tematica pericolosa, dipende da come la si affronta e come la si argomenta, ma leggetemi bene.
non dirò di cosa mi occupo e dove sto nella scala piramidale.
dico solo che posso decidere sul sì e sul no di alcune persone e con le quali si è dibattuto in fase di colloquio conoscitivo iniziale.
e qui mi incazzo e mi indigno.
disoccupazione tanta, tutti si lamentano, io ti offro un lavoro, un bel lavoro, non un lavoro nelle campagne bensì in ufficio, al caldo, un posto da colletto bianco, non importa se sei laureato o diplomato od hai la terza media, è un lavoro così atipico che devi essere solo un pizzico sveglio.
non vengono richieste caratteristiche particolari, ovvio devi sapere usare una calcolatrice da tavolo, un computer, windows è più che sufficiente, insomma un copia incolla, le basi di word, al massimo excel, un lavoro da ufficio insomma.
conoscere le basi del diritto privato e codice civile aiuta, ma non è necessario, va bene anche la terza media.
ne ho visti tanti, ne ho sentiti tanti, ne ho addestrati tanti, il 90 % hanno sempre preso per il culo.
ok gonfiare il curriculum, ingigantirlo per gettar fumo negli occhi, ma poi nessun pensa che dall'altra parte c'è uno che forse forse ne sa un po' di più ed esamina curricua da anni e che sa che i 4 paroloni americani che hai usato stanno per magazziniere ?
o che ci intorti dibattendo su fantomatiche esperienze di lavoro nel settore quando con quattro domande mirate si capisce che non conosci nemmeno l'abicì del settore di cui vai tanto fiero di conoscere ?
ma ok, ci sta tutto, lo si fa.
sono escamotage che ormai si adottano per poter essere quanto meno assunti o essere messi in prova.
e tra te e te ti dici : ok proviamolo, diamogli tempo, è un ragazzo sveglio, tra poco decollerà, ha bisogno di lavorare, era alla canna del gas ma è laureato, vedrai.
parliamo di ottimo stipendio, di un settore che riesce a dare ancora tanto a chi però dà, non si chiede l'oro, del resto c'è un orario di lavoro da rispettare.
cominciano tutti sprintosi, poi sono sufficienti due settimane per capire già un pochino la persona.
dopo un mese hai già fatto un bel quadretto.
insomma eri alla canna del gas, piangevi che eri disoccupato, senza stipendio, ma ziosanto, si stacca alle 17:30 e già alle 17:15 ti cade la penna e sei già col giubbotto addosso che guardi l'orologio.
ti vengo a spulciare nel computer aziendale e mi basta aprire la cronologia, i dati recenti e ancora peggio aprire la cartella personale che ti sei creato sul desktop per vedere cosa c'è dentro per capire cosa fai durante la giornata.
materiale già più che sufficiente per passare tutto il pacco all'ufficio del personale e salutarti, però no, ti parlo ancora col sorriso e ti dico che queste cose non si fanno.
dopo un mese e mezzo ancora non sai fare un cazzo, ma veramente un cazzo; e dire che ti è stato spiegato tutto ed hai avuto un ampio ed adeguato training.
non ti viene richiesto di progettare lo sputnik, devi solo fare le cose basilari, verrà poi il tempo per le cose più difficili, ma ancora non sai fare nemmeno le cose che stanno all'inizio.
il clima diventa teso e il passo successivo qual è ? : la malattia, ovvio.
certificato medico.
e sei ancora in prova, ed io mi ricordo bene di te al colloquio, come eri pimpante, performante, spirito collaborativo, di elasticità mentale, predisposto al dialogo, alla crescita aziendale, propositivo al lavoro di squadra, attivo.

ora, questo, è un caso specifico, ma ripeto, ne ho visti tanti così, ma tanti.
ora io mi chiedo, c'è tanta disoccupazione, tanti che piangono, tanti in cassa integrazione, ma io chiedo : voglia di lavorare ce n'è ?