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Discussione: MALEDETTI TOSCANI

  1. #1
    TCP Rider Senior L'avatar di Strega Klà
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    MALEDETTI TOSCANI

    Ho trovato questo libro dalle pagine ingiallite giù in garage....
    è fantastico....Di Curzio Malaparte

    “Maledetti toscani!” Pronunciata con rabbia, con spirito, con invidia, con disprezzo, con affetto, questa espressione è ormai da tempo entrata a far parte del lessico comune. Maledetti toscani, che si sentono sempre superiori a tutti gli altri italiani. Maledetti toscani, che riescono ad ironizzare sulla situazione più tragica e a creare imbarazzo nel momento di maggiore allegria. Maledetti toscani, che credono di poter dare lezioni a tutti perché “la lingua italiana l’hanno inventata loro”. Maledetti toscani, che se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Maledetti toscani, che si amano e si odiano. Indispensabile per un vero toscano, ma consigliato anche a chi toscano non è, conoscere il libro attraverso il quale l’autore ha regalato alla lingua italiana questa arguta espressione. Questo non solo per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche e soprattutto perché si tratta di un libro incantevole, pervaso allo stesso tempo da una tagliente ironia e dalla poesia più accorata.

    Non è un romanzo, anzi, per la sua struttura è affine piuttosto ad un saggio; ma non è neppure un saggio, perché non s’è mai visto un saggio scritto con un linguaggio tanto vivo e partecipe. Normalmente, un saggio è poco più di un testo di studio, redatto con tono freddo ed espositivo. Non è questo il caso di Malaparte, che in questo libro usa parole argute, ironiche, appassionate e grondanti amore. Di questo si tratta: una lunga e sincera dichiarazione d’amore per il popolo toscano. Il che non implica certo disprezzo o snobismo verso gli altri popoli d’Italia: Malaparte tiene a sottolineare che i toscani non sono ne’ migliori ne’ peggiori degli altri italiani. Semplicemente diversi, ed è di questa diversità ed unicità che vanno fieri. Consapevoli, dice Malaparte, di non essere particolarmente amati nelle altre regioni, essi trovano nei loro “cugini” umbri un’affinità di carattere ed abitudini che non riscontrano in nessun altro popolo d’Italia. Proprio al popolo umbro è dedicato l’unico capitolo del libro nel quale non si tratta di toscani, almeno non direttamente. Malaparte, però, doveva avere una predilezione per certe province, e di quelle e dei loro abitanti ha parlato più diffusamente in questo libro. Principalmente di Prato, essendo lo stesso Malaparte di origini straniere ma di nascita pratese. Affacciato al balcone della “Stella d’Italia” (l’hotel che oggi non esiste più), Malaparte ci fa respirare l’aria di una sera pratese e ci stupisce raccontandoci dei cenciaoli e di quello che trovavano al disfare le balle di stracci arrivate da tutto il mondo, perché tutti gli stracci, dice, finiscono a Prato. Passando per i senesi, per i fiorentini, per il campigiani, raccontandone i caratteri così simili eppure così diversi, si arriva ai livornesi e ad una stupenda descrizione del quartiere della Venezia e delle semplici abitudini di chi ne abita le suggestive case. Sembra di sentire lo sciabordio dell’acqua, lo sbattere delle persiane, le risate delle donne, il chiamare da finestra a finestra.

    E’ un mondo che sta sparendo, così come si sta corrompendo anche il carattere dei toscani che Malaparte descrive con tanto affetto. Oggi siamo appiattiti, risucchiati dalla fretta e dallo stress, impoveriti dal punto di vista culturale e relazionale: non è un problema solo dei toscani, ma forse la lettura di un libro come questo potrà farci riflettere su quello che stiamo perdendo.
    sciò

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  3. #2
    RAT Pack Leader Lucca L'avatar di D74
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    ah pensavo Maledetti Toscanani Motocazzari...

    ahahaha
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  4. #3
    TCP Rider L'avatar di Monsignor
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    siete solo chiacchiere e fiorentine....
    "in verità vi dico: io sono uno e triplo"

    in buona sostanza siamo un popolo di merda nel più bel paese della Terra

  5. #4
    TCP Rider Senior L'avatar di @ndre@
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  6. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Strega Klà Visualizza Messaggio
    Ho trovato questo libro dalle pagine ingiallite giù in garage....
    è fantastico....Di Curzio Malaparte

    “Maledetti toscani!” Pronunciata con rabbia, con spirito, con invidia, con disprezzo, con affetto, questa espressione è ormai da tempo entrata a far parte del lessico comune. Maledetti toscani, che si sentono sempre superiori a tutti gli altri italiani. Maledetti toscani, che riescono ad ironizzare sulla situazione più tragica e a creare imbarazzo nel momento di maggiore allegria. Maledetti toscani, che credono di poter dare lezioni a tutti perché “la lingua italiana l’hanno inventata loro”. Maledetti toscani, che se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Maledetti toscani, che si amano e si odiano. Indispensabile per un vero toscano, ma consigliato anche a chi toscano non è, conoscere il libro attraverso il quale l’autore ha regalato alla lingua italiana questa arguta espressione. Questo non solo per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche e soprattutto perché si tratta di un libro incantevole, pervaso allo stesso tempo da una tagliente ironia e dalla poesia più accorata.

    Non è un romanzo, anzi, per la sua struttura è affine piuttosto ad un saggio; ma non è neppure un saggio, perché non s’è mai visto un saggio scritto con un linguaggio tanto vivo e partecipe. Normalmente, un saggio è poco più di un testo di studio, redatto con tono freddo ed espositivo. Non è questo il caso di Malaparte, che in questo libro usa parole argute, ironiche, appassionate e grondanti amore. Di questo si tratta: una lunga e sincera dichiarazione d’amore per il popolo toscano. Il che non implica certo disprezzo o snobismo verso gli altri popoli d’Italia: Malaparte tiene a sottolineare che i toscani non sono ne’ migliori ne’ peggiori degli altri italiani. Semplicemente diversi, ed è di questa diversità ed unicità che vanno fieri. Consapevoli, dice Malaparte, di non essere particolarmente amati nelle altre regioni, essi trovano nei loro “cugini” umbri un’affinità di carattere ed abitudini che non riscontrano in nessun altro popolo d’Italia. Proprio al popolo umbro è dedicato l’unico capitolo del libro nel quale non si tratta di toscani, almeno non direttamente. Malaparte, però, doveva avere una predilezione per certe province, e di quelle e dei loro abitanti ha parlato più diffusamente in questo libro. Principalmente di Prato, essendo lo stesso Malaparte di origini straniere ma di nascita pratese. Affacciato al balcone della “Stella d’Italia” (l’hotel che oggi non esiste più), Malaparte ci fa respirare l’aria di una sera pratese e ci stupisce raccontandoci dei cenciaoli e di quello che trovavano al disfare le balle di stracci arrivate da tutto il mondo, perché tutti gli stracci, dice, finiscono a Prato. Passando per i senesi, per i fiorentini, per il campigiani, raccontandone i caratteri così simili eppure così diversi, si arriva ai livornesi e ad una stupenda descrizione del quartiere della Venezia e delle semplici abitudini di chi ne abita le suggestive case. Sembra di sentire lo sciabordio dell’acqua, lo sbattere delle persiane, le risate delle donne, il chiamare da finestra a finestra.

    E’ un mondo che sta sparendo, così come si sta corrompendo anche il carattere dei toscani che Malaparte descrive con tanto affetto. Oggi siamo appiattiti, risucchiati dalla fretta e dallo stress, impoveriti dal punto di vista culturale e relazionale: non è un problema solo dei toscani, ma forse la lettura di un libro come questo potrà farci riflettere su quello che stiamo perdendo.

    mandiamoli tutti a lampedusa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    imperatore del forum e non solo!
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille,mentre il contrario è del tutto impossibile
    presidente sezione triumph che co@lione

  7. #6
    TCP Rider Senior L'avatar di Mamba
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    BRAVI RAGAZZI.
    Il momento più difficile è quando vi sono allievi che già credono di saper andare in moto. Invece di apprendere vogliono dimostrare di essere capaci. Ma se vieni qui ad imparare, dovresti ascoltare e non dimostrare. E questo è il momento più difficile per un istruttore HSC.”

  8. #7
    TCP Rider Senior L'avatar di @ndre@
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    BRAVI RAGAZZI.
    attento che ti mando un Poke
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  9. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di Strega Klà
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    Quanti guai si sarebbero risparmiati, se Mussolini, invece di parlare dal balcone di Palazzo Venezia, avesse parlato dal terrazzino di Palazzo Vecchio. (p. 3)
    La libertà è un fatto dell'intelligenza: ed è quella che dipende da questa, non l'intelligenza dalla libertà. (p. 12)
    Nel concetto dei toscani, chi non è un uomo libero è un uomo grullo. (p. 12)
    Maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani. (p. 18)
    Perfino nell'uso delle parole i senesi lasciano l'olio toscano per il burro. (p. 19)
    A dirlo fra noi, la gentilezza sta di casa solo a Siena. Altrove, nel resto della Toscana, è civiltà di modi, e non di voce, di piglio, di tono, di parole (p. 23)
    La Toscana era l'unico paese al mondo che fosse una «casa»: il resto d'Italia, e Francia, Inghilterra, Spagna, Germania, erano Repubbliche, Monarchie, Imperi, non «case». (p. 30)
    Santo de Magione | né papa né cojone. (p. 47)
    Sarà forse che i toscani non sono come i bovi, che vedono tutto in grande: ma è certo che non pèrdono mai di vista la misura del mondo, e i rapporti, palesi e segreti, fra gli uomini e la natura. (p. 52)
    I toscani han l'abitudine di non salutare mai per primi nessuno, nemmeno in Paradiso. E questo, anche Dio lo sa. Vedrai che ti saluterà lui, per primo. (p. 59)
    Tutti son buoni a far gli eroi con la pelle degli altri... (p. 93)
    Il solo, fra tutti i popoli, italiani e stranieri, che non abbia paura dell'inferno, il solo che abbia con l'inferno continui e familiari rapporti, sono i toscani. I quali da tempo immemorabile hanno da sempre viaggiato in quel paese, e tuttora lo percorrono, come se viaggiassero in casa propria. Vanno e vengono dall'inferno quando piace a loro, e nel più semplice modo (p. 144)
    sciò

  10. #9
    TCP Rider Senior L'avatar di legend78
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    "Legend 900" nel cuore; la Thunderbirde1600 sotto il 'ulo, MILFDAYTONA'00
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    eh beh, deh un ci voleva mi'a la scenza per sapere certe 'ose!
    NOMADE ASOCIALE COSTA TOSCANA

    ...la mia moto è differente!®
    Più KM meno seghe.Solo Io Posso Dire Di Aver Baciato La Mamma Di G79.

  11. #10
    TCP Rider Senior L'avatar di Strega Klà
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    Citazione Originariamente Scritto da legend78 Visualizza Messaggio
    eh beh, deh un ci voleva mi'a la scenza per sapere certe 'ose!

    Io ho cominciato a leggerle solo ieri sera
    sciò

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