Già. Anche perchè se tu sovvenzioni chi ha più iscritti o chi ha più laureati, all'atto pratico crei un circuito formativo che punta 1) ad acquisire sempre più studenti e 2) a laurearli sempre più facilmente.
Come si può dedurre facilmente, questo non implica esattamente la formazione dello studente.
(WOW, le facoltà fashion! WOW, mi sono laureato con 110 e non so distinguere un volatile da un mammifero...)
Non tutte, ma il problema è più generale (una laurea in Matematica è solo teorica e non ha nessuna rilevanza pratica per fare il magazziniere... ma ce l'ha nei centri di supercalcolo).
Comunque figurati, ho ben presente la situazione, ed è una lacrima continua. Io poi mi incazzo ogni 3x2 su 'sta cosa delle lauree, ma mi funge da stimolo sfanculare gli atenei a manetta. E' una carica notevole.
Le opportunità a mio avviso ci sono sempre, al netto delle sfighe che uno riceve nella vita.
E' ovvio che se uno rimane orfano (un esempio a caso) mentre sta studiando, si deve dare una mossa, magari trovarsi un lavoro, e faticare di più per ottenere lo stesso risultato.
Purtroppo la vita è così, ma amen.
Non è che tutte le lauree si debbano evolvere in un praticatanto, non esistono solo medici, avvocati e notai, ecco. Ma tutte hanno uno sbocco - se si è determinati e si è appreso qualcosa in quei 5 anni.
Sull'età concordo che è un casino, e ad un certo punto, con famiglie già formate, è meglio rifocalizzarsi un attimo e andare su strade che ti permettano di seguire quello che hai costruito (se ci tieni).Per non parlare dell'età "critica" dei 40 anni, dove anche se sei una persona di una certa professionalità, rischi di finire a lavorare con un contratto a progetto, tra mille responsabilità, straordinari su straordinari (non pagati chiaramente) ad 800 - 900 € al mese.
Per carità...ben vengano anche quelli; ma permettimi, arrivati a questi livelli è meglio andar a pulire scale a 900 € al mese, attaccando la laurea al chiodo, piuttosto che farsi prendere per i fondelli da sfruttatori senza scrupolo....almeno terminate le mie 8 ore, torno a casa serena, senza pensieri che mi girano per la crapa, senza telefoni aziendali che suonano e senza dover necessariamente accendere il mio PC personale per terminare uno dei consueti lavori urgenti inderogabili
Il discorso lauree-lavoro secondo me prende in considerazione gente fra i 20 ed i 30 anni, al più 35. Dopo mi pare chiaro che essere rimpallati o messi in cassa integrazione o rifarsi una professionalità sia un casino.
Le due frasi erano ben separate.
No, la prima fase non è sfiga.
La sfiga l'ho messa dentro perchè quando fai delle scelte a 20 anni sei in certe condizioni, ma quando ti laurei a 30 sei in altre e la vita può essere cambiata di parecchio.
Esempio: diciamo che a 20 pensi di poter andare all'estero con la tua bella laurea e cominci il corso, a 22 ti trovi la morosa e già la voglia di estero cala, a 25 stai per laurearti e pam, la vecchia nonna sta male, oppure un genitore comincia ad avere dei problemi di salute, e a quel punto devi cominciare a valutare tutta una serie di questioni che prima non avevi valutato (andarsene di casa e abbandonare i genitori al proprio destino, ecc.).
Ovviamente son scelte pesanti, che quando hai 20 anni di solito non consideri... Per quello ci metto anche la "sfiga". Comunque capita.
Questo è la vita...










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ci vede ancora lungo, quando serve.
