se non lavorassi ci andassi anc'hio .... porcaccia la miseriacci a boia ...Originariamente Scritto da Intriplato
oggi si accontenta, domani a Torino farà festa
ci andrei in moto, tanto per fare felice Toni ...
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se non lavorassi ci andassi anc'hio .... porcaccia la miseriacci a boia ...
oggi si accontenta, domani a Torino farà festa
ci andrei in moto, tanto per fare felice Toni ...
Le verre est un liquide lent
fango come trucco, benzina per profumo dirt bike diva non si puo' tradurre ala lettera ma , piu' o meno , suona come "gran figa di una sporca moto"ti ci vedrei bene ... anche se non ho capito un emerito di quel che c'é scritto ... ma ti ci vedrei bene, non fosse che per il colore che dovrebbe donarti ...
ho finito di bere il mio chinotto ... sebbene questa notizia possa interessare poco o niente ...
per il resto ho mal di schiena
tre passi avanti uno indietro per umiltà
be anch'io,se non lavorassi ci andassi anc'hio .... porcaccia la miseriacci a boia ...
ci andrei in moto, tanto per fare felice Toni ...
e Toni lo feci già felice, venendo in macchina quella volta, lui e il 61 furono felici,
io meno
cavoli, questo mi ricorda un poeta a me caro ... ma caro assai ...Il fango come trucco (make-up ....Tzè, uomini!)
La benzina come profumo....
Era nera.
Come una locomotiva.
E profumava d'olio.
Di chilometri.
Il calore che emanava lo potevi sentire a dieci passi.
Fango e sporco testimoniavano di strade lontane.
Io avevo otto anni. quella motocicletta, sola nel caldo
di un pomeriggio di tanto tempo fa, quella motocicletta
io non posso dimenticarla.
La pelle delle vecchie borse doveva aver visto temporali,
vento e lunghe giornate di sole.
Vivevo allora in un paesino del sud dell'Italia.
Motociclette ce n'erano poche.
Di una Parilla mi ricordo. E di una Guzzi. Rossa.
La vecchia motocicletta straniera che odorava di territori
lontanissimi riempiva la piazza.
Ed i miei occhi di bambino.
Forza. Nei suoi grandi cilindri rigati d'olio.
Solitudine. Nella sella di cuoio che non poteva ospitare passeggeri.
Qualcuno, dietro di me, mormorò un nome. Con rispetto mi sembrò.
Io non lo sapevo allora, ma quel nome avrebbe accompagnato la mia vita.
È con me da tanto tempo.
Mi vive accanto.
Fortemente.
Era l'estate del '59. In Calabria.
Era una Harley-Davidson.
Aveva attraversato l'oceano.
E probabilmente la guerra.
Un uomo traversò la piazza.
Forse mi sorrise.
E quando la polvere si dissolse dietro al profondo suono di quel vecchio motore,
poche macchie d'olio sulla terra ricordavano dolcemente il suo passaggio.
Un caldo odore di benzina mi circondò per un attimo.
Carlo Talamo
Le verre est un liquide lent
sono molto fiducioso , in genere a Torino si mangia benissimo, speriamo ancje questa volta
oggi si accontenta, domani a Torino farà festa
e fallo questo coupe de theatrese non lavorassi ci andassi anc'hio .... porcaccia la miseriacci a boia ...
ci andrei in moto, tanto per fare felice Toni ...
tre passi avanti uno indietro per umiltà
cavoli, questo mi ricorda un poeta a me caro ... ma caro assai ...
Era nera.
Come una locomotiva.
E profumava d'olio.
Di chilometri.
Il calore che emanava lo potevi sentire a dieci passi.
Fango e sporco testimoniavano di strade lontane.
Io avevo otto anni. quella motocicletta, sola nel caldo
di un pomeriggio di tanto tempo fa, quella motocicletta
io non posso dimenticarla.
La pelle delle vecchie borse doveva aver visto temporali,
vento e lunghe giornate di sole.
Vivevo allora in un paesino del sud dell'Italia.
Motociclette ce n'erano poche.
Di una Parilla mi ricordo. E di una Guzzi. Rossa.
La vecchia motocicletta straniera che odorava di territori
lontanissimi riempiva la piazza.
Ed i miei occhi di bambino.
Forza. Nei suoi grandi cilindri rigati d'olio.
Solitudine. Nella sella di cuoio che non poteva ospitare passeggeri.
Qualcuno, dietro di me, mormorò un nome. Con rispetto mi sembrò.
Io non lo sapevo allora, ma quel nome avrebbe accompagnato la mia vita.
È con me da tanto tempo.
Mi vive accanto.
Fortemente.
Era l'estate del '59. In Calabria.
Era una Harley-Davidson.
Aveva attraversato l'oceano.
E probabilmente la guerra.
Un uomo traversò la piazza.
Forse mi sorrise.
E quando la polvere si dissolse dietro al profondo suono di quel vecchio motore,
poche macchie d'olio sulla terra ricordavano dolcemente il suo passaggio.
Un caldo odore di benzina mi circondò per un attimo.
Carlo Talamo
My Swanky Friend
http://www.facebook.com/pages/Swanky...63811220312905
ho del lavoro da fare, caro mio .... entro giovedì devo terminare di riordinare a modo tutti i miei dossier .................. un controllo dall'alto ... da molto in alto arriverà quel giorno .... testa bassa e via .... altro che coupe de theatresono molto fiducioso , in genere a Torino si mangia benissimo, speriamo ancje questa volta
e fallo questo coupe de theatre
Le verre est un liquide lent
si, è davvero bella
avrebbe ancora piu' valoreho del lavoro da fare, caro mio .... entro giovedì devo terminare di riordinare a modo tutti i miei dossier .................. un controllo dall'alto ... da molto in alto arriverà quel giorno .... testa bassa e via .... altro che coupe de theatreanzi, vai a prendere pure Intriplayo, pensa che gesto romantico
tre passi avanti uno indietro per umiltà
Quoto, dai! Ma sarebbe un coupe de theatre o un coupé de tete?
e fallo questo coupe de theatre
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avrebbe ancora piu' valoreora capisco la myzz quando non vi sopporta o non vi capisce
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