
Originariamente Scritto da
Warsteiner
Lo so anch'io la pensavo esattamente allo stesso modo, ma tant'è, a forza di veder gente cadere per colpa altrui o causare incidenti per colpa propria, non riesco più a "correr da solo nella mia corsia". Non che ora guido da nonnetto, ma la voglia di gareggiare il TT ogni volta che parto da solo mi è passata da un pezzo, perché per quanto posso esser bravo, più e più volte in situazioni di emergenza improvvise oltre alla bravura mi ha salvato il culo.
Se sulla bravura posso fare affidamento quando voglio, sul culo purtroppo non ho controllo, ed allora un curvone in Valnerina o sullo Spino o sul Sella di Corno che facevo a 170 recchie a terra preferisco farla a 130 bello fresco rilassato che mi godo lo stesso la guida della mia moto ed ho un margine di sicurezza di quei 50 km/h che mi consente di far sempre meno affidamento sul culo e non star sempre superconcentrato come un pilota di MotoGP per analizzare a velocità folli ogni movimento dei fili d'erba a bordo strada o del volo degli uccelli nel cielo per scoprire in anticipo se dietro una curva coperta c'è una macchina ferma o un qualche altro pericolo.
C'è poco da fare, il sermone dei nonnetti "voi motociclisti andate sempre troppo forte", che quando succede malauguratamente una disgrazia diventa "ve l'avevo detto che correte sempre troppo come matti, vi sta bene", mi è sempre stato profondamente sui coglioni, ma ciò non nega che ormai non siamo più negli anni '70 e se si vuole correre su strada (cosa che a me è sempre piaciuta) non lo si può più fare se questa è aperta al traffico.
Tocca iscriversi al Campionato Italiano della Montagna o fare qualche trasferta alle gare inglesi... ed in realtà è quello che sto programmando di fare da un po' di tempo, anche se per ora ci sono troppi costi che non posso affrontare.