Mah... la solita polemichetta pretestuosa, alla quale il nostro 2804 ci ha abituato. Non ho letto il libro e non lo leggerò, mi basta la breve introduzione per intuire che l'autore parla, tra l'altro, di cose che non conosce, come la dissonanza cognitiva, che ha un significato preciso e c'entra poco o nulla con il caso in questione.
Quanto al rivoluzionario benestante, è uno dei tipi umani che popolano questo scorcio temporale. A dire il vero già un pò passato, come segnalato da qualcuno. Ma di tanto in tanto l'evocazione di questa figura è strumentale al dibattito pseudo-politico e dunque eccola qua. Allo stesso modo si potrebbe parlare del capitalista sfruttatore ed affamatore, quello che predilige l'abito doppiopetto, se ne frega dei destini dell'ecosistema e misura il mondo attraverso i parametri del danaro. Ci sono poi figure di contorno, paragonabili ai giullari in questo teatrino della corte dei miracoli, come il giovane iconoclasta ebbro della recente scoperta della sua intelligenza e pronto a metterla al servizio di questo o quell'interesse, come un moderno sofista che ha smarrito per strada l'aura della classicità. Oppure il saggio di mezza età, con la testa vuota ma abbarbicato alle convinzioni maturate durante una vita, terrorizzato dal dover cambiare idea e dallo scoprire che il mondo va in una direzione differente.
Alla fine parlare di tipi umani è abbastanza inutile, la scienza ci ha rinunciato da un pò. E parlarne in questi termini lo è ancora di più, si rischia proprio di diventare "censori e giudici dell'umanità". Per non sbagliare, io mi limito a parlare di persone, uomini e donne.