Da "Hanno tutti ragione" di Paolo Sorrentino
...il famoso dialogo della pizza...
Titta, socializzante:
"Mo' che torno, jet lag o non jet lag, scombussolato o non scombussolato, ma nessuno mi impedirà di andarmi a fare il ripieno da Angelino".
Gino Martire, con un certo fervore:
"Il ripieno di Angelo è una samenta, è come farsi gli gnocchi con la mozzarella a Caracas".
Titta, come un cavallo:
"Innanzitutto Angelino è amico mio e quindi vedi come sposti la bocca e poi il suo ripieno fa paura per quanto è buono".
Gino, difensivo:
"Attacco la pizza, non l'uomo".
Titta, greco:
"Angelino vive per il suo ripieno, quindi offendi l'uomo, è un semplice sillogismo".
Gino, fatalista:
"Involontariamente, Angelino fa meglio la margherita".
Titta, risentitissimo:
"Sei una faccia di cazzo. Angelino non vuole neanche sentire parlare di margherita, la fa contro voglia, quando gliela chiedono fa la faccia da killer e una volta mi ha detto una cosa sulla margherita che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi per quanto era profonda la sua osservazione:
- Quella stronza regina patriottica credeva che eravamo un popolo semplice e ci ha propinato una pizza semplice, ma chi si credeva di essere? Noi possediamo tutta l'avvolgente complessità del ripieno, ma quella donna ha avuto la sua dura ricompensa, quando una monarchia si mette a dettare legge su come si deve mangiare allora vuol dire che non ha futuro -
Mo' dimmi tu, dopo una smile speculazione gastronomica, dopo questo feroce attacco politico, dimmi tu se è possibile che Angelino faccia volentieri la margherita?".
Gino, la pelle e l'anima butterate:
"Sto solo dicendo che è una stronzata quando si dice che se uno si impegna a fare una cosa allora quella cosa gli viene bene, non è così e Angelino ne è la dimostrazione. La margherita la fa con la mano sinistra eppure gli viene da dio".
Titta, triste e impotente:
"Ma se si va a prendere la ricotta di persona vicino Mondragone..."
Gino, artistico:
"E' una questione di talento, la bontà degli ingredienti non c'entra niente in questa storia, non ho detto che fa il ripieno andato a male".
Titta, affaticato:
"Ti voglio citare uno scrittore polacco quando venne a Napoli la prima volta:
- Napoli si nutre di stratificazioni, come il suo sottosuolo, così come sopra il suolo, qui niente ha una sola faccia, non può esservi fisiologicamente, qui il concavo attecchisce nella stessa misura del convesso, i due elementi sono inscindibili, in parole semplici, qui non c'è spazio per la geometria piana, solo le rotondità possono sussistere e avere valenza -
Hai capito, stronzo? Non ci può essere la geometria piana, cioè la margherita, ma solo rotondità concave e convesse, cioè il ripieno. Hai capito, stronzo?" ulula infervorato Titta, facendo voltare un paio di cameriere americane sgomente.
Gino, senza risentimento:
"Titta, me ne sbatto le palle dello scrittore polacco, Angelino il ripieno lo fa una merda".
Titta sbatte un pugno sul tavolo.
Rino allunga un braccio per calmarlo.
Titta guarda altrove, cereo, metodo Actor's Studio.
Martire ride sotto i baffi, vittorioso come la mangusta thailandese che sconfigge il serpente.
Sono d'accordo però non chiamatela pizza![]()