tratto da:
il Sole 24 ore

Una scena «senza precedenti», un «match urlato», una «rottura in diretta tv».
La stampa straniera ne ha certamente viste tante in Italia, ma lo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini alla direzione nazionale del Pdl ha sorpreso anche gli osservatori più blasé.
«La faida interna di Berlusconi esplode in uno scontro tv» è uno dei titoli sul sito web del Financial Times. Le divisioni nel partito sono esplose in un congresso «degenerato in un match urlato», scrive Guy Dinmore. «Le scene di disunione senza precedenti» –continua - seguono mesi di tensione tra i due alleati su «questioni fondamentali di politica e identità», che, secondo i leader di partito, rischiano di portare a elezioni anticipate se Berlusconi dovesse perdere la sua maggioranza parlamentare.
Il Ft descrive un Berlusconi «chiaramente furibondo» di fronte al «lungo ed emotivo» discorso in cui Fini ha attaccato la sua leadership. Fini, spiega Dinmore, ha le sue radici in un movimento che vuole «uno stato e un governo centrale forte». Questo lo pone in rotta di collisione con la Lega Nord. E «senza la Lega Nord, il centrodestra perderebbe la sua maggioranza in Senato».
I toni gridati dello scontro e la gestualità dei reciproci attacchi sono in evidenza in tutte le cronache. In particolare una Reuters sottolinea che le tensioni minacciano la stabilità del governo italiano, parla di «raro dibattito pubblico» nel quale Fini ha criticato «lo stile e la sostanza della leadership di Berlusconi», mentre un «irato» Berlusconi cercava di interromperlo. Il lancio d'agenzia è ripreso sui siti dell'Independent e del Telegraph e, oltre Atlantico, su quelli del New York Times e del Washington Post.
Lo spagnolo El Pais mette la notizia in rilievo sulla homepage del suo sito: «Berlusconi e Fini rompono». I cofondatori del Popolo della Libertà «inscenano la loro rottura davanti alla televisione e al partito». Per Miguel Mora, la democrazia italiana ha vissuto una giornata storica. Berlusconi e Fini si sono lanciati «critiche, rimproveri, panni sporchi e frecce avvelenate».
La lite ha messo in piazza la «profonda divisione» del partito di governo e Fini ha dimostrato che «la battuta che lo definisce come capo dell'opposizione contiene gran parte di verità». Il quotidiano spagnolo ricorda la contrapposizione tra «lo stile elegante e riflessivo» di Fini e «il carisma aggressivo e populista» del primo ministro.
Se la «teatrale messa in scena» sfocerà in una crisi definitiva, scrive El Pais, Fini può contare su una cinquantina di parlamentari che abbandonerebbero il Pdl. «Una cifra sufficiente per frenare le riforme costituzionali di segno autoritario che Berlusconi vuole portare avanti, il che potrebbe convincere il Cavaliere a optare per elezioni anticipate» .
«Convertito in squalo dopo essere stato delfino», osserva ancora El Pais, «Fini almeno ha ottenuto un obiettivo minimalista: ridare un poco di dignità alla politica italiana».
El Mundo vede i due alleati «sull'orlo della separazione». Berlusconi e Fini «sfilato i coltelli in pubblico», titola il sito spagnolo Abc descrivendo «un triste spettacolo di attacchi, grida e gesti di disprezzo» davanti alla platea de loro partito e alle telecamere della tv, «per la prima volta ammesse in un dibattito interno». Alla fine, Berlusconi ha dato «una specie di ultimatum» a Fini, che ha detto di non avere nessuna intenzione di lasciare la presidenza della Camera.
Il sito di Les Echos parla di «battibecco» nel titolo di un pezzo Afp che racconta come Berlusconi abbia mostrato i muscoli e lanciato una sorta di ultimatum a Fini. Le tensioni ricorrenti tra i due si sono rafforzate – osserva l'agenzia – dopo l'affermazione della Lega Nord alle regionali. Secondo Fini, spiega, una parte del Pdl si preoccupa del prezzo che la Lega farà pagare a Berlusconi per continuare a dargli un sostegno sempre più indispensabile