Roma, 22 set. (Apcom) - Un'inserzione su Repubblica per chiedere un prestito d'onore da 100mila euro per salvare la sua azienda. E' l'iniziativa di un imprenditore milanese, titolare di una concessionaria pubblicitaria che ha pensato di utilizzare questo mezzo per lanciare il suo grido d'allarme contro le banche "sorde e insensibili". In una lettera pubblicata sulle pagine milanesi del quotidiano l'imprenditore 42enne Antonio Mangone, che lamenta un milione di crediti da clienti che non riescono a pagare, chiede "un prestito d'onore per non andare protestato. Sono una persona per bene - dice - che chiede aiuto pubblicamente perché non debbo vergognarmi di nulla. Cerco una persona seria, un imprenditore illuminato e sensibile che crede in me visto che lo stato e le banche hanno deciso di abbandonare le persone per bene. Chiedo aiuto - aggiunge - perché sono in grado di restituire i soldi a chi potrà aiutarmi".
Evvero che sarà un bonaccione se è arrivato a cumulare 1 milione di crediti, e che le banche non sono la caritas, ma non credete che valutata la persona, e la sua reputazione, allo stato non costerebbe meno aiutarlo di 100mila € piuttosto che far perdere posti di lavoro?