Breve racconto di una spettacolare 2 giorni tra mare monti laghi e qualche centinaio di tornanti.
da Genova a Genova - Google Maps
Siamo 6 moto, gruppo composto da 3 Z750 (Lorenzo, Pino e Andrea), un ER6 (Monica), un CBR1000 (Giuseppe) e la mia incantevole inglesina.
Partenza ore 7.40 di sabato da Genova, e su fino a Serravalle lungo la statale 35 dei giovi, andatura allegrotta sui giovi e poi tranquilla; il caldo non è ancora fastidioso, l’abbigliamento è un compromesso, dato che sullo Stelvio saremo a 2800 e c’è la neve…
Da Serravalle autostrada fino a Milano, poi su verso lecco e lungo il lago di Como fino alla Valchiavenna. Qui il paesaggio cambia e la strada pure, finalmente il giro inizia ad avere il suo senso! L’atmosfera inizia a rinfrescarsi, giacca e guanti non danno più fastidio, le curve sostituiscono i noiosi rettilinei e le nostre piccole trovano il loro habitat naturale. Entriamo in svizzera,il passo Maloja è il primo ad attenderci, molto bello ma purtroppo rovinato da una pioggerellina che infastidisce gli ultimi chilometri. Pranziamo sulla cima, di fronte al lago di Sils, con un succulento panino mozzarella e prosciutto, una mezza gassata, per la modica cifra di 15 euro…
Con pancia e portafoglio mezzi vuoti, ripartiamo per St. Moritz. Appena il tempo di mettere cerate, impermeabili, giacche abbottonate fino al collo, e smette di piovere. Non durerà molto, infatti poco dopo Pontresina, sul passo del Bernina ricomincia, e più di prima. A questo punto è il momento di dare una scossa al nostro viaggio e decido di perdermi. Mi fermo da solo sul bernina per scattare qualche foto, riparto e manco l’incrocio per Livigno, accorgendomene solo a Poschiavo, dopo circa 15 km di curve in discesa… a questo punto torno indietro, fortunatamente qui non pioveva, quindi mi posso godere i km in più ad andatura “allegra”, con la scusa che dovevo riprendere gli altri! Trovo i poveri Lorenzo e Pino che mi aspettano sotto l’acqua, alla dogana subito dopo l’incrocio che mi ero fumato, mentre Andrea era tornato a cercarmi fino quasi a Pontresina.. ovviamente in quel punto i telefoni non prendevano…
Ricompattati, scendiamo a Livigno dove ci uniamo a Monica e Giuseppe, e mentre 3 moto cambiano le gomme, approfittando della zona franca, ci rilassiamo con strudel e cioccolata calda, pensando ai nostri amici a 40° in spiaggia a bere the freddo e granite..
Sono ormai le 6 di sera e ripartiamo verso il lago di Resia alla ricerca di un posto per dormire. Qui la strada non è niente di speciale, ma il paesaggio è molto suggestivo, specie passando accanto al lago di Livigno e poi sulla diga che lo delimita. Imbocchiamo il lungo e stretto tunnel a pagamento e ci troviamo nuovamente in Svizzera, ove ci attende il passo del Gallo che in un oretta ci porta giù fino a Laudes, nuovamente in Italia (anche se non sembra, a giudicare dall’accento della gente!!). Qui stremati troviamo un bellissimo albergo, in cui per poco più di 50 euro dormiamo e mangiamo benissimo, cena e colazione.
Ripartiamo domenica mattina, alle 7.45 siamo alle moto e su fino al lago di Resia. L’aria e fresca, ma i tornanti e i lunghi rettilinei in salita del passo Resia fanno presto a scaldare motori gomme e spirito. Il lago e la sua storia sono molto suggestivi, il campanile che spunta dal lago (la diga costruita per alimentare una centrale idroelettrica ha allagato il vecchio paese) sta a testimoniare la distruzione di anni di storia per le necessità legate alla nostra civiltà.
Torniamo sui nostri passi, breve sosta nel bel paesino di Glorenza e su verso lo Stelvio. La strada è ripida da questo lato e gli stretti tornanti da 1a, contornati da ciclisti e macchine ferme, non divertono. A questo ci pensa il nostro Lorenzo, che decide di fermarsi su un tornante per scoprire che se la strada è troppo pendente lo stivale non tocca terra e allora tenere su i 220 kg del suo Z diventa complicato. Ci prova Pino, fermatosi dietro di lui, frapponendo eroicamente la sua moto tra lui e l’asfalto. Risultato: due Z in terra, 2 Zetisti sotto le Z, e capannello di persone indecise se ridere o preoccuparsi. Danni limitati a qualche riga su frecce e tamponi.
Giunti sullo Stelvio, tempo di qualche foto circondati da altre centinaia di moto e ripartiamo, lasciandoci dietro i 2800 m del passo, giù in picchiata verso Bormio. Qui sosta per cambio vestiti, e dopo poco ci fermiamo a pranzo. Cibo ottimo, ma tempi di attesa biblici. Ripartiamo verso l’Aprica, strada breve ma divertente, da qui riforniamo per l’nesima volta e via verso il rientro, direzione lago d’iseo e Brescia.
Il lago d’Iseo offre uno spettacolo mozzafiato, ma purtroppo il caldo esagerato e l’ora ormai tarda ci impediscono di fermarci sufficientemente. Piccolo tratto di autostrada e a Piacenza usciamo, destinazione statale 45. I primi km sono niente di che, ma da Bobbio a Torriglia la strada è il solito spettacolo, soprattutto senza traffico, concentrato nell’altra direzione; peccato l’asfalto, a tratti molto rovinato.
A Torriglia mi separo dai miei compagni di viaggio, io giro per Busalla, loro per Genova (Andrea ne ha ancora fino a XXmiglia!!). Sono a casa alle 9 di sera, esausto, ma ne valeva, la pena, eccome!
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