cioa ragazzi cosa ne pensate del mobbing sul posto di lavoro???![]()
cioa ragazzi cosa ne pensate del mobbing sul posto di lavoro???![]()
mha , dipende, se la segretaria si veste cosi...
![]()
C'E' SEMPRE UN PURO PIU' PURO, CHE TI EPURA
Cos'è il mobbingDi mobbing è lecito parlarne solamente con lo svolgimento dell’attività lavorativa. Nell’ambito lavorativo, la parola mobbing assume il significato di pratica persecutoria o, più in generale, di violenza psicologica perpetrata dal datore di lavoro o da colleghi (mobber) nei confronti di un lavoratore (mobbizzato) per costringerlo alle dimissioni o comunque ad uscire dall’ambito lavorativo. Il mobbing è considerato dall'Inail malattia professionale. I motivi della persecuzione possono essere i più svariati.: invidia, razzismo, diversità religiosa o culturale rispetto al gruppo prevalente, carrierismo sfrenato, o semplice gusto nel far del male ad un altra persona.
Gli elementi identificativi del mobbing sono dunque:
Dall’analisi del fenomeno, soprattutto ad opera di Heinz Leymann, uno dei primi studiosi della materia, sono state individuate principalmente due tipologie:
- la presenza di almeno due soggetti, il mobber (parte attiva) ed il mobbizzato (parte passiva), che entrano in contrasto tra di loro;
- l’attività vessatoria continua e duratura;
- lo scopo di isolare la vittima sul posto di lavoro e/o di allontanarla definitivamente o comunque di impedirle di esercitare un ruolo attivo sul lavoro.
Di frequente, inoltre, al di là delle condotte apertamente vessatorie, la situazione di isolamento della vittima viene ulteriormente amplificata anche dai comportamenti dei c.d. "side mobbers", cioè tutti quei soggetti (superiori gerarchici, direttori del personale, ma anche semplici compagni di lavoro) che, pur non essendo direttamente responsabili delle condotte "mobbizzanti", scelgono, essendone venuti a conoscenza, di restare "spettatori silenziosi" delle persecuzioni a danno della vittima designata.
- Il mobbing di tipo verticale è quello messo in atto da parte dei datori di lavoro verso i dipendenti per indurli a licenziarsi da soli, schivando così eventuali problemi di origine sindacale. Spesso si tratta di vere e proprie "strategie aziendali" per le quali è stato coniato il termine di Bossing; in tal caso sono i dirigenti dell’azienda ad agire.
- Il mobbing di tipo orizzontale viene invece praticato dai colleghi di lavoro verso uno di loro per varie ragioni: per gelosia verso colleghi più capaci, per necessità di alleviare lo stress da lavoro oppure per trovare un capro espiatorio su cui far ricadere le disorganizzazioni lavorative
Uffa AVP![]()
![]()
![]()
![]()
![]()
GRAN BRUTTA COSA!!!!!!! SPERO NN INCAPPARCI MAI
Il tema di questo post è assolutamente delicato e non è suscettibile, a mio avviso, di essere semplificato o generalizzato. Partendo dal concetto di fondo, ci sono situazioni in cui sussistono, realmente, gli estremi (anche perseguibili e sanzionabili) del mobbing, senza che, tuttavia, siano evidenziati o risaltino all'osservatore. Altri, al contrario, che appaiono tali (come mobbing, intendo), e invece sono frutto di situazioni contingenti, anche generate da atti e comportamenti reciprochi, di puro scambio, concordati; che, a volte, portano a superare poi il reale controllo della situazione da parte degli interessati, con conseguenze non positive sull'equlibrio del rapporto stesso e, dunque, con azioni di rivalsa e di denuncia reciproche. In altri termini: se mi sottopongono un caso di "mobbing", spesso, non lo è. Viceversa, casi ritenuti estranei al "mobbing", non lo sono affatto, cioè sono "mobbing". Evidentemente, il mobbing (quello vero, cioè riconosciuto dal'ordinamento come tale e, ripeto, perseguibile penalmente, e non solo) è da condannare senza ombra di dubbio.
C'E' SEMPRE UN PURO PIU' PURO, CHE TI EPURA