Messo a punto un sistema in grado di rilevare la media oraria
di un veicolo in un percorso che varia dai 10 ai 25 chilometri
Al debutto il nuovo "Tutor"
Ecco tutti i suoi segreti
La guerra alla velocità? Un gioco da ragazzi. Soprattutto se si pensa che con l'introduzione di nuovi e sempre più sofisticati Autovelox e Tutor la pacchia per i pirati della strada sembra davvero volgere al termine. L'ultimo in ordine cronologico è infatti proprio un nuovo Tutor, sistemato per il momento su alcune autostrade, e che sembra non lasciare scampo a chi supera i limiti imposti dalla legge.
Il sistema in questo caso ha il sapore di una piccola rivoluzione, perché non va a immortalare soltanto la punta di velocità massima raggiunta dal veicolo, ma la media che quello stesso veicolo sta tenendo in un tratto che varia da 10 a 25 chilometri. Per spiegare meglio come funziona il marchingegno dividiamo il percorso in quattro tappe.
1. I sensori, affondati nell'asfalto ai lati della carreggiata, funzionano come fotocellule e rilevano la classe del veicolo, ossia camion, automobile, pullman o moto. A questo punto inviano i dati alla telecamera.
2. Le telecamere, sistemate sui pannelli informativi o sui cavalcavia poco dopo il sensore, fotografano la targa dei veicoli in movimento, l'ora del passaggio e la data. E sono quindi pronte per l'elaborazione dei dati successivi: il paragone è dato dalla velocità media "legale" necessaria per compiere il tragitto.
3. A questo punto un secondo sensore, dopo un tratto che varia come abbiamo detto da 10 a 25 km, rileva il passaggio finale dei veicoli e calcola la media di velocità, a differenza dell'Autovelox che invece segnala la punta massima.
4. La seconda telecamera, posta dopo il secondo sensore, fotografa i veicoli e il computer rielabora i dati. Chi ha superato la velocità del 5% viene poi sanzionato come previsto dalla legge. Per la sottrazione dei punti sarà comunque necessaria l'identificazione del guidatore del mezzo.