
Originariamente Scritto da
Gabro
Sono un soldato semplice, non importa di che arma né che sia per forza del sud, non è affatto detto come invece pensa e scrive qualcuno. Sono in fila come molti altri nell’ufficio competente del Ministero della Difesa, per presentare la mia domanda. Chiedo di essere prescelto per andare in missione a Kabul.Vi sembra una provocazione? Pensate che non ci fossi con le mie lacrime trattenute al Funerale di Stato dei sei colleghi saltati in aria in Afghanistan?Certo che c’ero, e per questo scrivo queste righe. Per dirvi che in mancanza di lavoro e di denaro vado in missione anche nei luoghi più pericolosi perché le indennità di servizio salgono (la diaria aumenta di 144 euro per l’Afghanistan,177 per il Libano e 70 per il Kosovo) e posso risparmiare parecchio, mentre in Italia combatto con le decine di euro.
Per favore non mi chiedete se ho paura,oppure se sono un patriota, o se sono orgoglioso del tricolore, vi risponderei di sì ma non avrebbe molto senso, è roba che entrerebbe di diritto a far parte del bagaglio della Grande Recita italiana, dell’ipocrisia generalizzata, della tv,radio e stampa scritta che vendono una merce e la adulterano vendendola.
Sono un soldato in guerra, o meglio che spera di essere preso per la guerra, e so che la missione di pace è in realtà una guerra, ma so anche che lo sanno tutti e non lo dicono perché sarebbe contro la Costituzione. Ipocrisia, insomma. Con il seguito di dolore autentico credo per molti e invece quasi macchinale e istituzionale per altri che i morti di Kabul come quelli di Nassyria si sono portati dietro.
Pensate che contesti il diritto al Funerale di Stato con tutti gli onori previsti riservato a chi muore per la Patria, cosa che potrebbe toccare anche a me? No,certo che no. Ma vorrei almeno che si dicesse con chiarezza anche tutto il resto. Che si squarciasse quel velo ipocrita, che si ammettesse che davvero in pochi se ce ne sono vanno a rischiare la pelle senza contare sul denaro previsto, che le esequie della Repubblica sono una gran bella cosa, ma che erano all’incirca le stesse dieci giorni prima per Mike Bongiorno. Con il quale i parà della Folgore hanno in comune solo il fatto di essere morti.
Anzi, addirittura lui è un po’ meno morto. Ma sì, l’ho appena visto in tv con gli spot preregistrati con Fiorello, ancora in forma e simpaticissimo. Dicono che l’abbia chiesto lui testamentariamente, è una specie di regola del mondo dello spettacolo, morire in scena così come continuare a vivere in scena. Bah, magari invece c’erano dei contratti pubblicitari da rispettare…chi lo sa.
Davvero, siamo un po’ tutti mercenari per forza, bisogno o vocazione sul palcoscenico della realtà. Ma almeno che si rispetti la verità delle cose. Sarebbe già un bel passo avanti. Un passetto nella fila, che si muove…