Quando ho comprato la mia Baby Speed, il concessionario mi ha regalato il libro di Carlo Talamo, il titolo e' ;
"Mi piaccione le pecore.
E molto le galline"
E' una raccolta (come già detto da Tonidaytona) di pubblicità sulle Harley.
Lo custodisco gelosamente...
Se avete pazienza di leggerlo,
Vi scrivo uno dei miei preferiti;
"E notte ancora. Fa freddo.
pero' e' estate.
pero' sono le cinque e mezza di mattina.
Del mio primo giorno di vacanza.
Dopo tante ore spese a guardare il tempo del sonno scorrere via.
E sono in garage addesso.
Che ti guardo.
Che guardo tutti i bagagli stesi a terra.
Tutte le cose che vorrei caricarti addosso.
Per partire, finalmente, questo primo giorno di libertà.
Per partire al fine per la nostra prima estate assieme.
Ma sei cosi' smilza. Con quella sellina striminzata.
Dove la caccio tutta stà roba.
Accucciato per terra, rovisto tra le cose.
Lascero' a casa la lattina dell'olio.
Il materassino gonfiabile. La pompa per gonfiarlo.
Di costumi da bagno ne basta certamente uno.
E le magliette le portero' nere, cosi' puzzeranno uguale ma si sporcheranno di meno.
O cosi' sembrerà.
La tuta antiacqua d'estate serve a niente e porta anche sfiga.
Come pure la bomboletta per i buchi.
Penso.
Rismonto tutta la borsa.
E poi ricomincio.
Blue Jeans, scarpe da tennis, la vecchia giacca bisunta,
due magliette, il costume e lo spazzolino.
La barba la faccio quando torno.
E tutto.
Sulla forcella lego il barilozzo di cuoio con il necessario
per rifare le bielle se dovesse capitare.
Lascio a casa la morsa e il trapano a colonna.
Ecco.
La serranda e' chiusa alle mie spalle.
Sono seduto su stà cosa nera, bassa che mi piace tanto.
Chiudo gli occhi un momento. E penso.
Al caldo delle giornate distese davanti.
A strade sconosciute che porteranno dove nessuno aspetterà.
Guardo verso l'alto.
Le finestre dei palazzi sono coscienziosamente chiuse.
Sono partiti tutti.
L'avviamento elettrico si impunta per un attimo.
Poi la strada si riempie del suono prepotente di sto' motorone preparato
che gira al minimo sfiammando dallo scarico.
Accendo il piccolo faro anteriore che illumina tremila chilometri d'asfalto che aspettano me soltanto.
Un'altra estate sta cominciando."
DAL SUO SITO:
"Il 29 ottobre 2002 Carlo Talamo, ex importatore delle motociclette Harley-Davidson e Triumph ma anche delle celebratissime automobili inglesi Bentley, è morto in seguito ad un brutto incidente mentre percorreva in moto l'autostrada A12 Livorno-Genova nei pressi di Viareggio.Era in sella alla RS arancio, la moto nr. 100.000 prodotta da Triumph che gli era stata regalata dalla casa madre."
Era un grande.
Tommy
senza parole
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..|......................|.Ex..T509.
58 - Tirar come folli dopo ore di tornanti sol perchè è sorto il sole. NON HA PREZZO
bellissima
Ma ve ne rendete conto che se non fosse stato x lui la baby non esisterebbe?????che uomo
DIO esiste,ma state tranquilli,non sono IO
ti prego riportacene delle altre!!!
Non desideravo molto, dalla vita.
Soltanto morire un pò meno scemo di come ero nato.
Un traguardo non troppo impegnativo.
Mi sono sforzato in questi ormai troppi anni.
Ho cercato di crescere.
Di sviluppare delle qualità minime.
Ho tentato tutto per evolvermi, modificarmi.
Ho letto libri ed ho viaggiato tanto.
Mi sono interrogato e ho interrogato gli altri.
Qualche volta, un pò di blu sull´orizzonte mi ha dato la speranza.
Ma poi, ma poi mi osservo meglio, guardo più profondamente in quel che sono e la verità torna a vincere sulla menzogna.
Non sono Cambiato.
Nulla è cambiato.
Morirò scemo così come sono nato.
Avevo due anni e correvo per la casa come una Formula Uno ubriaca urlando il rumore del motore e facendo il verso delle gomme che fischiavano quando giravo l´angolo del corridoio.
Avevo otto anni e dormivo con la bicicletta nel letto e la collezione di Dinky Toys sotto il cuscino.
A quattordici anni la scia d´olio che andava dalla porta di ingresso alla porta di camera mia faceva scoprire immediatamente a mia madre dove stava nascosto il motore dell´Italjet.
E adesso che a vele spiegate volo verso i miei quarant´anni, adesso capisco che nulla è cambiato.
Gioco come allora.
Con le stesse cose che mi appassionavano allora.
Ero più piccolo ed erano più piccoli i miei giochi.
Ecco, non sono cambiato.
Nè migliorato.
E forse è peggio di così: una volta per un compleanno, per Natale o per un dentino perso piovevano regali.
Adesso anche se appoggiassi tutta la dentiera sul balcone nessun topolino pagherebbe le rate dell´ultimo gioco.
CARLO TALAMO