E' un pezzo di merda mostruoso, poco ma sicuro. non ci piove.
Ribadisco pero' il concetto: non è che se io ti chiedo di venire a lavorare per me a tempo pieno tu molli tutto e vieni, giusto?
Posso garantirti che capisco benissimo la situazione, ma la tua amica deve vedere le cose da un punto di vista differente: se non ti fanno un contratto, significa che tu non stai lavorando per quella azienda. Il fatto che non ti paghino, è un corollario banale.
In realtà la tua amica NON sta lavorando da un anno, e NON sta percependo ovviamente alcuna retribuzione.
Questo è il punto.
Deve in primis lei cambiare il suo modo di vedere questo mondo del lavoro: quello che non si capisce, è che lavorando in nero, ecc. ecc. si sta sostanzialmente vivendo delle elemosine di 'sta gente - e le elemosine, si sa, non sono dovute. Sono concesse. Ed è molto brutto "lavorare" per concessione altrui.
'Ste cose van bene quando si è ragazzi, mentre si va a scuola, non da adulti con case e mezzi da pagare.
Chiaro, ma è un ricatto che funziona solo perchè la gente non capisce che può valere di più.
La gara al ribasso ci sarà sempre, ma bisogna lasciarla fare agli altri. Se ci stai dentro, sei già in una posizione orribile (e a quel punto la laurea che minchia l'hai presa a fare?)
Infatti.se non vuoi spendere molto su un operaio...ci sono i contratti di apprendistato...non paghi quasi tasse su un apprendista e gli dai il minimo sindacale...è chiedere troppo???mah....Ma è lei che lo deve esigere. E se non le danno manco quello, deve in effetti capire che non sta lavorando.
PS: Lo so che sto "esagerando", ma vorrei che venisse capito il punto della questione e sto forzando la mano.
Non auguro a nessuno 'ste cose, ma il punto è capire che si può fare qualcosa attivamente, basta non entrare nella spirale di merda... o tirarcisi fuori appena si puo'.
Purtroppo in Italia sono state fatte delle leggi ad esclusiva tutela del datore di lavoro per quanto riguarda le neo assunzioni, e ,leggi che invece tutelano esclusivamente il dipendendente per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato.
Senza andare lontano vi dico che nella mia azienda ci sono due ragazze indispensabili, professinali e veramente in gamba che, da due anni, hanno il rinnovo del contratto a tempo determinato.....tra pause e cavoli vari....
Mentre c'è una grandissima incompetente a tempo indeterminato ( che non sono io, quindi evitate battute facili) della quale l'azienda non riesce a liberarsi nonostante ne avrebbe mille ragioni ( tra le quali fuga di notizie conflitto d'interesse e capacità inadeguate)
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sciò
il mercato del lavoro in italia è un giungla...
e purtroppo i vizi, le furbizie ed il mal costume sono stati sanati e regolati con una serie di leggi che non sono di questo mondo, o meglio non sono per questa parte di mondo, leggi che vanno bene solo in teoria o nei paesi con la neve ...o in quello dei balocchi..
hanno dato un pistola carica in mano a degli assassini..
insomma.. prenderla in quel posto era già una probabilità, adesso (o meglio da qualche anno) che si possa prenderla perchè le maglie e le possibilità della legge sono ampie , è una certezza...
ognuno ha la sua storia.. io brevemente vi racconto quello che sta succedendo nell'ufficio accanto al mio..perchè la mia è troppo lunga.. e complicata!
dove una operaia stanca della situazione che si è creata da noi, stamattina si è presentata in azienda con un responsabile sindacale..
purtroppo la poveretta non sa, che noi già da diversi mesi, abbiamo assunto, in modo del tutto fittizio ed inutile, il figlio del segretario regionale di quel sindacato..insomma il povero cristo avrà grane col capo? potrà portare avanti questa pratica o ai piani alti insabbieranno tutto per le solite connivenze?
qui mi fermo a voi le conclusioni..
effettivamente la svalutazione dei corsi li laurea...
la pretesa di trovare un lavoro ben retribuito svolgendo mansioni per cui si è studiato...
i datori di lavoro hanno una grossa disponibilità di risorse umane ma con poca esperienza... quindi se ne approfittano..
ma io dico che siamo noi a permettere questo...
bisogna informarsi... e il lavoro va retribuito!
vengo a lavorare (ed imparare) da te e un contratto dove sta? non me lo vuole fare? ci sono molte altre possibilità... e ci sono!
sto andando a lavorare e non mi paga il giusto o mi rinnova un contratto di apprendistato..
... sindacato e/o avvocato!
e poi vedi come paga...
Verissimo.
Ma anche queste sono scelte, zio caro. Oramai sembra che uno non debba mai sapere cosa andra' a fare "da grande".
Alle medie è piccolo? Eppure le scelte partono da lì.
A 18-19 anni non ha ancora deciso? Ah beh, allora vamo all'università.
Ci sta che poi si scelgano corsi che servono a poco nel mondo del lavoro, ci si metta 10 anni a laurearsi (per sfinimento dei prof, piu' che altro), e alla fine, in molti casi (non tutti) ci si ritrovi con un pugno di mosche in mano.
E a 30 anni ci si lamenta, che altro rimane?
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Che volete fare ragazzi, la situazione lavorativa in questo paese è penosa e più passano gli anni e più mi rendo conto che una "semplice" laurea non apre alcuna porta; anzi, la chiude molto più spesso.
Il fatto è che, così com'è strutturata l'università in Italia, l'unico beneficio che ne si può ricavare è una bella cultura personale; a meno che, dopo 4 - 5 anni di università, non si abbia la pazienza (e la fortuna economica) di procedere con un praticantato (vedi medici, notai, avvocati, ecc...).
Il fatto è che ultimamente si cerca troppo spesso una laurea, a scapito di alcune professioni "manuali" ben più redditizie e gratificanti.
Sia io che mio marito siamo laureati, ma non è che il lavoro d'ufficio sia facile....anzi, anche la mansione più "semplice" prevede spesso convivenze con datori di lavoro dotati di ben scarsa intelligenza ed organizzazione, che non sanno nemmeno loro quale sia il tuo effettivo ruolo e non perdono occasione per denigrare.
Mio marito è stato per anni responsabile di produzione, poi è subentrata la cassa integrazione, la mobilità, l'assunzione in 3 - 4 aziende con contratti a tempo determinato, svolgimento di mansioni poco chiare, inquadramento economico spesso "poco trasparente e poco commisurato all'effettivo livello", orari di lavoro "impossibili", straordinari non pagati e datori di lavoro/colleghi interessati solo a "far le scarpe" e/o a considerare il lavoratore come mero costo; anzichè come risorsa.
Bene, a farla breve, ora mio marito è passato ad assemblare bancali.....avete capito bene: operaio!!! E devo dire che la situazione è, sotto un certo punto di vista, migliorata.
Fa le sue 8 ore e poi.....ti saluto, è stato assunto con contratto e retribuzione oserei dire "buona", non ha stress d'ufficio, i colleghi son tutte persone oneste e molto collaborative, ha straordinari pagati e....udite bene...il capo turno è un laureato alla Sapienza di Roma.
Quindi, da questa esperienza indirettamente vissuta vi dico: fatevi furbi!!!
La laurea appendetevela su un bel quadro in casa ed andate a fare un lavoro che, seppur non commisurato al vostro titolo di studio, vi dia la possibilità di portar a casa una paga decente; ma soprattutto vi dia la possibilità di avere una vita lavorativa/familiare e sociale serena![]()
Memento audere semper
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TCP Rider Senior
Purtroppo è vero.
Ma secondo me la responsabilità ce l'ha anche la gente che piglia una laurea senza avere una mezza idea di come sfruttarla in seguito.
L'equazione è semplice: se il mio amico che ha fatto l'istituto tecnico va a lavorare 5 anni prima di me, oppure se il cuggino va a lavorare dopo la licenza media 10 anni prima di me, il tempo che io impiego all'università deve essere in grado di compensare queste differenze sul mondo del lavoro.
Se esco con le stesse competenze di uno che ha finito un istituto professionale, che minchia ho fatto in quei 5 anni in piu'? E la scelta è mia, non delle università.
Quoto tutto, e l'importante è stare bene.
Però l'idea che sia furbo appendere la laurea al chiodo e poi andare a fare altro mi sembra un po' opinabile: se uno la laurea l'ha presa con l'idea di appenderla al muro, allora tutto ok.
La verità è che la vita cambia tantissimo in quel periodo fra affetti, lavoro, (anche malanni e disgrazie)... in certi casi si è vincolati, in altri no.
Se uno vuole fare quello per cui ha studiato e da la precedenza a quello insistendo, muovendosi e non dandosi per vinto, trovo sia il modo migliore per valorizzare i soldi e il tempo impiegati sullo studio.
La laurea è inutile solo se non la si riesce a sfruttare (anche per sfiga, non per volontà).