Due giovani ragazzi siculi convolano a nozze, ma le ridotte disponibilità economiche li costringe per i primi tempi a convivere sotto lo stesso tetto nella casa dei genitori di lei.
Dopo la cerimonia e tutti i convenevoli di rito viene sera e inizia la sospirata "prima notte" con la sposa in stato di verginità certa e assoluta.
Per gli sposi i suoceri preparano il letto nunziale posizionato nella loro stessa camera da letto, suddividendo il locale con una tenda scorrevole per creare ai giovani un po' di intimità.
Lo sposo inizia con i preliminari ed in breve tempo giunge alla fase della penetrazione. Da subito riscontra difficolta nella introduzione del pene nella vagina della moglie e allora chiede alla sposa:
"Concetta passami l'olio". La mano della sposa esce dalla tenda afferra la damigiana dell'olio posta nelle vicinanze, sotto lo sguardo stupito dei suoceri anch'essi già sotto le coperte.
Dopo alcuni secondi la stessa mano della sposa ripone la damigiana al posto originario.
Ma l'operazione di deflorazione deve essere complessa e dopo alcuni minuti lo sposo esclama:
"Concetta di nuovo l'olio ho bisogno"
La solita mano riprende la piccola damigiana per porgerla al marito e sempre davanti allo sguardo sempre più incredulo dei suoceri che assistono sgomenti alla scena.
Risuccede la stessa solfa una terza e una quarta volta, al che il suocero perde la pazienza ed esclama in tono perentorio:
"Adesso basta altrimenti domani l'insalata con cosa la condiamo ? Con la minchia ??