Da "la Stampa"

I legali di Moggi: «Abbiamo le
prove, agivano tutti come lui»
EMANUELE RIGHI
Il lato A del disco di calciopoli è noto. La musica è entrata nella testa. Fare ascoltare il lato B è la missione che la difesa di Luciano Moggi ha intrapreso in vista dell’udienza del 13 aprile del processo penale in corso a Napoli e che vede coinvolto, tra gli altri, l’ex dg della Juve accusato di frode sportiva. Arbitri, griglie: i legali sono certi di avere in mano una prova determinante per spiegare che così facevano tutti. La partita si gioca sul terreno delle intercettazioni: sono 171 mila quelle che, a tempo di record, la squadra legale dell’ex dirigente bianconero (condannato a 5 anni di squalifica dalla giustizia sportiva) sta passando al setaccio. Tra queste ce ne sarebbero alcune che coinvolgerebbero un dirigente dell’Inter e i suoi rapporti telefonici con i designatori arbitrali, gli ex fischietti Bergamo e Pairetto.

Dopo quella dei giorni scorsi, ieri si è saputo di un’altra telefonata tra Moratti e Bergamo. Il designatore arbitrale parla di un precedente colloquio con Giacinto Facchetti, scomparso nel 2006 e all’epoca presidente dell’Inter: «Mi sono sentito con Facchetti - dice Bergamo al patron nerazzurro - per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, per il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l’Inter e uno fa il Milan». Ancora Bergamo: «Visto che lì non c’è sorteggio ma c’è designazione a voi ho mandato Gabriele, l’ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi...». Moratti: «No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni...».