prendo il tuo esempio perché é chiaro, ma ce ne sono tanti altri simli...
secondo me voi ragionate senza vedere cosa c'é oltre l'immagine:
il soldato, secondo voi, perché é li con un fucile per rischiare la vita? perché vuole uccidere talebani? perché vuole guadagnare quanto una parrucchiera (con tutto il rispetto per le parruchiere, ma poi se volete facciamo i conti e ve lo dimostro)?
no. lui va li perché glielo ordinano. e glielo ordinano perché il governo italiano (che teoricamente rappresenta il volere popolare) vuole che l'italia, attraverso l'operato del soldato, ottenga qualcosa. Quindi il soldato lavoro e rischia per il bene dell'italia, qualsiasi cosa sia (economico, politico, sociale....ecc....) e rischia la pelle per l'italiano medio che, rappresentato (sempre teoricamente) dal governo, gli chiede di fare quel lavoro in quel posto in quel momento storico. In conclusione, il soldato, in teoria, lavora per il bene del popolo. e su questo non penso che ci siano dubbi, in quanto l'esercito é per sua definizione il braccio della politica.
che poi lo faccia con il fucile in mano o meno...beh, é un militare. se non ci fosse necessitá del loro fucile, il governo manderebbe la croce rossa. senza tenere conto che i militari, nel 90% dei casi, hanno il fucile in mano proprio per proteggere la croce rossa o simili che fanno il loro lavoro (vogliamo parlare degli 11 morti delle nazioni unite che non avevano scorta e che in afganistan sono morti pochi giorni fa bruciati e sgozzati vivi?)
il pacifista che decide di andare a rischiare la vita per aiutare qualcun'altro é altrettanto degno di rispetto, perché decide di rischiare la propria vita per il bene di qualcun'altro...come il missionario religioso ad esempio.
quindi concordo con chi dice che sono entrambi alla stessa stregua.
apposto, eccone un'altro. ti assicuro che fare il militare non vuol dire andare in missione di pace per 6 mesi (situazione peraltro abbastanza difficile da vivere). essere militare é una cosa ben piú complessa che fare un qualsiasi lavoro: vuoi un esempio stupido? senza parlare di tasse, soldi, giorni di ferie....per andare in vacanza all'estero devono chiedere il permesso un bel po' di tempo prima, e non é detto che lo abbiano. le forze armate sono l'unico ambiente dove é ancora possibile limitare la libertá personale con scopo punitivo. i diritti civili e politici sono limitati in alcuni aspetti. ci sono obblighi che i civili non hanno. puoi essere chiamato stasera per essere mandato da roma a milano per lavorare 3 mesi (e con il lavorare intendo lavorare 24h su 24h vivendo in caserma, quindi non con orari e modalitá di ufficio)....ecc...e tutto questo per un stipendio che ti permette di arrivare alla fine del mese se lasci tua moglie e i figli a carico dei tuoi parenti.
quindi, con tutto il rispetto per gli altri mestieri, fare il militare non é proprio uguale a svolgere un normale lavoro.
e tutti quelli che lo fanno per i soldi, ti assicuro, che tempo un anno, lasciano stare...fidati.