Innanzitutto, l’estetica è quella del Griso, non troppo appesantita dal radiatore e dal trapianto del motore Big Bore. Si vede che è una moto di piccola produzione, ma non ci sono particolari poco curati o finiture approssimative. Abituato alle dimensioni della Stelvio (e prima ancora. all’ergonomia dell’FZ1), seduto sulla BB1 mi è sembrato di avere le ginocchia in bocca, mentre la sella è sufficientemente morbida e più spaziosa di quella della Yamaha.
Alla messa in moto, il rumore basso, gutturale, un po’ irregolare prodotto dal V2 mi è entrato nello stomaco e, unito alle continue raccomandazioni dei presenti (occhio alle prime marce, partite piano e non datele troppa confidenza, etc. etc.) ha contribuito a creare un’atmosfera mista di attesa e timore reverenziale...Comunque sia, per capirci, per tutta la durata della prova, ogni tanto ho dato qualche colpetto di gas, solo per il gusto di sentire il rumore minaccioso e potente di questo motoraccio.
Alla partenza, tengo la prima per 2 metri e metto subito la seconda, per evitare figuracce . Provo a dare un po’ di gas e la moto si rivela inaspettatamente governabile… Provo a darne un po’ di più e mi arriva una vagonata di kgm nella schiena, mentre la ruota anteriore si alza inesorabilmente da terra… In qualche modo la rimetto giù senza scompormi troppo.
Tutta la prova è andata avanti più o meno così. Abbiamo preso un po’ per volta confidenza con questo motore spettacolare, e provato a fare anche qualche curva, dove bisogna dire che il telaio del Griso regge bene il confronto. Ho provato a dare qualche colpetto di gas in terza e in quarta e confermo che la moto si impenna anche li. In quinta e in sesta non ha quasi senso usarla: dico solo che, in Valassina (venendo da Lecco, nel tratto prima del curvone di Erba, per chi è di qui) ho visto i 240 di tachimetro, e la sensazione era che il motore avesse appena iniziato a dare
La forca anteriore (quella di serie solo rivista nella taratura, in questa versione “povera” della BB1), affonda decisamente in frenata, e questo mi è sembrato un limite piuttosto evidente; invece mi ha impressionato la frenata: pinze tradizionali, pompa assiale, ma potenza e modulabilità davvero ottime. Mi hanno detto che dipende dalle pastiglie Brembo sinterizzate, e io le ho già ordinate per la Stelvio
In sintesi: un toro meccanico divertentissimo, un’erogazione duetempistica, una moto esclusiva (la versione economica costa 24k € ) ma all’altezza delle aspettative. Secondo me, però, questo motore sarebbe perfetto su una supersportiva, più che su una naked, dove non è possibile goderne tutte le impressionanti potenzialità.
Infine, voglio anche dire che sono rimasto colpito dal trattamento riservatomi da Millepercento : d'accordo che potrei essere un potenziale acquirente di BB1, ma anche in altre situazioni simili non mi è mai capitato di essere trattato così bene. Penso che se la Moto Guzzi esiste ancora lo si debba soprattutto a professionisti/appassionati come loro, più che alle pubblicità del cavolo che si inventa il marketing di Colaninno.