Facci parte 2: Carfagna e libertà di stampa:
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"c'è un problema di libertà di informazione nel nostro paese, di restringimento degli spazi di libertà ? " Risposta Facci: SI
Ultima modifica di Richymbler; 25/09/2009 alle 15:02
Bisogna dire anche che il Giornale ha il bilancio in rosso e qualcosa doveva pur cambiare , squadra che vince non si cambia
poi per correttezza oltre il video, Facci ha fatto un commento che riporto e spiega forse meglio la situation:
Nè servi, né killer.
Oggi alle 9.40
Di libertà di stampa ce n'è anche troppa, ma questo non toglie che in Italia ci sia anche stata - mio personale parere - una forma di restrizione delle libertà. Tento di spiegarmi. La lotta politica si è oltremodo radicalizzata o meglio militarizzata, e in guerra c'è poco spazio per i distinguo e le sfumature: si spara, si guarda da che parte stai, si usa ogni arma possibile, conta il risultato.
C'è un'opposizione ormai dipietrizzata che è disposta a ogni cosa, e c'è un centrodestra galvanizzato dal consenso che è deciso a non fare prigionieri, non più. I giornali spesso inseguono o divengono arma: e chi non sposa in blocco una posizione secca e omni-comprensiva - dell'opposizione o del governo - figura come un lezioso perditempo, un collaborazionista, un anarchico inaffidabile.
Gli indipendenti sono guardati in cagnesco perché non - verbo felicemente ambiguo - servono. In tv, poi, è ancora peggio. Le reti Mediaset ha fatto delle scelte che sono evidenti a tutti, l'era di un pluralismo spesso alla tafazzi è chiusa da tempo: quella dei Mentana, Ferrara, Sgarbi, addirittura Santoro. In Rai si sparano in faccia personaggi che sono stati nominati espressamente per farlo - dai partiti - oppure scorrazzano armate semi-autonomiste modello Annozero. E qui di pacifisti non ce ne sono, però ecco: sparare a comando, davvero, no.
Correggo: non ho ancora capito da dov'è saltato fuori......confermo, peraltro, che mi sta sulle palle!![]()
Prima legge del dibattito
Non discutere mai con un imbecille, la gente potrebbe non notare la differenza
Se dovesse guadagnare più di te ti sarebbe peggiore? Allora cominciamo a dirci a vicenda quanto guadagnamo noi e stiliamo la classifica dei migliori e dei peggiori, o no? Credo faccia il suo lavoro, stipendiato. Lo stronzo, solitamente, é il datore di lavoro che non paga il giusto o che licenzia ingiustamente, non il lavoratore che percepisce uno stipendio, basso o alto che sia. Poi ci sono le iene, coloro che approfittano della loro condizione per mangiare il più possibile, ma si entra in altri mondi, mondi legati all'alta finanza, all'economia .... e non é di certo quella dei giornalisti. Detto questo, se si vuole attaccare la professionalità di un giornalista penso che ci sia bisogno di critiche professionali e di onestà intelettuale ... per il resto io lavoravo e non ho potuto vederlo se non a tratti .... troppo poco per esprimere un giudizio, abbastanza per dire che certi temi se non ci fossero certi giornalisti andrebbero dritti dritti nel dimenticatoio dell'informazione.
Quando si rivendicano dei diritti e si riesce poi ad avere dei risultati, solitamente appare normale, agli occhi di chi guarda .....![]()
Le verre est un liquide lent
Il punto è che B. non usa i suoi mezzi mediatici per influenzare il consenso.
E non lo fa non perchè sia un candido cherubino (cosa che non è) ma perchè non gli conviene.
Mi spiego meglio, in un paese come il nostro diviso grossomodo al 50% con il partito (ex ) comunista più grande d'europa e del mondo occidentale tentare di orientare l'opinione tramnite le tV commerciali è del tutto controproducente al benessere economico delle TV stesse.
Non le guarderebbe nessuno. Berlusconi, per poter vendere pubblicità e quindi fare soldi è costretto ad essere pluralista nelle sue tv.
questo è il motivo (uno dei) del suo successo come imprenditore e uno dei motivi di fallimento degli altri.
Gli altri editori sono ideologizzati, mediaset no. Gli altri soggetti Tv infatti non se li fila nessuno.
Attribuire a B. certi comportamenti è voler attribuire lui il comportamento che altri avrebbero se si fossero al posto suo. Non v'è dubbio, infatti, che la sinistra influenzerebbe pesantissimanente i suoi giornalisti per fare consenso.(il dissenso è assai poco ammesso a Repubblica e all'Unità, per esempio)
Il consenso amplissimo, plebiscitario, è ,fra l'altro, uno dei miti della sinistra.
Dell'unanimismo si è parlato assai nelle critiche successive al crollo del PCI, ma quella mentalità è ancora viva ...e lotta insieme a voi 8o a loro se preferisci)
Quella , quindi, della presunta limitazione della libertà di stampa è una bufala enorme, colossale.
Lo so anche io che ci sono classifiche in questo senso, ma sono classifiche mal fatte e spesso costruite ad arte.
Quanto poi all'attività editoriale di B. (ebbasta...non sono mica il suo avvocato difensore!!) c'è da segnalare che i quotidiani a lui riconducibili sono proprio pochini, il Giornale che però è del fratello, Libero...ma gli Angelucci erano anche dentro Nuove iniziative editoriali (L'unità) quindi non direi che si possono ascrivere ad una contiguità con B. La Padania, ma è della Lega.
Il Tempo? Ma lo legge ancora qualcuno?
Vai a vedere cosa è il gruppo Repubblica Espresso.......
E pensi che il suocero di Casini.. stia con Berlusconi (Caltagirone- Il messaggero)??
Che un imprenditore della comunicazione sia anche un importante politico è certamente una anomalia, ma l'Italia è un paese anomalo, per molte cose
(per esempio proprio per aver avuto il più importante partito comunista del mondo occidentale). Da qui a farne il demonio...è un altro paio di maniche.
Io ci vedo dell'altro sotto.
Ma non mi basterebbe mezzo forum...e devo andare a fare altro...
che noia mortale
spesso un rutto vale più di mille parole