c'è solo la sottile differenza che per ogni lavoro di solito la retribuzione è commisurata all' impegno profuso ed alla formazione ricevuta, e non parlo del classico "maresciallone" di una volta che stava imboscato a fare nulla (ce n'erano, ce ne sono molti meno adesso), ed anche e soprattutto al rischio che si corre..
questo nelle forze armate, nella totalità dei casi, non è assolutamente commisurato.... quindi esclude la motivazione economica... cosa che invece è prioritaria per l'operaio...
è ovvio che fare il soldato è, anch'esso, un lavoro, e quindi prevede uno stipendio, ma è un lavoro che richiede passione, impegno, voglia di fare e di arrivare, abnegazione e privazione di molte priorità personali...
Per l'operaio non è così, e poi chi ha detto che l'operaio non meriti rispetto???
Solo che non ho mai sentito dire "è morto nella cisterna, cazzi suoi sapeva cosa rischiava e lo faceva per soldi".... per i soldati morti in servizio lo leggo sempre... come mai??