
Originariamente Scritto da
AVP191
Mi era sfuggito questo post, ma, come dici, con la consueta dolcezza e sensibilità che ti contraddistingue (non ci vuole alcun titolo per sentirsi legittimati a fare una tale affermazione, pur senza conoscere una persona) qualcosa mi ha portato ad averlo sotto gli occhi, per puro, apparente, caso.
Pe rispondere: sì, è capitato, capita e spero che capiti ancora. "Spero" poiché ogni volta si squarcia quel velo pesantissimo ed anche impalpabile del dolore più profondo, talmente profondo che non si riesce a capirne la fine o a individuarne i contorni: un po' come il concetto dell'infinito (dividi per due "una" cosa e avrai due cose; dividi una delle due cose ottenute e avrai altre due cose; dividi una delle due cose..ecctera). Una spirale che non ha inizio né fine, ma che ogni volta, attraverso "segni" ci aiuta a "leggere", a "rivivere", a non lasciarci scivolare nell'antro della depressione, del nichilismo violento, del deprezzamento cinico o masochistico o sadico (dipende da chi, come e quando) di ciò che si ha.
Un bel viaggio, incredibile, drammatico, assurdo, fantastico, abominevole, indescrivibile, straordinario, intenso, insostenibile: la vita.