Sulla prima parte hai sicuramente ragione.
Alla domanda che poni risponderei con un'altra domanda dubitando del fatto che comunque il piccolo nascituro avrebbe la certezza di avere una vita "normale" (passatemi l'accezione senza porre troppe questioni... ci siamo capiti e non sono bravo con le parole)
CHIUSO!
questo vuol dire che non ci sono casi dove l'aborto é d'obbligo. é una scelta sofferta, molto spesso, ed é difficile capirne la natura standone al di fuori, penso io. È possibile che l'amore di una madre possa superare l'atto di procreazione, anche quando questo é terribile. Si, é possibile ....
Le verre est un liquide lent
Ultima modifica di Mino TB; 05/01/2011 alle 18:36 Motivo: UnionePost automatica
UNDER CONSTRUCTION
contrario
WE ARE GENOA!
Io ho imparato che nella vita se non ci si trova dentro un problema qualunque affermazione, seppur dettata da ragionamento, immedesimazione o partecipazione, può essere poi smentita successivamente da un pensiero contrario. Quante volte ognuno di noi, di fronte ad un evento nefasto - un lutto, un abbandono, una scomparsa - ha detto al proprio interlocutore "come ti capisco". Ma è proprio così? Solo se si è vissuto dal di dentro un lutto, un abbandono, una scomparsa si può veramente sapere qual è il dolore che si prova. Se è una affermazione di principio, di vicinanza, di partecipazione acorata si è molto lontani dal "sentire" veramente quello che si prova.
Detto questo e per venire al punto anch'io sono sempre stato favorevole all'aborto, principalmente nei casi terapeutici, di violenza, di rischio per la madre; certo considerarlo un contraccettivo per correggere la stupidità/superficialità umana è esagerato, ma io ho sempre detto a me stesso che forse certe volte è meglio così piuttosto che mettere al mondo una creatura frutto di un incontro occasionale. Insomma la più totale autodeterminazione regolata esclusivamente in senso medico e lontano da qualunque principio etico o religioso. Bene, questa riflessione nasceva dal fatto che io non avevo mai avuto un figlio e quindi "razionalmente" quello che pensavo mi pareva la cosa più sensata. Ho una bimba di 11 mesi; quando con mia moglie la attendevamo ci siamo detti sempre venga come venga, cresca come le pare (anche patita di moto giapponesi) purché nasca sana fisicamente e mentalmente. Per fortuna nessun problema, oggi la guardo e mi chiedo se, di fronte ad un eventuale problema che poteva sorgere, avemmo avuto il coraggio di fare la scelta estrema come quella di interrompere la gravidanza. Le mi certezze sono crollate di fronte ai fatti. Quindi attenzione a spararla subito favorevole/contrario, perchè anche le nostre più incrollabili certezze potrebbero essere contraddette semplicemente dai fatti della vita. In qualunque campo ed in qualunque situazione.