Nuovo attacco da parte degli squali a Sharm el Sheikh, l’ultima vittima è una turista tedesca di 70 anni, che stava tranquillamente nuotando nei pressi della spiaggia davanti all’albergo dove alloggiava. Lo squalo ha attaccato la signora da destra e per lei non c’è stato nulla da fare. La nota città turistica è sotto tensione da qualche settimana, in precedenzalo squalo, si presuppone sia uno, aveva già attacato un gruppo di turisti russi e ucraini ferendoli. Il ministro dell’Ambiente, ha immediatamente, dopo l’uccisione della turista tedesca, a chiudere le spiaggie e proclamare il divieto di balneazione, mentre il ministro del turismo ha sospeso ogni attività nelle aque antistanti alla città turistica.






Da quanto si è appreso, si tratta di uno squalo della famiglia “longimanus“, che molto raramente si avvicina alla riva di solito vive in mare aperto e in profondità. Potrebbe essere stato richiamato sotto costa dopo che sono state scaricate in mare delle carcasse di montoni, uccisi in occasione della festa islamica del Sacrificio, che ha avuto luogo tra il 15 e il 20 di novembre.

Bruno Jarach, noto diver e concessionario di ditte famose, che formiscono le scuole ed i circoli subacque del Mar Rosso, ha dichiarato alla stampa: ” E’ stato fotografato da più persone, e credo sia proprio che sia sempre lo stesso, che non è stato catturato come avevano annunciato le autorità competenti. Probabilmente hanno preso altri due esemplari di altre specie, forse meno aggressivi, e hanno pensato di aver risolto il problema“.

Quello che ci auguriamo è che le autorità prendano decisioni serie per tutelare i turisti, ma sopratutto la loro economia, stanno già piovendo le disdette da parte dei turisti. Forse sarebbe il caso che venissero predisposte delle boe elettroniche con emettori di segnali elettromagnetici che allontanano i predatori, come avviene da tempo vicino alle coste delle noto metè turistiche americane o australiane.

Da quanto è trapelato, sono in arrivo un gruppo di biologi marini da altri stati per studiare i mutamenti biologici che stanno avvenendo nella regione.

Negli ultimi anni, gli squali non sono solo l’incubo di coloro che vivono nelle prossimità degli oceani, perché anche nel Mar Mediterraneo ce ne sono molti e per nulla innocui. L’International Shark Attack File dell’Università della Florida afferma che l’Italia è il paese europeo dove lo squalo ha attaccato maggiormente l’uomo: 13 aggressioni su 39, di cui 4 sono risultati mortali e l’ultima risale al 1989 a Piombino. In Europa gli altri agguati all’uomo si sono verificati rispettivamente in Grecia (9 volte), in Croazia (5 volte), in Francia (4 volte), in Spagna (4 volte), in Gran Bretagna (2 volte) e a Malta (2 volte).

Questo studio ha raccolto anche i dati su tutti gli attacchi accertati suddividendoli per zone. Dai risultati si evince che le acque più pericolose sono quelle australiane, dove 136 delle 329 aggressioni sono state fatali. Gli Stati Uniti detengono invece il record degli attacchi, 836 di cui solo 40 vittime.

Gli altri agguati sono stati riscontrati rispettivamente in Africa (276), nelle isole del Pacifico (121), in Asia (116), nelle Hawaii (107), nel Sud America (100), nelle Antille Bahamas (65), nel centro America (60), nella Nuova Zelanda (46), e nelle Bermuda (4).

di Abd el Megid Ahmed


Sharm el Sheikh: incubo squali nella nota metà turisica | ItalNews