Era un sacco di tempo che volevo farmi sto viaggio. Il cinquantenario della Bonneville era troppo invitante per lasciarmelo scappare, e alla fine non ci sono rimasto troppo male quando nessuno si è proposto per organizzare un gruppo. In fondo sentivo il bisogno di affrontare questa strada in solitaria, perché immaginavo (e dopo 4.700, l’immaginazione si è rivelata realtà) che non esistesse modo migliore per potersene stare da soli con sé stessi. Sulla strada, on the road, on your bike.
Destinazione Epinal, in Lorena, 682 km, parto alle 13, in mega ritardo. Autostrada fino a Basilea, ritmo sostenuto per arrivare all’Ibis perlomeno per le 20. Ci riesco, passando davanti a diversi hotel (per motociclisti!) lungo la strada con uno stupendo paesaggio. La Francia comincia a stupirmi, anche perché tutti, ma proprio tutti ti salutano, e le auto, ma proprio tutte, si scansano a destra per farti passare. Ma avevo un Ibis prenotato. Il tempo di due passi, e poi a nanna.
L’indomani è Piano A o Piano B. La cartina propone interessanti strade statali prive di pedaggio che corrono più brevemente a Calais. Ho pronte 3 vie di fuga in autostrada in caso di traffico troppo lento, ma alla reception mi dicono di andare tranquillo…ed era vero! Fuori da Epinal la sorpresa: strade larghe, belle, prive di traffico, due corsie spesso, una corsia larga, sempre. Pane per la Bonneville questa parte di Francia. Rettilinei ondulati, curve dolci nella pace più assoluta, paesini grandi o piccoli da attraversare con un tale piacere da restarci male per doverseli lasciare alle spalle, segnaletica perfetta, più tempestiva delle mie stesse aspettative.
E un fuori programma che non mi aspettavo, la casa di una sciura che ha fatto un po’ parlare di sé…
Mentre vado mi piace guardare la mia Bonnie da dove la sella si congiunge al serbatoio. E risalirla con gli occhi fino alla strumentazione, che mi ricorda due orecchie, per poi passare ancora oltre, al faro, il muso. Sembra proprio di stare a cavallo, e io me lo guardo mentre va, mentre trotta dannatamente cocciuta verso casa, e averla tra le gambe mi dà un assurdo senso di sicurezza e protezione. Mi sta portando a spasso come sempre o continuerebbe da sola se io dovessi scendere? Questa è tante altre fantasie e mille pensieri si srotolano assieme ai chilometri.
Da Reims a Calais mi unisco a un altro fratello Bonnista da Genova, che con la sua ragazza ha in tasca il biglietto per la Bonnie Celebration. Hanno in programma di dormire a Calais, mentre io ho un amico che mi aspetta a Londra, per cui mi imbarco, ma con una fifa maledetta. I francesi perdono una valanga di punti sul mio personalissimo taccuino quando mi lasciano per 60 km senza una pompa di benzina, con la spia della riserva accesa inesorabilmente. Il casco tiene botta alle vibrazioni causate dalle bestemmie. Well done Arai!
Per fortuna appena metto piede in Terra di Sua Maestà, è una questione di poche yard e ho già il serbatoio pieno. Due signore disquisiscono su come oggi fosse la giornata più bella dell’estate, con ben 27 gradi e un cielo azzurro. Se penso che solo 24 ore prima mi scioglievo ai 38 gradi di Verona….Comunque, disseto il mio cavallo con 3 galloni di meritatissima benzina e parto per Londra. Riesco a non fare nessun errore e prima di saperlo arrivo a destinazione, in pieno centro, sorprendendo il mio amico che mi aspettava. Due giorni per acclimatarsi e poi via alla volta di Gaydon per la grande festa, di cui ho già parlato in un altro report.
Raggiungo casina a Manchester e mi tolgo anche la soddisfazione di scorrazzare per le vie del centro, ovviamente sotto la pioggia.
E’ ora di dare via alle danze: destinazione Cornovaglia, estremo sud-ovest inglese, attraversando il Galles per intero, da nord a sud, toccando i due parchi nazionali di Snowdonia e Brecon Beacons. Il tempo è un po’ il solito, piove ma le previsioni per il pomeriggio sono buone. E visto che qui siamo in No-Giuliacci’s land e le previsioni sono una cosa seria, dopo essermi goduto le prime bellezze della natura sotto il sole gallese, mi posso concedere un fish&chips di tutto rispetto, e poi in sella. Le foto non rendono giustizia a queste montagne. Basse ma di un verde cupo, con pareti così lisce e morbide che sembrano avere fame di te, sembra che ti vogliano inghiottire, ti intimidiscono.
Cardiff. Trovo da dormire vicino al Parlamento gallese
Cornovaglia: il tempo mi assiste e mi regala una giornata memorabile. Volata via in un attimo sotto una raffica di dipinti a cielo aperto in la cornice è stata la mia Bonnie.
inglesi...
l'America alle mie spalle
E davanti agli occhi...
Mi avventuro lungo sentieri che costeggiano la costa a picco sull’acqua. Non ci sono cartelli, avvisi, niente, solo la paura che ti ferma. La senti che ti sfida mentre ti avvicini alla fine della terra – Land’s End, si chiama proprio così.
Di fronte a questo poco da dire. I miei pensieri si pietrificano, sento solo la paura e la libertà. Non sento la voglia di scappare ma hey…ho promesso alla Bonnie una B-Road inglese come si conviene… è ora di andare.
Dormo in un pub (nel senso, c’erano delle camere sopra!) e so già le previsioni per il giorno dopo. Acqua, di quella seria, di quella inglese che non cade dal cielo. Ti svolazza intorno, ti si rovescia addosso soffiata dal vento micidiale che in quelle vallate che si aprono e chiudono sulla strada per Londra. Un vero peccato, perché in condizioni davvero precarie o dovuto rinunciare alle deviazioni per Stonhenge, Woking e il circuito di Thruxton. Che rabbia!!!
Tre giorni a Londra da amici, giusto un relax prima di ripartire per casa. I triumphisti amanti delle chitarre elettriche conosceranno il Ruskin Arms. Su questo palco si sono esibiti gli Iron Maiden agli esordi. Il pub chiuderà da lì a tre giorni, e scopro di essere l’ennesimo pellegrino in visita…
la veduta dalla finestra della casa dove sono stato, non male!
Beh che dire, non rimane che portarvi i miei saluti da un posto un po’ speciale…un po’ prima di Wembley. E’ sabato è c’è la finale di coppa di Rugby League (rugby a 13, 90.000 spettatori) per cui una birretta intanto che si gioca la partita mi permetterà di evitare il traffico. E io nel frattempo mi godo l’atmosfera di questo posto che ha fatto la storia.
CIAO!
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Rispondi Citando
, ed anche il tempo che mi sembra ti abbia assistito abbastanza


