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Tutto questo non è antiquariato automobilistico e neppure un colpo di Vintage. Dagli Stati Uniti arriva infatti una di quelle provocazioni che rischiano di costringere anche le grandi case automobilistiche a ripensare al classico, aggiornare e rimettere in pista modelli evergreen.

Cui non mancherebbero certo clienti entusiasti come accade difatti al piccolo marchio americano Singer e alla sua 911, un prodotto molto più furbo di una semplice replica dell'icona Porsche di sempre.

Fuggire dalla banalità è certamente possibile, al prezzo di 200.000 dollari e di molta pazienza, considerando che la Singer 911 è di fatto una vettura a tiratura limitata e richiede una cura costruttiva ben sopra la media. La carrozzeria ricalca le proporzioni classiche di 911 Porsche, senza ricordare un modello in particolare, anche se poi questo giocattolone di lusso nasconde in realtà una meccanica di prim'ordine per veri intenditori.

Il motore della Singer 911 è un 3.8 sei cilindri boxer da 410 Cv che recupera un vezzo storico Porsche, ovvero il raffreddamento ad aria. All'interno pistoni,alberi a camme e albero motore di derivazione sportiva, così come l’impianto di scarico, la pompa dell’olio e le bielle in titanio. In più, spunta una pregevolissima centralina Motec M800 che porta il regime di rotazione al picco di 8.000 giri e prevede anche un “launch control” per partenze assistite.

Molto piu' che moderno l'assetto, con ammortizzatori Bilstein e impianto frenante Brembo, salvo scoprire che il vero gusto è nella caccia ai dettagli, ai sedili Recaro rivestiti in cuoio e con struttura in fibra di carbonio, al volante sportivo Momo e ad uno splendido cronografo Heuer al centro del cruscotto