caro Zeman ti scrivo cosi' mi distraggo un po'....
e siccome sei troppo lontano dei ladri ti narrero'


pensa Zden
....come scriveva il maestro inglese
a un angolo della luna pende una goccia di vapore
la quale distillata con magiche formule produrra'
tali spiriti artificiali che con la forza della loro illusione
faran credere ai meno avveduti che cio' che scrivono e' vero



''l 26 novembre 2004 il capo dello staff medico della Juventus Riccardo Agricola è stato condannato a un anno e dieci mesi per aver utilizzato “tutti i possibili espedienti per ottenere miglioramenti nelle prestazioni dei giocatori”. Lo scrive il giudice, Giuseppe Casalbore, nelle motivazioni della sentenza di primo grado del processo per frode sportiva, somministrazione di epo e abuso di farmaci, depositate i presso la cancelleria del tribunale di Torino. Il dispositivo assolve l'amministratore delegato della Juve Antonio Giraudo “perchè la prova a suo carico non risulta completa e sufficiente”. L'epo “è stata sicuramente acquistata ed è stata somministrata ai giocatori” della Juventus. Lo scrive il giudice, Giuseppe Casalbore, nelle motivazioni della sentenza. Secondo il giudice, Agricola - il medico sociale – “non può avere fatto tutto da solo”.




i vari Mepral (farmaco per la gastrite di esclusivo uso ospedaliero), Orudis (antiinfiammatorio), Samyr (antidepressivo), Neoton (creatina usata nelle patologie cardiache) trovati insieme a tanti altri nei cassetti dello spogliatoio juventino del Comunale? Chi li prendeva? Perché? Il farmacista fornitore della Juventus ha chiesto e ottenuto il patteggiamento. Perché? Se era innocente cosa aveva da patteggiare? E se non era innocente, non lo è stato nelle forniture alla Juve? In che senso? Chi ce lo spiega? Forse ormai è tardi per le risposte, perché pare che tutti gli interrogati siano colpiti da una sorta di amnesia collettiva: nessuno ricorda che farmaci prendeva né di che flebo veniva riempito…

I medici e dirigenti della Juventus hanno anche dichiarato che tali assunzioni venivano indicate come terapie ricostituenti in casi di superlavoro (si gioca la domenica, il martedì, il mercoledì, con la nazionale, etc…). Ma, dai dati incrociati dell'accusa, risulta che prima di scendere in campo molti prendevano regolarmente non solo integratori, ma anche cocktail di farmaci. Stanchi o riposati che fossero. A prescindere dagli impegni. Secondo quanto si legge dagli atti del processo, l'8 gennaio 1995 Ciro Ferrara dichiara all'antidoping Epargriseovit, Neoton e Voltaren. Eppure non giocava dal 18 dicembre 1994. Il 15 gennaio '95 dichiara Epargriseovit ed Esafosfina, più Voltaren e Samyr. Il 26 febbraio Esafosfina e Voltaren. Il 12 marzo '95 Neoton e Voltaren. Eppure non aveva giocato il mercoledì e non aveva infortuni. “Sarà stato per la fatica degli allenamenti “, sorride: “E poi, si sa, sono un giocatore che dà sempre tutto se stesso...”. Fra l'8 marzo e il 9 aprile 1995 Fabrizio Ravanelli viene sorteggiato quattro volte, e sempre dichiara di aver preso il Neoton, una volta anche col Samyr. Pm: “Prendeva sempre farmaci prima di giocare?”. Risposta: ”Sì... cioè.., quando ero stanco per i troppi impegni... In quei casi il medico mi faceva una flebo o una puntura in albergo, il sabato sera o la domenica, poco prima della partita”.





straordinario il filmato trasmesso da la7 con la testimonianza di Montero
un capolavoro di omerta'...manco AL PACINO nel Padrino era arrivato a tanto



a proposito di storia...caro Zeman ...forse non sai chi sono i tuoi nemici
e dove affondano le radici della turpissima loro storia...





leggi Zden...leggi


una storia che parte da molto lontano.
Esattamente dal 1913, quando al termine del girone eliminatorio piemontese la Juventus si ritrovò al sesto e ultimo posto. Giusto in quell'anno si disputava quello che può essere considerato il primo campionato di calcio autenticamente italiano, con partecipazione anche del Sud, sino a Napoli. E per l'occasione era stato varato il meccanismo, ancora sconosciuto, delle retrocessioni. L'ultimo posto comportava il declassamento in seconda categoria. Per la Juventus la sola eventualità equivaleva a un dramma. Fu presa perfino in seria considerazione l'ipotesi di sciogliere il club. Ma erano tempi di regolamenti elastici. Se il girone piemontese nella stagione successiva si presentava completo e agguerrito, a quello lombardo mancava un'unità per far conto pari. Ed ecco l'idea luminosa: iscrivere la Juventus di Torino al girone lombardo, in spregio alla geografia, ma in omaggio all'opportunità. Questa gherminella, che nei sacri testi figura come .un capolavoro di diplomazia. dei dirigenti juventini, ha consentito alla Vecchia Battona fino all'avvento del Mafioso ex ferroviere di fregiarsi di un primato, condiviso, guarda caso proprio con l'Inter: non essere mai retrocessa.





buona pasqua a tutti


gobbi compresi