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fearless
CATANIA - Tutta la città allo stadio, arriva l’Inter. Catania da una settimana ha risposto con grande entusiasmo all’appuntamento con la capolista: diecimila tagliandi venduti in prevendita, “Massimino” pieno in virtù dei 10.500 abbonati. Una sera di gala, quella di domani, con un unico neo: la presenza in tribuna di Mourinho, che ai catanesi non farà simpatia, ma è sempre un’attrazione unica, inedita, visto che anche nella scorsa stagione, a Catania, dovette accontentarsi del box sopra la tribuna coperta, per un‘altra squalifica da scontare. Certo, la sera prima, aveva passaggiato inaspettatamente per il centro storico, gustando arancini e cannoli, specialità tipica nella città dell’Elefante.
analisi — Il Catania ha preparato la trappola. Più distante di sempre dalla zona pericolo, almeno se i conti riguardano la stagione in corso, i rossazzurri devono imbrigliare l'attacco rivale (anche se non ci sarà il pericolo pubblico Balotelli) e Sneijder. Sinisa Mihajlovic potrebbe rispolverare Carboni per appiccicarlo come un francobollo al fantasista nerazzurro. Infortunato Llama, non trascurerà l’idea di un tridente offensivo composto da Mascara, Lopez e Martinez: “Nell’Inter ho trascorso quattro anni da favola, due da giocatore, altri due da vice di Mancini. Spero che vada avanti in Europa, ma in campionato farò di tutto per vincere io”, ha detto l’allenatore. Ma ci sono anche le sfide tra argentini (il Catania ne ha in rosa 11, ma non tutti sono disponibili). Così Izco lancia uno strano messaggio a Zanetti: “Sei fortissimo, voglio vincere, ma mi piacerebbe organizzare a Massannunziata, il nostro quartier generale, una di quelle grigliate argentine a base di asado, che fai tu ad Appiano”.
inviti — Lopez rincara la dose: “Milito è fortissimo, il più bravo, ma vorrei la maglia di Eto’o a fine partita. Sperando di vincere e di segnare un gol io”. Una cosa è certa: il Catania non se ne starà rintanato nella propria area: “Se snaturiamo il nostro gioco - avverte Mihajlovic - l’Inter avrà vita facile. Il presidente Moratti mi conosce bene, per me è come un padre: ma proprio per questo immagina che, in casa mia, contro la mia ex amata squadra, non sono disposto a porgere l’altra guancia”. Non è più tempo di “Clamoroso al Cibali”, delle quattro autoreti che negli Anni Sessanta diedero al Catania l’appellativo umiliante di post telegrafonici. Il divario è immenso, l’orgoglio rossazzurro e la presenza di pubblico potrebbero colmare qualche chilometro di distanza.
Giovanni Finocchiaro
LA VEDO DURA STASERA 