
Originariamente Scritto da
natan
il tuo pensiero, comprensibile, é privo di qualsiasi analisi sociologica e pertanto fuorviante ....
In guerra le persone uccidono, anche coloro che da civili cittadini non l'avrebbero mai fatto, questo perché si sentono legittimati a farlo dal contesto e dalla "normalità" della guerra. Tra questi ci sono quelli che tanto avrebbero voluto farlo da civili ma non hanno mai osato, perché bisognosi di legittimazione. Sono coloro che, quando legittimati, agiscono. In certi luoghi del mondo, vedi paesi dove a governare é la malavita organizzata, ci sono cittadini che agiscono di conseguenza, sentendosi liberi di fare. La più parte dei concittadini, al contrario, tacciono ma non approvano. Tacciono perché parlando rischierebbero la propria vita, ma forse ancor più quella dei loro cari. Altri, parlano e rischiano .... non é una questione di meridione ma di realtà sociale che vige da quelle parti. Si può, come certi vorrebbero, tagliare l'Italia in 2, o farse anche in più parti, e facendo di un erba un fascio abbandonare anche coloro che lottano per migliorare questa parte di territorio, oppure manifestare solidarietà (aspetto in disuso e forse non più ben conosciuto ai nostri tempi).