiti da una unica unità medica e se avevano problemi tra integratori e farmaci dovevano reperirli da loro, per di più a tutti controllo antidoping ogni giorno sangue urine
    credo comunque sia l'unico sport il ciclismo dove si controllano anche i giovani e persino gli amatori

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