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Risultati da 321 a 330 di 512

Discussione: Berlusconi abbassa l'IRPEF

  1. #321
    TCP Rider Senior L'avatar di roberto70
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    salentooooooooooo
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    Citazione Originariamente Scritto da Medoro Visualizza Messaggio
    ma te li fai da solo questi grafici????
    posso capire differenze dello 0,............ ma sono abissali inoltre tra 2 che citano io e 595 siamo sugli stessi valori,arrivi tu è hai un quadro dell'economia tot diverso
    si lui ha anche dei grafici in cui si dice che l'occupazione è al 105 % e che non è vero che per ogni uomo ci son 7 donne ma ben 21!!!!!!

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  3. #322
    TCP Rider Senior L'avatar di alessandro2804
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    Citazione Originariamente Scritto da Medoro Visualizza Messaggio
    ma te li fai da solo questi grafici????
    posso capire differenze dello 0,............ ma sono abissali inoltre tra 2 che citano io e 595 siamo sugli stessi valori,arrivi tu è hai un quadro dell'economia tot diverso
    abbi fede
    La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...

  4. #323
    Bannato L'avatar di Intrip
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    Citazione Originariamente Scritto da alessandro2804 Visualizza Messaggio
    abbi fede
    è arrivato il Presidente

  5. #324
    TCP Rider Senior
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    retroscena dal consiglio di ministri che ha "abbassato le tasse"

    Francesco Verderami per "Il Corriere della Sera"

    Non c'era bisogno che parlasse, infatti non ha parlato. Ma l'immagine che Berlusconi ha offerto ieri in Consiglio dei ministri - lo sguardo spento, il volto sofferente, un senso di estraniamento durante tutta la riunione - rendeva l'idea del distacco del premier.

    Il premier aveva lasciato fuori da Palazzo Chigi i timori di quello che considera il «nuovo complotto» ordito contro di lui dalla magistratura, le tensioni familiari che «mi stanno togliendo il sonno», e l'ira verso Fini con cui si è consumato un altro strappo. Era presente, ma era come se non ci fosse, assorto fino a dare l'impressione di essersi assopito, apriva gli occhi solo quando i ministri riempivano la stanza con urla e parole grosse. Le mani sul viso o tra i capelli, solo in un'occasione ha dato voce al proprio fastidio: «Dài, rinviamo. Se c'è un problema si risolve la prossima volta».

    Un problema invece andava risolto subito, perché è vero che il Consiglio aveva approvato in pochi secondi l'atteso decreto sulla riduzione delle tasse per fine anno. Il punto era che nell'esecutivo tutti pensavano si trattasse di sgravi per le imprese, del taglio degli acconti sull'Ires e soprattutto sull'Irap, balzello che Berlusconi un mese fa aveva anticipato di voler abolire.

    Tutto sembrava pronto, il comunicato del governo di martedì aveva preannunciato la decisione. E alcuni ministri ieri giuravano di aver letto bene il provvedimento presentato alla riunione. Invece il taglio ha riguardato l'Ire, la vecchia Irpef.

    Ma allora cos'è stato votato in Consiglio? Non è chiaro se si sia trattato solo di un «misunderstandig», e se questo abbia dato origine a una commedia degli equivoci. È certo che dopo il Consiglio sono passate ore prima della nota ufficiale alla stampa. Ed è altrettanto certo che in quel lasso di tempo si è svolto un incontro riservato tra Berlusconi, Letta e Tremonti.

    E lì che al decreto sarebbe stata data una «registrata», e si sarebbe deciso di tagliare l'imposta sui redditi «per una ragione di giustizia e di equità sociale», come sostiene il titolare dell'Economia. Il quale ha fatto presente al premier le pressioni dei sindacati, «perché Cisl e Uil sono pronte allo sciopero generale se concedessimo sconti fiscali solo alle imprese. Invece con l'Ire ne beneficiano tutti», anche i lavoratori dipendenti che a Natale avranno più soldi in busta paga. Per l'Irap se ne riparlerà chissà quando.


    Resta il fatto che tutti gli altri ministri avevano inteso diversamente. Chissà, forse hanno frainteso. Ma non è una novità che in Consiglio si parlino lingue diverse, e che per capirsi si ricorra a gesti e parolacce. Come è successo ieri tra Tremonti e Brunetta, che presentava un altro pezzo della riforma sulla Pubblica amministrazione. Il «professor Giulio» non ha esitato a bocciare il «professor Renato»: «Non si fa la semplificazione con una nuova regolamentazione », ha iniziato a ripetere dando sulla voce del collega.

    Si è scatenato il parapiglia, e per una volta Letta è intervenuto a sostegno di Tremonti. Alla fine, dopo ripetuti colpi sotto la cintura, Brunetta si è alzato e ha teso la mano al ministro dell'Economia, che non ha contraccambiato, anzi: «Non ti avvicinare, altrimenti ti prendo a calci in...».

    Con la Prestigiacomo solo i toni sono stati diversi. Perché quando la titolare dell'Ambiente - dopo aver illustrato il progetto da 1.250 milioni per gli interventi a difesa del suolo - ha chiesto cinque milioni per controllare il piano di interventi con tre nuove strutture ministeriali, Tremonti si è messo di traverso: «Cara Stefania, questo modo siciliano che hai di ragionare... ».

    Apriti cielo, «Stefania» non ci ha visto più: «A me certe battute non le fai». Ed è scoppiata un'altra lite, che nemmeno l'intervento di Letta è riuscito a comporre. Così il decreto, che la Prestigiacomo voleva approvare prima di Natale è stato rinviato. E lei, furibonda ha lasciato il salone del Consiglio: «Me ne vado, sennò gli alzo le mani». Nemmeno Berlusconi ha salutato. Chissà se il Cavaliere se n'è reso conto. Perché lui c'era,ma era come se non ci fosse.


  6. #325
    Bannato L'avatar di Intrip
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    meno male che silvio c'è

  7. #326
    TCP Rider Senior L'avatar di mister51
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    Milano ma con Napoli "dentro"
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    bonneville non ce l'ho più
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    Citazione Originariamente Scritto da Richymbler Visualizza Messaggio
    retroscena dal consiglio di ministri che ha "abbassato le tasse"

    Francesco Verderami per "Il Corriere della Sera"

    Non c'era bisogno che parlasse, infatti non ha parlato. Ma l'immagine che Berlusconi ha offerto ieri in Consiglio dei ministri - lo sguardo spento, il volto sofferente, un senso di estraniamento durante tutta la riunione - rendeva l'idea del distacco del premier.

    Il premier aveva lasciato fuori da Palazzo Chigi i timori di quello che considera il «nuovo complotto» ordito contro di lui dalla magistratura, le tensioni familiari che «mi stanno togliendo il sonno», e l'ira verso Fini con cui si è consumato un altro strappo. Era presente, ma era come se non ci fosse, assorto fino a dare l'impressione di essersi assopito, apriva gli occhi solo quando i ministri riempivano la stanza con urla e parole grosse. Le mani sul viso o tra i capelli, solo in un'occasione ha dato voce al proprio fastidio: «Dài, rinviamo. Se c'è un problema si risolve la prossima volta».

    Un problema invece andava risolto subito, perché è vero che il Consiglio aveva approvato in pochi secondi l'atteso decreto sulla riduzione delle tasse per fine anno. Il punto era che nell'esecutivo tutti pensavano si trattasse di sgravi per le imprese, del taglio degli acconti sull'Ires e soprattutto sull'Irap, balzello che Berlusconi un mese fa aveva anticipato di voler abolire.

    Tutto sembrava pronto, il comunicato del governo di martedì aveva preannunciato la decisione. E alcuni ministri ieri giuravano di aver letto bene il provvedimento presentato alla riunione. Invece il taglio ha riguardato l'Ire, la vecchia Irpef.

    Ma allora cos'è stato votato in Consiglio? Non è chiaro se si sia trattato solo di un «misunderstandig», e se questo abbia dato origine a una commedia degli equivoci. È certo che dopo il Consiglio sono passate ore prima della nota ufficiale alla stampa. Ed è altrettanto certo che in quel lasso di tempo si è svolto un incontro riservato tra Berlusconi, Letta e Tremonti.

    E lì che al decreto sarebbe stata data una «registrata», e si sarebbe deciso di tagliare l'imposta sui redditi «per una ragione di giustizia e di equità sociale», come sostiene il titolare dell'Economia. Il quale ha fatto presente al premier le pressioni dei sindacati, «perché Cisl e Uil sono pronte allo sciopero generale se concedessimo sconti fiscali solo alle imprese. Invece con l'Ire ne beneficiano tutti», anche i lavoratori dipendenti che a Natale avranno più soldi in busta paga. Per l'Irap se ne riparlerà chissà quando.


    Resta il fatto che tutti gli altri ministri avevano inteso diversamente. Chissà, forse hanno frainteso. Ma non è una novità che in Consiglio si parlino lingue diverse, e che per capirsi si ricorra a gesti e parolacce. Come è successo ieri tra Tremonti e Brunetta, che presentava un altro pezzo della riforma sulla Pubblica amministrazione. Il «professor Giulio» non ha esitato a bocciare il «professor Renato»: «Non si fa la semplificazione con una nuova regolamentazione », ha iniziato a ripetere dando sulla voce del collega.

    Si è scatenato il parapiglia, e per una volta Letta è intervenuto a sostegno di Tremonti. Alla fine, dopo ripetuti colpi sotto la cintura, Brunetta si è alzato e ha teso la mano al ministro dell'Economia, che non ha contraccambiato, anzi: «Non ti avvicinare, altrimenti ti prendo a calci in...».

    Con la Prestigiacomo solo i toni sono stati diversi. Perché quando la titolare dell'Ambiente - dopo aver illustrato il progetto da 1.250 milioni per gli interventi a difesa del suolo - ha chiesto cinque milioni per controllare il piano di interventi con tre nuove strutture ministeriali, Tremonti si è messo di traverso: «Cara Stefania, questo modo siciliano che hai di ragionare... ».

    Apriti cielo, «Stefania» non ci ha visto più: «A me certe battute non le fai». Ed è scoppiata un'altra lite, che nemmeno l'intervento di Letta è riuscito a comporre. Così il decreto, che la Prestigiacomo voleva approvare prima di Natale è stato rinviato. E lei, furibonda ha lasciato il salone del Consiglio: «Me ne vado, sennò gli alzo le mani». Nemmeno Berlusconi ha salutato. Chissà se il Cavaliere se n'è reso conto. Perché lui c'era,ma era come se non ci fosse.

    L'ho letto questa mattina.....sono tornato in prima pagina per "controllare" la testata....eh si era il Corriere.

  8. #327
    TCP Rider Senior L'avatar di massimio
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    si vede che e' in crisi....se la sta facendo sotto
    che rumore fa la felicita'
    la pazienza e' la virtu' di chi non ha un caz@zo da fare
    storie di chi rimane e di chi invece lascia tutto e se ne va.....

  9. #328
    TCP Rider Senior
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    Citazione Originariamente Scritto da mister51 Visualizza Messaggio
    L'ho letto questa mattina.....sono tornato in prima pagina per "controllare" la testata....eh si era il Corriere.
    eh...anche su altri giornali a volte...

    mi ricordo un Libero che parlava della candidatura delle veline per le europee compiacendosene, prima delle polemiche sul ciarpame politico o di una Padania che sparava in prima pagina delle scomode domande sul "mafioso" Berlusconi...

  10. #329
    Bannato L'avatar di Intrip
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    Smile

    è triste vederlo così però.......
    speriamo Noris non arrivi
    Ultima modifica di Intrip; 13/11/2009 alle 14:58

  11. #330
    TCP Rider Senior L'avatar di massimio
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    Citazione Originariamente Scritto da Intriplato Visualizza Messaggio
    è triste vederlo così però.......
    speriamo Noris non arrivi
    ma chi cuck noris?
    quello ci fa il culo a tutti
    che rumore fa la felicita'
    la pazienza e' la virtu' di chi non ha un caz@zo da fare
    storie di chi rimane e di chi invece lascia tutto e se ne va.....

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