Citazione Originariamente Scritto da Richymbler Visualizza Messaggio
Copio e incollo per dar modo di leggere e commentare l'articolo con le riflessioni (che condivido) di Gomez sul fatto quotidiano:

Ciancimino: i soldi della mafia per la Milano2 di Berlusconi

D’accordo, Massimo Ciancimino dirà pure “minchiate”così come ha fatto,per lastampa vicina al centrodestra, il pentito Gaspare Spatuzza. È vero, finora nessuno è riuscito a capire se il figlio di don Vito, quando afferma che suo padre finanziò la costruzione di Milano 2, assieme ai grandi imprenditori mafiosi Buscemi e Bonura, sia in grado di produrre documenti a sostegno delle accuse. È indiscutibile poi che sulle ragioni per cui Ciancimino junior ha deciso di parlare pesino ancora molti interrogativi: punta a sconti di pena? Vuole salvare il tesoro di famiglia? Tutto giusto. Tutte domande e obiezioni legittime. Ma se non si vuole ridurre l’intera storia di questo paese a un processo, da cui per mille motivi si può uscire colpevoli o innocenti,una riflessione andrebbe fatta. E soprattutto una cosa andrebbe ricordata: il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non ha mai voluto spiegar l’origine delle sue fortune.Non che le occasioni gli siano mancate, intendiamoci. L’ultima risale al 26 novembre del 2002. Quel giorno il tribunale, che stava processando Marcello Dell’Utri, si spostò a Palazzo Chigi per ascoltarlo. Berlusconi però si avvalse della facoltà di non rispondere. Il codice glielo consentiva, certo. Ma glielo può consentire il decoro istituzionale, la politica e la stampa?

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Ciancimino: i soldi della mafia per la Milano2 di Berlusconi - Primo Piano | l'AnteFatto | Il Cannocchiale blog

Ho trovato una ricostruzione da parte di Alessandro Calducci e Mario Piazza "Il modo più intelligente e più utile per fare questo viaggio è quello di servirsi di due opere praticamente sconosciute, ma fondamentali per chi voglia sapere qualcosa su come è cambiata l’edilizia e su come hanno fatto Berlusconi ed altri. Sono entrambi lavori nati intorno a una grossa ricerca ( durata anni e che ha coinvolto moltissima gente), svolta presso la facoltà di Architettura di Milano."


E’ interessante notare come quelle che più tardi si presenterà come un “costruttore di città” ( Milano 2 e Milano 3), all’inizio intervenga nell’edilizia non costruendo assolutamente nulla: compra le aree, ottiene i permessi, fa la pubblicità e vende, ma il mestiere del muratore lo lascia fare ad altri. A quell’epoca è infatti talmente “niente” che preferisce delegare questo lavoro ad imprese specializzate:<< L’interesse è concentrato quindi tutto sul controllo e sulla gestione degli investimenti e i risultati più positivi delle due operazioni ( Edilnord e Milano2) sono riscontrabili proprio sotto questo punto di vista dal fatto che Berlusconi riesca a realizzare due interventi partendo da una disponibilità di capitali propri praticamente nulla. Alla cura fin nei minimi particolari della commercializzazione e della pubblicità, non comparabile ad alcun altro intervento di questo tipo>>.
C’è del genio in come si muove il personaggio. E infatti Piazza non esita a scrivere: <<La crescita e il consolidamento della dimensione, della capacità economica, dell’influenza politica del gruppo Berlusconi sono forse uniche nel contesto dell’imprenditoria edile degli anni ‘ 70>>. Esiste un segreto che spieghi come questo possa accadere?
C’è di sicuro, una solida >>intelligenza operativa>> che sa cogliere con straordinaria rapidità il cambiamento di alcune condizioni. I punti più importanti sono cinque.

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La storia di Silvio Berlusconi imprenditore