Il punto cruciale credo risieda nei cambiamenti subiti dalla società. Viviamo in una società in cui gli individui crescono sempre più privi di personalità, si limitano a seguire quelle che gli vengono presentate come tendenze. Una volta nessuno si sarebbe sentito un povero pirla andando in giro su un 125 da strada, ora sì, nonostante alcune proposte interessanti ed accattivanti esistano, vedasi il family look delle sportive Yamaha, praticamente identico dalla 125 alla 1000.
Questo vale anche per gli adulti, nessuno comprerebbe oggi una moto da meno di 600cc, anche se su strada la sfrutta al 30% del suo potenziale. L'Italia è la terra degli sboroni, il paradiso dell'aftermarket, l'immagine prima di tutto.
Inoltre c'è l'impatto del cambiamento nella circolazione. Quando io ero al liceo, se volevi attraversare Roma da un capo all'altro senza incontrare traffico, ti potevi muovere tra le 14 e le 15.30 e per strada c'eri praticamente solo tu, idem dopo cena. Oggi, dalle 7 del mattino alle 2 di notte (nei feriali) il traffico è ininterrotto e congestionato. Questo significa che si finisce per rivolgersi di più a mezzi utilitaristici, come gli scooters, naturalmente più versatili in queste condizioni.