Già!
Quando ero più giovane ero convinto che fosse fondamentale avere idee chiare, principi granitici, grandi ideali basati sul concetto di "ciò che é giusto" e "ciò che non lo é". Su queste convinzioni basavo le mie scelte. Ma la vita, per fortuna, ti offre anche sonore sconfitte ed evidenzia anche i nostri limiti (o le nostre caratteristiche, che é forse meglio).
Allora si può reagire in due modi: forzare le nostra vita per ricondurla sulla "retta" via o cogliere l'occasione per rimettersi in discussione, incasinarsi e destabilizzarsi un bel po' e da lì ripartire per cercare di crescere.
Ecco, non si può crescere se non ci si sintonizza con se stessi. E sintonizzarsi significa avere chiaro cosa siamo, cosa si vuole e distinguere fra il fine (o i fini ) che ci prefiggiamo di raggiungere e gli obiettivi attraverso i quali pensiamo di riuscirci.
Quando é chiaro tutto questo, diventano improvvisamente chiare tutte le scelte che ne conseguono e allora, anche se con molte difficoltà, troviamo la forza di risintonizzarci e di protenderci con tutta l'energia di ogni atomo del nostro corpo verso il conseguimento dei nostri fini.
Questo é un esercizio che é molto più difficile a farsi che a dirsi, ma in ogni caso penso che sia l'unica cosa giusta che possiamo fare per il conseguimento del nostro benessere pisicofico e quindi per il benessere delle persone con cui ci relazioniamo.
Tutto questo implica alcuni fattori essenziali: devi sentire la tua vibrazione, il tuo campo di forza, la tua energia e devi scegliere con quali altre cose/individui puoi entrare in risonanza e, una volta che lo si é capito, lasciare che le cose cambino e che il tuo campo di energia interferisca con il tuo contesto sociale.
Questa é armonia del cambiamento ed é, secondo me, l'unica strada che porta alla libertà dell'uomo.