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14:23 28/06/10
Il documentario svizzero "Die Frau mit den 5 Elefanten" di Vadim Jendreyko ha ottenuto ieri il premio del miglior lungometraggio al festival Silverdocs di Washington. La ricompensa è di 5'000 dollari, ha indicato oggi a Zurigo Swiss Films.
Foto: Keystone
Vadim Jendreyko
Secondo la giuria del festival "il suo lavoro grazioso e coinvolgente dimostra come le difficoltà della vita possano essere superate con la bellezza e la creatività".
(ats)
Le verre est un liquide lent
seee... adesso gli svizzeri fanno anche i film!!!!sai che palleeee!!!!
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Originariamente Scritto da fitzcarraldo
seee... adesso gli svizzeri fanno anche i film!!!!
Le verre est un liquide lent
notevole.....
sara' un revival di Guglielmo Tell...
quello a cui rinunciate oggi non vi verra' restituito domani
però secondo me il documentario norvegese sulle correnti del mare del nord meritava di più....
la signora con i cinque elefanti ?
l'amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci
un premio è sempre un premio,anche al festival di Casalpusterlengo
l'amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci
a me dispiace che la svizzera sia uscita dai mondiali di calcio, oltre all'italia tifavo svizzera e brasile, mi resta solo il brasile, mi accontenterò. Però sognavo la finale svizzera-italia
Die Frau mit den 5 Elefanten - La donna con i cinque elefanti
"Un documentario sulla vita della signora Swetlana Geier, la piú grande traduttrice di letteratura russa in tedesco. Una vita difficile ma piena di emozioni, con un padre morto abbastanza giovane a causa delle purghe staliniane nella Ucraina occupata. Incredibile ma vero infatti, la Geier é madrelingua russa, ma il suo tedesco é talmente ottimo da essere considerata la migliore traduttrice vivente. I cinque elefanti del titolo non sono altro che i cinque principali romanzi di cui lei si é occupata nel corso della sua vita, fra cui Delitto e Castigo e il difficilissimo I Demoni.
Questa donna, classe 1923, vive nel sud della Germania dal lontano 1944, quando riceve una borsa di studio dopo aver terminato col massimo dei voti gli studi in lingue dell'Europa occidentale a Kiev.
Una donna incredibile, quella che io considero in senso affettuoso il prototipo della strega moderna, che beve litri di tea, sola nella sua bella casetta, leggendo, cucinando e occupandosi dei figli e dei nipoti.
Una vita nel segno delle parole, perduta nella ricerca di una purezza della traduzione che mai raggiungerá, ma che proprio per questo sa far vivere dentro di sé in maniera assolutamente originale, con un misto di passione ingenua e strenuo studio. Seguirla nel corso delle varie settimane di riprese é tuffarsi e rimanere assorbiti dalla figura di una grande donna dalla quale c'é molto da imparare, prima di tutto a livello umano.
Le scene di lei con il suo amico/collaboratore cantante lirico, mentre cercano di rendere al meglio il suono e la melodia del testo tradotto, sono una sfiziosissima prova di genialitá dei due insoliti protagonisti, che si ritrovano a bisticciare in maniera deliziosa sul termine che meglio possa stare nel testo, con una lotta fra la traduttrice e il puntiglioso cantante a punta di matite e tazze colme di tea."
C'E' SEMPRE UN PURO PIU' PURO, CHE TI EPURA
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