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fearless
Il punto G? Per qualcuno non esiste
Punto erogeno,per qualcuno è una bufala
Il punto G non conosce pace. Quel fantomatico luogo di piacere femminile che tutti cercano e nessuno trova, un po' come il mostro di Loch Ness, ha fatto sognare milioni di persone, ma sono altrettanti quelli che sono rimasti delusi dopo averlo inutilmente cercato, per lo meno in Gram Bretagna… Ma si rincuorino tutti quelli che l'hanno cercato e non l'hanno trovato: non sono degli incapaci o amanti poco affidabili, non l'hanno trovato semplicemente perché a quanto pare non esiste. Almeno secondo alcuni.
A poco vale il fatto che sia stato individuato, scannerizzato in ecografia e che molte ragazze se lo facciano addirittura ritoccare chirurgicamente: secondo i ricercatori del King's College London per anni abbiamo inseguito un mito. Secondo lo studio, condotto intervistando 1.804 donne britanniche e riportato sulle pagine del Times, l'idea che esista un punto G è del tutto soggettiva. Il prof. Tim Spector dichiara che "è praticamente impossibile trovare tratti (o tracce) reali" della sua esistenza. "Questo è di gran lunga il più grande studio mai compiuto e dimostra in definitiva che l'idea dell'esistenza di un punto G è soggettiva" aggiunge Spector.
Le donne oggetto dello studio avevano un'età compresa tra i 23 e gli 83 anni ed erano gemelle sia omozigote che eterozigote. I gemelli "identici" (omozigoti) condividono tutti i loro geni, mentre quelli "non identici" ne condividono circa il 50%. L'idea era che se una gemella avesse riferito di conoscere e aver trovato il proprio punto G, questo fatto avrebbe aumentato la probabilità che anche la sorella lo avesse individuato. In caso contrario, sarebbe risultata confermata l'altra ipotesi, ossia che l'idea era soggettiva e non "fisiologica". E questo è accaduto in molti casi. Dalle risposte è emerso che il 56% delle donne che sostenevano di avere un punto G erano quelle più giovani e sessualmente attive.
Tuttavia, il coordinatore dello studio dr. Andrea Burri, ha dichiarato che "È piuttosto irresponsabile affermare l'esistenza di un'entità che non è mai stata realmente provata". "Credo che questo studio dimostri la differenza tra scienza popolare e la scienza biologica o anatomica" ha commentato invece la dr.ssa Gedis Grudzinskas, ginecologa, ponendo fine alle speranze di avere una conferma scientifica dell'esistenza di questo tempio del piacere.
Il termine "punto G" prende il nome dal dr. Ernst Gräfenberg che, nel 1950 avrebbe ipotizzato la presenza di questo luogo altamente erogeno situato all'interno della vagina e che, se stimolato, può donare piacevoli sensazioni. Dal lontano 1950 si è speculato molto sulla sua esistenza ma, come spesso accade, la sua reale esistenza e ancora controversa. Anche se i ricercatori londinesi gettano acqua sul fuoco degli entusiasmi, non dobbiamo scoraggiarci: chi è convinta di possedere questo benedetto punto G, e ne trae piacere, può tranquillamente infischiarsene.
Luigi Mondo & Stefania Del Principe
Il punto G? Per qualcuno non esiste. Punto erogeno,per qualcuno è una bufala - perlei -Tgcom - pagina 1
sara' vero????
