Io non l’ho visto.
Sono molto indignato da ciò che ho saputo e che sinteticamente trascrivo da un sito ufficiale della LAV.
Quindi invito tutti a non andare a vederlo.
Nel film Baarìa, il regista Giuseppe Tornatore ha fatto uccidere appositamente un bovino che viene colpito alla testa con un punteruolo conficcato nella fronte dell’animale. L’animale si accascia a terra e ancora cosciente gli viene tagliata gola, il sangue zampilla in modo copioso mentre l’animale batte le palpebre e si muove leggermente fino a morire, alcune persone lo raccolgono in tazze per farlo poi bere a una delle attrici con la scusa che è anemica.
Per la LAV, che ha visionato il film nella “Commissione di revisione cinematografica” di cui è componente per legge, la scena è raccapricciante e cruenta, tanto più perché realizzata con un animale ucciso appositamente!
Perché Tornatore, volendo rappresentare un atto efferato dell’epoca rappresentata nel film, non ha scelto di utilizzare degli effetti speciali?
Perché realizzare in Tunisia una scena che in Italia sarebbe considerata maltrattamento secondo il Codice penale poiché effettuata senza stordimento e al di fuori di un macello autorizzato, fuori dal quale un bovino non può essere abbattuto?