
Originariamente Scritto da
devargas
La bassezza secondo me risiede nel fatto di creare eroi a "campione". Di eroi ce ne sarebbero tanti, morti in circostanze altrettanto drammatiche ovunque. Segregati dal silenzio dei media. Quando si incomincia a parlare di qualche cosa poi, si genera isteria. Si debbono accontentare i media. Creare l'eroe li dove si crede l'eroe possa servire. Perchè, si immagina, così la gente si ritrovi più felice, soddisfatta e contenta. Anche l'eroismo, oggi, è strumentalizzato. Questo è lo schifo.
In quanto invece all'eroismo dei nostri militari, mi dispiace, lì son cinico io, lo ammetto. Scoppia una bomba, lanciata contro autoblindi militari ed armati. Muore una persona, un soldato. Una persona che ha scelto il lavoro che svolge, la ricca retribuzione relativa ed i rischi conseguenti. Muore, così, in modo drammaticamente semplice. Ma per questo, lasciatemelo dire, lo si può chiamare vittima, sfortunato, caduto, martire. Ma non eroe. magari è una persona che, all'opposto, ama non esporsi ed è stata sfortunata.
Eroe è colui che compie un atto di eroismo specifico. Colui che in quell'atto è consapevole di vivere, forse, gli ultimi momenti della sue vita. Colui che sceglie di immolarsi per qualcun'altro. Ecco, quello è un eroe. Non altri.
Quanto ad altre "vittime" delle missioni di "pace". L'elicotterista mitragliere ad esempio. Altro eroe non belligerante. Morto dietro una mitragliatrice pesante a bordo di un elicottero da combattimento in assetto offensivo. Ma fatemi il piacere...
