
Originariamente Scritto da
Pistacoppo
Sono credente di ritorno dopo molti anni di atteggiamento agnostico. La vita, con le esperienze fatte, mi ha portato a credere ad un Dio trascendente che, nei limiti del linguaggio di migliaia di anni fa, è quello descritto da Gesù nel Vangelo. Non credo che si possano giudicare in alcun modo le convinzioni degli altri, soprattutto quando si parte dal presupposto di capire di più o relegare i credenti nell'albo dei gonzi. Certo la fede è bel altra cosa dalla chiesa, i dogmi sono stati tutti procalmati ben dopo il Vangelo e sono comunque credenze di uomini non rivelazioni di Dio. Chi crede sa che Dio non ha promesso a nessuno di vivere bene o che se fosse stato buono e giusto gli sarebbero state risparmiate disgrazie, lutti o tristezze. Siamo noi uomini che abbiamo travisato il messaggio, per i nostri comodi o per giustificare le vicissitudini che ci capitano. Chi ha fede e soprattutto la mette in pratica, è una persona che vive di principi forti e difficili da rispettare tutti i giorni, non una volta a settimana o quando se ne ha voglia. Ecco perchè è molto più facile non credere, così, in buona fede o meno, non ci si impegna più di tanto e la vita è più semplice.
Sono convinto che la limitatezza di essere un uomo non mi consentirà di arrivare alle risposte che più di uno di voi ha evidenziato nei vari interventi, ma continuo a cercare senza accettare una fede fatta di dogmi ma rispettando l'unico vero comandamento rivelato "amatevi gli uni e gli altri come io ho amato voi", bastebbe questo per eliminare tutte le ingiustizie del mondo