I rifiuti tossici rimangono il grande enigma del nucleare: gli scienziati sollevano dubbi sull’eliminazione sicura delle scorie, l’industria lancia messaggi rassicuranti. Scorie che stando agli esperti ipotecheranno il futuro dell’umanità per i prossimi 200 mila anni! Un’inchiesta rigorosa condotta negli Stati Uniti, in Francia e in Russia: dal primo incidente nucleare USA (1942) al disastro di Chernobyl (1986). In meno di 50 anni negli oceani sono state scaricate più di centomila tonnellate di scorie radioattive, quali conseguenze per l’uomo e l’ambiente?
Le verre est un liquide lent
Posto che ritengo inutile andarsi ad imbarcare in discorsi tecnici, ci vogliono competenze ingegneristiche e comunque il problema è così complesso da non garantire una soluzione univoca, posso dire che nel 1987 avrei votato a favore del mantenimento delle centrali nucleari. Successivamente ho approfondito un pò la conoscenza del nucleare italiano, sono passati più di vent'anni ed ho cambiato idea.
La storia del nucleare italiano è una farsa, tranne i promettenti esordi iniziali, grazie alla spinta di Mattei e dell'Eni, che intravedeva nel nucleare il futuro dell'energia, tutto il resto è una storia fatta di ritardi, risorse sprecate ed occasioni perse. Già nel 1987 l'Italia aveva perso il treno del nucleare, ovvero perso l'occasione di coprire con il nucleare una buona fetta del fabbisogno energetico. All'epoca le centrali più moderne erano Caorso, l'unica davvero funzionante (o quasi) e Trino Vercellese, che non producevano che una piccola parte dell'energia necessaria al paese. Dal 1987 ad oggi, le cose sono andate ancora peggiorando, perchè l'Italia ha perso anche il treno tecnologico, tanto è vero che le future ipotetiche centrali italiane saranno i tanto chiaccherati reattori di 3 generazione progettati dai francesi. Nel frattempo nella gestione delle scorie gli italiani hanno dato ulteriore saggio di incompetenza, approssimazione e pericolosa incuria.
Io abito a 20 km dalla centrale di Trino, vi posso assicurare che è costruita in un posto assurdo, praticamente nell'alveo del Po, in zona densamente popolata. A 30 km da casa mia vi è il centro di stoccaggio di Saluggia. Di tanto in tanto sulla stampa locale riaffiora la polemica circa una presunta contaminazione dei pozzi dell'acquedotto locale, che sono a poche centinaia di metri dal centro di stoccaggio. Per lavoro sono stato anni fa all'interno dell'ex stabilimento dove venivano confezionate la barre di uranio, anche questo in zona densamente popolata. La sensazione è stata di un centro in abbandono, con scarsa sicurezza.
Oggi parlare di nucleare in Italia è dunque anacronisticamente demagogico, secondo me.
Che tu sapia, Natan, in Svizzera a centrali nucleari come state messi? intendo dire, che età hanno, come vengono esercite e mantenute, quante informazioni passano relativamente al loro funzionamento ed eventuali guasti, quali sono gli organi preposti al controllo della loro sicurezza, chi si occupa delle scorie e soprattutto dove le mettete?
L'atteggiamento dei tuo concittadini che abitano nei pressi delle centrali qual è?
una domandina di riserva?
A suo tempo facevo parte del movimento antinucleare ed ero maggiormente informato, anche se pur avendo dei canali preferenziali non se ne sapeva comunque molto. Sono delle realtà al quanto ermetiche, nessuno ne parla e nessuno ne sa niente se non attraverso qualche sporadica informazione giornalistica. Diciamo che non ci mandano a casa un bollettino informativo su tutto
Il problema del nucleare é che non é evidente proprio per nulla. La radioattività non la si vede se non con delle attrezzature idonee di cui il cittadino non é in possesso. I mari rimangono limpidi anche con alta densità di radioattività, i cieli rimangono blu e l'aria che ci circonda sembra essere pulita e pura. Come rispondere a tutte le tue domande?
le strutture comunque vanno dal 1969 quella di Beznau I, la prima, al 1984 l'ultima quella di Leibstadt ... tra queste ce ne sono altre 3, se non vado sbagliando ...
Le verre est un liquide lent