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Risultati da 41 a 50 di 328

Discussione: Appello ai Fiorenzini del Grandu'ato

  1. #41
    TCP Rider Senior L'avatar di leo
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    Citazione Originariamente Scritto da Mamba Visualizza Messaggio
    sembra l'autogrill di Roncobilaccio.....
    Quale autogrill? Aglio ?
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    o lo sei o non lo sei......io lo sono...non si impara nulla........
    Citazione Originariamente Scritto da peppone Visualizza Messaggio
    Io sono la bibbia di tcp forum. Tonidayotona è i 10 comandamenti e voi non siete nessuno.

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  3. #42
    Bannato L'avatar di Intrip
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    Citazione Originariamente Scritto da Leo67 Visualizza Messaggio
    sparisci deficente qui si parla di posti dove si mangia bene....
    avete solo che da imparare, avete solo la ciccia

    La cucina emiliana, come nella maggior parte delle regioni italiane, più che una cucina, è una costellazione di cucine che, in Emilia, rappresenta il risultato di quasi otto secoli di autonomia delle città emiliane, dall'età dei Comuni all'Unità d'Italia, e del ruolo di vere e proprie capitali esercitato a lungo dai centri maggiori.

    La cucina emiliana - perlomeno quella più nota - è indubbiamente una cucina solida, saporita e generosamente condita. «Cucina bolognese» o «cucina emiliana», ricorrente richiamo di ristoranti e trattorie sparsi in tutta Italia, è quasi sinonimo di una ottima cucina abbondante e sostanziosa.













    ciucciapiedi

  4. #43
    TCP Rider Senior L'avatar di DavidSGS
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    nulla, tutto finito.. a piedi
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    Citazione Originariamente Scritto da Intriplato Visualizza Messaggio
    avete solo che da imparare, avete solo la ciccia

    La cucina emiliana, come nella maggior parte delle regioni italiane, più che una cucina, è una costellazione di cucine che, in Emilia, rappresenta il risultato di quasi otto secoli di autonomia delle città emiliane, dall'età dei Comuni all'Unità d'Italia, e del ruolo di vere e proprie capitali esercitato a lungo dai centri maggiori.

    La cucina emiliana - perlomeno quella più nota - è indubbiamente una cucina solida, saporita e generosamente condita. «Cucina bolognese» o «cucina emiliana», ricorrente richiamo di ristoranti e trattorie sparsi in tutta Italia, è quasi sinonimo di una ottima cucina abbondante e sostanziosa.




    ciucciapiedi
    8 secoli per capire come mescolare uova e farina... BENISSIMO, VISPI!

    VI FA UNA PIPPA A VOI DARWIN!



    Citazione Originariamente Scritto da leo Visualizza Messaggio
    Quale autogrill? Aglio ?
    no perdio!

    Stasera aglio su bruschetta con olio nuovo... dio sto male....
    Citazione Originariamente Scritto da Mamba Visualizza Messaggio
    si...si...mi ricordo di voi.....m'avete fatto da tappo per mezz'ora.........eppure ve gridavo..Ascansateveeeeee!!!!!!!!!:dry:
    Presidente SGS Team - BASTACENSURE!!

  5. #44
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    ok x me al 50 l'altro 50 lo cedo a loriento
    ._ _.._.._...|..._|_.._.°._..|.._.._|_.(~..._..(~)
    _\|_)(/_(/_(_|
    ....|..|..||_).|.(/_..|..._).(_)../
    ..|......................|.Ex..T509.

    58 - Tirar come folli dopo ore di tornanti sol perchè è sorto il sole. NON HA PREZZO

  6. #45
    Bannato L'avatar di Intrip
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    sembra l'autogrill di Roncobilaccio.....
    si trovano lì

    Citazione Originariamente Scritto da davidMJF Visualizza Messaggio
    8 secoli per capire come mescolare uova e farina... BENISSIMO, VISPI!

    VI FA UNA PIPPA A VOI DARWIN!


    l'autorithy alimentare ci fa una pippa, che guadra caso non è a Firenze, che tanto li solo ciccia tirate avanti, mica ci vole un coco x mettere na bistekka alla griglia
    Ultima modifica di Intrip; 11/11/2010 alle 07:59 Motivo: UnionePost automatica

  7. #46
    TCP Rider Senior L'avatar di Mamba
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    La cucina venezianaUna città come Venezia, che ha da sempre mantenuto contatti sia con l'entroterra, sia con paesi diversi e lontani, presenta nella sua tradizione culinaria una varietà di piatti legata alla diversa provenienza degli ingredienti.

    Ecco quindi che vediamo giungere a tavola il baccalà dalle rotte del Baltico, le spezie preziose dalle carovane dell'Asia ma anche le verdure fresche dalle isole dell'estuario, il pesce dalla laguna e la selvaggina cacciata in barena. Gia verso il 1000, Venezia diffonde in tutte le regioni usi e abitudini alimentari dei popoli con i quali intratteneva rapporti d'affari. Ecco quindi che, ancora oggi, l'uso delle spezie è la caratteristica fondamentale della cucina veneta, che unifica le molteplicità delle tradizioni gastronomiche legate al territorio. La cucina veneziana, fatta di ingredienti poveri, diventa addirittura raffinata con l'utilizzo delle spezie.
    I tradizionali cereali in uso fin dai tempi dei romani, come il frumento, la segale, il farro, l'avena, l'orzo, il miglio, vengono affiancati o sostituiti dal mais americano e dalla patata. Il mais trova accoglienza e coltivazione inizialmente solo nel territorio di Schio ma poi si stende ed inizia così nel Veneto l'era della polenta. Altri alimenti nuovi che si inseriscono portando l'innovazione della cucina sono il pomodoro, i fagioli, i peperoni, le melanzane e il tacchino.
    Anche il riso, si propone e impone tra i piatti veneti. Arrivato dal mondo arabo è diventato ben presto il punto di forza della cucina veneziana. La più celebre delle minestre veneziane è i risi e bisi, che il Doge era tenuto a mangiare il giorno di San Marco seguendo un preciso cerimoniale.
    Tra i primi piatti caratteristici, c'è la pasta e fasioi, piatto contadino diffusissimo e molto apprezzato a Venezia.
    In contrasto forse con l'idea diffusa degli italiani come mangiatori di pasta e spaghetti, a Venezia, l'unica pasta tradizionale sono i bigoli, la cui preparazione era tradizionalmente affidata agli uomini, vista la durezza dell'impasto.
    Tra i secondi piatti più tipici e noti al mondo, c'è il famoso fegato alla veneziana. I romani lo cucinavano con i fichi per addolcire il retrogusto amarognolo della carne, i veneziani hanno adottato invece la cottura con le cipolle.
    Altro piatto di carne importante è l'anatra, servita sulla base di diverse ricette, come ad esempio anatra ripiena o petto d'anatra in agrodolce.
    Ovviamente, essendo Venezia una città sull'acqua, ha sempre sfruttato con fantasia tutte le sue risorse ittiche, sbizzarrendosi con portate di pesce di tutti i tipi.
    Un elemento importante e noto della cucina veneziana è il baccalà Mantecato introdotto da Pietro Querini che lo importò dalle isole Lofoten. Affianco allo stoccafisso, un'altra delle più antiche ricette veneziane (precisamente una specialità di Murano) è il bisato su l'ara. Tradizionalmente la cottura veniva fatta nelle fornaci del vetro, alla sera dopo il lavoro. Ma non si può sorvolare su piatti tipici come le seppie col nero, le sardelle in saor e i caparossoli in cassopipa.
    A Venezia, pesce e frutti di mare pescati giornalmente, giungono ai mercati locali di primo mattino. Non ci si può meravigliare quindi che il pesce sia la base della cucina veneziana. Ciò che potrebbe invece stupire è che, nonostante la varietà e la qualità del pescato, i veneziani abbiano adottato con entusiasmo il merluzzo essiccato per il quale sono state create molte ricette soprattutto nei conventi. Questo perché le severe regole del Concilio di Trento che imponevano di astenersi dall'uso di carne in certi periodi dell'anno e la difficoltà a reperire sempre pesce fresco nella regione, resero questo pesce un'alternativa alimentare molto popolare.
    Accanto ai secondi piatti, i contorni di verdure come i famosi fondi di carciofo, le patate alla veneziana, i fasioi in salsa o il radicchio alla trevigiana ravvivano la tavola veneziana in un'armonia di colori e sapori.
    La cucina veneziana si rivela come un'arte culinaria aperta alle innovazioni della Mittel-Europa, sensibile alle raffinate abitudini francesi, che arrivano nel Veneto attraverso i cuochi stranieri stipendiati da molte famiglie nobili veneziane. Ricordiamo ad esempio l'introduzione dello zucchero, elemento primario nei dolci veneti dell'epoca, in sostituzione del miele di antica data, l'olio di oliva e il burro, al posto dello strutto, del lardo e del grasso di oca.
    Ma al di là della tradizione, nell'odierno tran tran quotidiano, il pasto più diffuso e apprezzato da tutti è il tramezzino veneziano. Due fette di pane senza crosta, che racchiudono qualsiasi cosa farcita con la maionese: uova, tonno, pomodori, mozzarella, verdura fresca, prosciutto, olive, carciofini...un'espressione assoluta di creatività che riempie all'inverosimile questi intermezzi alimentari assunti in dosi massicce da tutti i veneziani. Associato spesso e volentieri al bicchiere di spritz, ovvero l’aperitivo locale veneziano, questi due elementi sono ormai diventati espressione del 'venetian way of life'.
    Il momento più difficile è quando vi sono allievi che già credono di saper andare in moto. Invece di apprendere vogliono dimostrare di essere capaci. Ma se vieni qui ad imparare, dovresti ascoltare e non dimostrare. E questo è il momento più difficile per un istruttore HSC.”

  8. #47
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    avete solo che da imparare, avete solo la ciccia

    La cucina emiliana, come nella maggior parte delle regioni italiane, più che una cucina, è una costellazione di cucine che, in Emilia, rappresenta il risultato di quasi otto secoli di autonomia delle città emiliane, dall'età dei Comuni all'Unità d'Italia, e del ruolo di vere e proprie capitali esercitato a lungo dai centri maggiori.

    La cucina emiliana - perlomeno quella più nota - è indubbiamente una cucina solida, saporita e generosamente condita. «Cucina bolognese» o «cucina emiliana», ricorrente richiamo di ristoranti e trattorie sparsi in tutta Italia, è quasi sinonimo di una ottima cucina abbondante e sostanziosa.













    ciucciapiedi


    Citazione Originariamente Scritto da Mamba Visualizza Messaggio
    La cucina venezianaUna città come Venezia, che ha da sempre mantenuto contatti sia con l'entroterra, sia con paesi diversi e lontani, presenta nella sua tradizione culinaria una varietà di piatti legata alla diversa provenienza degli ingredienti.

    Ecco quindi che vediamo giungere a tavola il baccalà dalle rotte del Baltico, le spezie preziose dalle carovane dell'Asia ma anche le verdure fresche dalle isole dell'estuario, il pesce dalla laguna e la selvaggina cacciata in barena. Gia verso il 1000, Venezia diffonde in tutte le regioni usi e abitudini alimentari dei popoli con i quali intratteneva rapporti d'affari. Ecco quindi che, ancora oggi, l'uso delle spezie è la caratteristica fondamentale della cucina veneta, che unifica le molteplicità delle tradizioni gastronomiche legate al territorio. La cucina veneziana, fatta di ingredienti poveri, diventa addirittura raffinata con l'utilizzo delle spezie.
    I tradizionali cereali in uso fin dai tempi dei romani, come il frumento, la segale, il farro, l'avena, l'orzo, il miglio, vengono affiancati o sostituiti dal mais americano e dalla patata. Il mais trova accoglienza e coltivazione inizialmente solo nel territorio di Schio ma poi si stende ed inizia così nel Veneto l'era della polenta. Altri alimenti nuovi che si inseriscono portando l'innovazione della cucina sono il pomodoro, i fagioli, i peperoni, le melanzane e il tacchino.
    Anche il riso, si propone e impone tra i piatti veneti. Arrivato dal mondo arabo è diventato ben presto il punto di forza della cucina veneziana. La più celebre delle minestre veneziane è i risi e bisi, che il Doge era tenuto a mangiare il giorno di San Marco seguendo un preciso cerimoniale.
    Tra i primi piatti caratteristici, c'è la pasta e fasioi, piatto contadino diffusissimo e molto apprezzato a Venezia.
    In contrasto forse con l'idea diffusa degli italiani come mangiatori di pasta e spaghetti, a Venezia, l'unica pasta tradizionale sono i bigoli, la cui preparazione era tradizionalmente affidata agli uomini, vista la durezza dell'impasto.
    Tra i secondi piatti più tipici e noti al mondo, c'è il famoso fegato alla veneziana. I romani lo cucinavano con i fichi per addolcire il retrogusto amarognolo della carne, i veneziani hanno adottato invece la cottura con le cipolle.
    Altro piatto di carne importante è l'anatra, servita sulla base di diverse ricette, come ad esempio anatra ripiena o petto d'anatra in agrodolce.
    Ovviamente, essendo Venezia una città sull'acqua, ha sempre sfruttato con fantasia tutte le sue risorse ittiche, sbizzarrendosi con portate di pesce di tutti i tipi.
    Un elemento importante e noto della cucina veneziana è il baccalà Mantecato introdotto da Pietro Querini che lo importò dalle isole Lofoten. Affianco allo stoccafisso, un'altra delle più antiche ricette veneziane (precisamente una specialità di Murano) è il bisato su l'ara. Tradizionalmente la cottura veniva fatta nelle fornaci del vetro, alla sera dopo il lavoro. Ma non si può sorvolare su piatti tipici come le seppie col nero, le sardelle in saor e i caparossoli in cassopipa.
    A Venezia, pesce e frutti di mare pescati giornalmente, giungono ai mercati locali di primo mattino. Non ci si può meravigliare quindi che il pesce sia la base della cucina veneziana. Ciò che potrebbe invece stupire è che, nonostante la varietà e la qualità del pescato, i veneziani abbiano adottato con entusiasmo il merluzzo essiccato per il quale sono state create molte ricette soprattutto nei conventi. Questo perché le severe regole del Concilio di Trento che imponevano di astenersi dall'uso di carne in certi periodi dell'anno e la difficoltà a reperire sempre pesce fresco nella regione, resero questo pesce un'alternativa alimentare molto popolare.
    Accanto ai secondi piatti, i contorni di verdure come i famosi fondi di carciofo, le patate alla veneziana, i fasioi in salsa o il radicchio alla trevigiana ravvivano la tavola veneziana in un'armonia di colori e sapori.
    La cucina veneziana si rivela come un'arte culinaria aperta alle innovazioni della Mittel-Europa, sensibile alle raffinate abitudini francesi, che arrivano nel Veneto attraverso i cuochi stranieri stipendiati da molte famiglie nobili veneziane. Ricordiamo ad esempio l'introduzione dello zucchero, elemento primario nei dolci veneti dell'epoca, in sostituzione del miele di antica data, l'olio di oliva e il burro, al posto dello strutto, del lardo e del grasso di oca.
    Ma al di là della tradizione, nell'odierno tran tran quotidiano, il pasto più diffuso e apprezzato da tutti è il tramezzino veneziano. Due fette di pane senza crosta, che racchiudono qualsiasi cosa farcita con la maionese: uova, tonno, pomodori, mozzarella, verdura fresca, prosciutto, olive, carciofini...un'espressione assoluta di creatività che riempie all'inverosimile questi intermezzi alimentari assunti in dosi massicce da tutti i veneziani. Associato spesso e volentieri al bicchiere di spritz, ovvero l’aperitivo locale veneziano, questi due elementi sono ormai diventati espressione del 'venetian way of life'.


    Citazione Originariamente Scritto da XantiaX Visualizza Messaggio
    ok x me al 50 l'altro 50 lo cedo a loriento
    il ristorante è vicino allo stadio....lì i gobbi li sentono a naso.....
    Ultima modifica di Leo67; 11/11/2010 alle 08:01 Motivo: UnionePost automatica
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    mi ha fatto da tappo per 3 giri il maledetto....credevo fosse uno di Rovigo sponsorizzato da un liquore...Bayleis..Bayliss..billesh...cazzo ne so..

  9. #48
    Bannato L'avatar di Intrip
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    Mambaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

  10. #49
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    Mambaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
    DC...non posso aiutarti tanto.......quelli non mi fanno più mangiare la fiorentina....BP!!!!!!!!!
    Il momento più difficile è quando vi sono allievi che già credono di saper andare in moto. Invece di apprendere vogliono dimostrare di essere capaci. Ma se vieni qui ad imparare, dovresti ascoltare e non dimostrare. E questo è il momento più difficile per un istruttore HSC.”

  11. #50
    TCP Rider Senior L'avatar di DavidSGS
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    mica ci vole un coco x mettere na bistekka alla griglia
    Ecco denotata l'ignoranza alimentare del soggetto in questione!

    Ti metterei te al Paiolo a cuocere quelle ciccie che hai mangiato quel sabato, per vedere che tiri fuori!

    E poi, l'arte della bistecca, inizia nel momento in cui si taglia il trancio dall'animale.
    La fase di frollatura, la conservazione, le temperature, il giusto taglio della bistecca, la preparazione del fuoco, la cottura, il taglio della ciccia dopo la cottura, il condimento.
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    Presidente SGS Team - BASTACENSURE!!

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