«Offensivo un aumento di 40 euro»
Poliziotti sul piede di guerra dopo il primo incontro con il governo per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza. Le risorse previste, denunciano i sindacati del settore, sono «assolutamente insufficienti» e, senza un'inversione di tendenza, le trattative non riprenderanno e ci sarą una mobilitazione generale. I rappresentanti delle Forze dell'ordine e delle Forze armate hanno incontrato oggi nella sede della Funzione pubblica il ministro Renato Brunetta e il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, che hanno messo sul tavolo del rinnovo una cifra che comporterebbe, secondo i calcoli dei sindacati, un aumento in busta paga di circa 40 euro mensili lordi. In pratica, il 60% in meno degli stanziamenti accordati dal governo Prodi per il precedente biennio economico. E questo, sottolineano, «dopo una manovra finanziaria che ha tagliato 3,5 miliardi di euro al comparto».
Si tratta, secondo Siulp, Sap, Siap-Anfp, Silp-Cgil, Ugl ps, Coisp e Consap, di «una mancanza assoluta di serietą e credibilitą da parte del governo verso gli operatori della sicurezza, dopo averne lodato in pił occasioni con dichiarazioni pubbliche l'azione ed i risultati conseguiti. Se nella prossima Finanziaria non saranno previsti adeguati stanziamenti economici, coerenti con gli impegni formalmente assunti, e non si riscontrerą anche una netta inversione di tendenza anche in ordine alle modalitą e ai tempi di gestione delle risorse disponibili, non siamo disposti ad avviare alcun confronto che veda la presenza dei sindacati di polizia al tavolo negoziale ed inizieremo, al contrario, una inevitabile stagione conflittuale e di generale mobilitazione della categoria per la difesa della propria identitą e della specificitą professionale».
Sulla stessa linea i rappresentanti della polizia penitenziaria Sappe, Osapp, Sinappe, Cisl Fns, Fp-Cgil e Ugl, che parlano di governo «ostile e inaffidabile» e definiscono «offensivo» l'aumento proposto. I sindacati accusano anche l'esecutivo di «tentare di minacciare» le organizzazioni, visto che il ministro Brunetta ha sostenuto che «se la trattativa sul rinnovo non sarą chiusa entro la fine dell'anno, egli si riserva la facoltą di utilizzare la norma che gli consente di anticipare unilateralmente al personale l'80% della somma stanziata».
Anche il Cocer carabinieri annuncia la «propria indisponibilitą a proseguire gli incontri per il rinnovo alla luce delle risorse finanziarie assolutamente irrisorie messe a disposizione dal governo» ed esprime disappunto per il comportamento del ministro Brunetta «che ha limitato a pochi minuti la sua presenza» all'incontro.